domenica 6 maggio 2018

6 MAGGIO 2018

GUYANA FRANCESE PARTE 22

Società 9

Etnie 5

Saramaccani C
Lingua

I saramaccani parlano un propria lingua creola detta saramaccano, che condividono con un'altra tribù cimarrona del Suriname centrale, quella dei Matawai: essa è differente dal creolo parlato dalle tribù dell'est del Paese (Ndyuka, Aluku, Paramaccani, Kwinti), ed entrambe sono correlate allo sranan tongo parlato dai creoli della fascia costiera.
Il saramaccano tributa il 50% circa del proprio lessico da numerose lingue africane (soprattutto dell'area guineana e centrafricana, ai quali questa lingue deve anche gran parte della grammatica), un altro 20% all'inglese (lingua parlata dai primi coloni surinamensi), un altro 20% dal portoghese (lingua parlata dai navigatori e dai venditori di schiavi) e solo per il 10% presenta prestiti dall'lingua olandese e dalle lingue native americane.
Costumi
Società
La società saramaccana è estremamente egualitaria e si basa su un forte senso d'appartenenza. Essa si divide in clan (lo) a organizzazione caratteristicamente matrilineare, ciascuno dei quali arriva a contare anche alcune migliaia di persone e si basa sulla linea di discendenza da parte materna da una banda di schiavi fuggiti: ai singoli lo spetta la proprietà della terra, ma fra i vari capivillaggio possono essere siglati accordi temporanei per l'utilizzo esclusivo di determinati pezzi di terra o porzioni di territorio. Ciascun lo si suddivide a sua volta in parentele (bee) più recenti, di un centinaio di componenti, due o più delle quali formano un villaggio: i bee praticano l'esogamia secondo complessi rituali di assegnamento che si basano sulla divinazione. Le donne saramaccane possono sposarsi una volta compiuti i 15 anni d'età, mentre gli uomini si sposano solitamente dopo i 20 anni. Fra i saramaccani è piuttosto diffusa la poliginia, con le varie mogli che però godono di uguale status agli occhi del marito, che deve intendere la vita coniugale come un continuo corteggiamento, in cui sono previsti frequenti scambi di doni fra i due componenti. Molto diffusa fra le donne saramaccane era la scarificazione, divenuta tuttavia sempre meno comune durante il XXI secolo: fra di esse è inoltre la prassi isolarsi in casa durante la mestruazione, periodo considerato distruttivo per l'ordine del villaggio e durante il quale esse subiscono una serie di limitazioni per quanto concernente le proprie attività. Per il resto, fra donne e uomini non sussistono differenze di trattamento, mentre un rispetto speciale viene riservato agli anziani (considerati depositari del sapere) e agli antenati, che vengono consultati quotidianamente mediante divinazione.
I bambini, dopo aver passato la maggior parte dell'infanzia con la madre, vengono affidati a un individuo designato dal bee e non necessariamente del loro stesso sesso, sebbene i rapporti coi genitori rimangano forti, tanto che spesso prima di morire i padri passano al proprio figlio diletto (non necessariamente il primogenito) le conoscenze circa speciali rituali, oltre a un'arma da fuoco. L'affidatario si impegna ad insegnare al giovane le regole elementari di vita nel villaggio ed a responsabilizzarlo nei loro confronti. Come i matrimoni, anche i principi matrilineari (che determinano le questioni politiche e quelle legate alle eredità) sono mediati dalla divinazione.
Il trattato con gli olandesi impose ai saramaccani l'elezione di un capo approvato dal governo coloniale (gaamá) e coadiuvato da un certo numero di capivillaggio (kabiteni) e dai loro assistenti (basiá), tutti rappresentanti del medesimo lo, la designazione dei quali era originariamente basata su varie forme di divinazione come la possessione spiritica o il responso oracolare, mentre attualmente, con la sempre crescente ingerenza del governo centrale sull'assegnamento delle cariche (prima fra tutte l'assegnazione di un salario agli eletti), la sacralità di queste ultime è molto scemata.
Gaamá, kabiteni e basiá tengono periodicamente riunioni dette kuútu nelle quali vengono discussi vari temi riguardanti l'intera comunità saramaccana o anche solo singoli villaggi o persone, spesso fungendo da risolutori per conflitti sociali come matrimoni rifiutati, dispute sul possesso di terra o sulla successione, reati più o meno gravi, malattie o epidemie, eventi calamitosi. I kuútu cercano la risoluzione dei problemi attraverso l'intercessione delle divinità o degli spiriti degli antenati, generalmente accordando risarcimenti verso la parte lesa da parte dei rei o del loro bee.
La maggior parte dell'interazione sociale avviene negli spazi comuni del villaggio e fra membri dello stesso bee e dello stesso sesso: le donne passano molto tempo assieme negli orti o sugli uscii a lavorare, mentre gli uomini cacciano e mangiano assieme. I saramaccani mantengono inoltre salda l'identità del villaggio mediante una grande varietà di attività sociali come il racconto di storie anche legate alla genealogia del lo, canti, balli e musiche, come l'apínti o "tamburo parlante".


Tracy Chapman - Baby can I hold you Tonight

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