mercoledì 28 febbraio 2018

28 FEBBRAIO 2018

PERU' Parte 23

Popolazione Parte Q

Etnie


Aymara Parte 2

 Rapporto con la cristianità

Immediatamente dopo la colonizzazione, le autorità religiose e politiche spagnole costrinsero alla conversione gli aymara e distrussero icone, templi e chullpa.
Una parte non minoritaria della Chiesa cattolica dissentì da questo comportamento a tal punto che gesuiti e francescani evangelizzarono gli aymara senza costringerli a ripudiare la loro religione tradizionale e "cristianizzando", talvolta, le divinità tradizionali. Ad esempio Thumpa venne trasformato in Apu Qullana Awki (Creatore del mondo) e venerato come Dio, per il Cristianesimo, e Pachamama venne venerata come Vergine Maria.
Dalla nascita delle repubbliche andine fino a metà del XX secolo il sincretismo religioso veniva praticato clandestinamente. Oggi è frequente che durante feste cattoliche vengano offerte ch'alla alla Pachamama. Le Chiese protestanti non vedono, invece, di buon occhio il sincretismo religioso e, per questo, hanno proibito ai credenti di rivolgersi alla medicina tradizionale.
Un aspetto interessante di questa mescolanza tra la religiosità tradizionale e quella cristiana sta nel fatto che al Natale non viene data molta importanza dai contadini aymara, i quali vivono molto più intensamente il Carnevale, epoca di fioritura. Nelle città il discorso cambia in quanto le tradizioni agricole sono meno sentite.

Cultura

Secondo le credenze di questo popolo l'individuo è legato da una stretta relazione con il contesto sociale che lo circonda, ciò ammette che ogni tipo di malattia che colpisce anche un solo membro della comunità inevitabilmente coinvolge l'intero villaggio: conflitti interiori o familiari, mancate preghiere agli spiriti della natura, compromettono il benessere dell'intera popolazione. Questo porta a capire i significati dei simbolismi e dell'accettazione di forme simboliche di cura (possessione, sciamanesimo, danza…) degli aymara che, trovano un ponte di collegamento tra mondo umano e mondo degli spiriti, quest'ultimo reale quanto quello degli uomini; per cui qualunque spirito delle acque, delle colline, delle cime innevate se non opportunamente venerato potrebbe scagliare la sua ira verso gli abitanti che, inevitabilmente, andrebbero incontro a sicure malattie. L'unico modo per prevenirle e ripristinare la salute è soltanto attraverso mistici rituali come danze, preghiere, esorcismi e infusi magici, che portano al contatto spirituale uomo, natura e divinità. Nella visione magico-religiosa aymara l'uomo è concepito come l'insieme di tre forze vitali alma, animo e corpo materiale dove i due elementi vitali si incarnano. L'alma o athunajayo permette il movimento e il pensiero; l'animo juchchui ajayo, è il fluido che dà consistenza al corpo e fuoriuscendovi, pur non causando la morte genera malesseri vari, dall'innalzamento della temperatura, alla nevralgia, ad un disagio corporeo diffuso. Quando si parla di perdita d'anima tra gli aymara, si può quindi intendere la sottrazione del juchchui ajayo, che permette alla vittima di rimanere in vita, anche se colpiti da malattie più o meno gravi.

Musica e danza

La danza e la musica hanno sempre avuto notevole rilevanza tra i popoli andini, così come tra gli Aymara. La musica andina che conosciamo oggi è comunque differente dall'antica musica del periodo pre-colombiano. Non erano infatti presenti gli strumenti a corda, come il charango, ora molto diffusi. Quest'ultimo è uno strumento della famiglia dei liuti costruito originariamente con la corazza di armadillo. Sembra sia stato realizzato per la prima volta a Potosí nel XVII secolo ispirandosi alla vihuela, molto diffusa tra la nobiltà spagnola.
Nel XVI secolo, il missionario gesuita Ludovico Bertonio, nel suo vocabolario della Lingua aymara riportava ben 13 vocaboli distinti relativi al verbo ballare.
Le numerose danze tradizionali aymara vengono divise in:
    Danze native. Si riferiscono all'epoca pre-colombiana e sono praticate solamente dalla popolazione rurale. Alcune di esse sono: Sikuris, Pinkillus, Chaqallus, Lawa K'umus, Chuqilas, K'usillos.
    Danze meticce. Sono quelle di origine successiva alla conquista spagnola e contengono elementi sia aymara che europei. Alcune di esse come la diablada, la tuntuna (o tundiqui) e la morenada (originarie di Oruro ed ora diffuse anche nella zona del Lago Titicaca) hanno elementi nei fasti e nei vestiti che ricordano la corrida.

      Patata

      La patata è probabilmente uno degli apporti maggiori all'umanità della cultura aymara. Quando gli Spagnoli conquistarono l'Impero Inca, trovarono la coltivazione della patata diffusa ovunque con oltre 200 varietà.
      Gli antichi Aymara inventarono il procedimento di disidratazione della patata ai fini di conservazione e stoccaggio. Questa patata disidratata (nota con il nome di ch'uñu o chuño) viene tuttora prodotta e consumata. Il procedimento si basa sulle condizioni climatiche della zona del Lago Titicaca. Ad altezze vicine ai 4000 m sul livello del mare i raggi solari sono particolarmente forti e ricchi di radiazioni ad alta energia, e le notti molto fredde. Le patate sono esposte alla luce solare ed al freddo notturno per due settimane così da essere completamente disidratate; il ch'uñu ottenuto si conserva per anni.


      Daniele Silvestri - A Me ricordi il Mare

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