lunedì 16 aprile 2018

16 APRILE 2018

GUYANA FRANCESE PARTE 6

Storia P 4

Nel 1654 un gruppo di profughi del Brasile olandese, in maggioranza ebrei, visitando la zona scoprì ciò che rimaneva dell'insediamento abbandonato di Fort Cépérou, scegliendo d'insediarvisi. Nell'insediamento, situato dove oggi sorge Remire-Montjoly, sorgono piantagioni di canna da zucchero e mulini per la produzione di zucchero di canna, e nel 1658 vi giunsero anche un certo numero di ebrei livornesi, mentre non è noto se oltre alla comunità ebraica vi fossero degli schiavi. Contemporaneamente, anche la Gran Bretagna cercherà di espandersi sul territorio, che verrà però rilevato il 12 settembre 1659 dalla Compagnia olandese delle Indie occidentali. Un missionario francese, padre Labat, descrisse la zona come un forte, una sinagoga, una piantagione di canna da zucchero, alcuni mulini molto buoni e fra i 300 ed i 400 ebrei. La maggior parte dei coloni, tuttavia, deciderà di spostarsi in Suriname (allora colonia inglese), mentre solo 60-80 di essi rimarranno nell'insediamento, al fine di continuare a far funzionare i mulini.
Nel 1662 si registra un nuovo arrivo in Guiana di circa 800 coloni francesi, ma solo un anno dopo gli olandesi non troveranno nessun abitante europeo e vi si insediarono nuovamente.
Nel 1664, i francesi fondarono un nuovo insediamento nei pressi di Sinnamary con ben 1200 coloni: la colonia parve prosperare grazie alla produzione di achiote, indaco, cotone, canna da zucchero, caffè, vaniglia e spezie, tuttavia essa subì l'attacco degli olandesi a circa un anno dalla fondazione. Nel 1667 l'area venne invasa dalla Gran Bretagna, con Remire-Montjoly completamente rasa al suolo per ordine del generale Willoughby: contemporaneamente, gli olandesi invadono Paramaribo, rinominandola Fort Zeelandia. Con il Trattato di Breda, firmato il 31 luglio dello stesso anno, gli inglesi annettono Nieuw Amsterdam ribattezzandola New York, mentre gli olandesi guadagnano il Suriname: l'ammiraglio Jean II d'Estrées, frattanto, riconquista la Guiana per conto della Francia. Gli olandesi occuperanno nuovamente la zona nel 1676, salvo poi ritirarsi e lasciarla alla Francia.
Nel 1713, con il Trattato di Utrecht, il fiume Maroni diviene ufficialmente la frontiera occidentale della colonia della Guiana francese: contemporaneamente, la Francia rinuncia ad ogni rivendicazione sul bacino amazzonico lasciandolo al Portogallo, tuttavia le dispute territoriali fra i due Paesi sulle zone di confine continueranno fino ai giorni nostri.
A partire dal 1750 numerose tribù amerindie amazzoniche si stabiliscono in Guiana, mentre nel 1762, avviene l'espulsione dei Gesuiti dalla colonia per decreto di re Luigi XV.


Negrita - In ogni Attimo

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