martedì 29 dicembre 2015

Sughero, nuova Frontiera dell'Ecosostenibilità

Il Portogallo, Stato membro dell'Unione europea, è collocato nella posizione più occidentale fra tutti gli Stati dell'Europa continentale.
Parte più occidentale della Penisola iberica, nell'Europa meridionale, affacciato sull'Oceano Atlantico, con circa 830 chilometri di coste a sud e a ovest, confina solo con la Spagna (Galizia, Castiglia e León, Estremadura e Andalusia. Il suo territorio, corrispondente all'antica provincia romana di Lusitania, occupa una fascia di territorio lunga circa 700 km e larga 150/200 km che dai rilievi della Meseta iberica scende fino alla costa atlantica.
Favorito da questa particolare posizione nel corso dei secoli il piccolo regno del Portogallo riuscì ad acquisire una notevole esperienza marinara che gli permise di costruire un vasto dominio coloniale, con possedimenti in tutti i continenti, dissoltosi solo negli anni settanta. Di esso rimangono i due arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira, che fanno parte del territorio nazionale come regioni autonome. Nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale il Portogallo sostenne lunghe e sanguinose guerre per mantenere il possesso dell'Angola e del Mozambico, nell'Africa meridionale. Queste colonie hanno ottenuto l'indipendenza solo nel 1975 quando finì la dittatura di Salazar che durava da quasi 50 anni e il Portogallo diventò una repubblica parlamentare. A partire dal 1999 la città di Macao, possedimento portoghese fin dall'Ottocento, è tornata sotto la sovranità cinese.
Fa parte della Nato, del Consiglio d'Europa, dell'Ocse e dell'Unione europea, dove ha fatto il suo ingresso il 1º gennaio 1986.

Ma... Non tutti sanno che l'albero nazionale è il sughero...
Il sughero è un tessuto vegetale di rivestimento di origine secondaria, che riveste il fusto e le radici delle piante legnose nelle quali sostituisce l'epidermide, che viene lacerata dall'accrescimento secondario dell'organo.
Particolarmente pregiato commercialmente è quello della sughera.
Il sughero viene prodotto dal fellogeno, un meristema pluristratificato, con cellule regolarmente e precisamente distribuite in file sovrapposte e privo di spazi intercellulari. La parete secondaria delle cellule è costituita da strati alternati di suberina e cere. A maturità le cellule del sughero muoiono, il protoplasto degenera e viene sostituito da aria (diventando così anche un buon isolante termico). Le cellule del sughero possono apparire colorate (in giallo, bruno) a causa di tannini e/o resine presenti nel lume cellulare. Il sughero con la sua struttura compatta e impermeabile rallenta gli scambi gassosi fra esterno e strati profondi del fusto: sono presenti delle strutture dette lenticelle il cui tessuto non è suberificato, che sono zone di passaggio dei gas...

In puntata molto di più...

lunedì 28 dicembre 2015

28 DICEMBRE 2015

Natale è ... Mese dopo mese, giorno dopo giorno, il periodo più "affettuoso" dell'anno si avvicina...

Autunno
Autunno... 1876...


E siamo in Inverno... Esattamente in Lapponia...


Inverno... Dalla Lapponia alla Romania...


Dire Straits - Tunnel of Love


27 DICEMBRE 2015

Natale è ... (Lo so che Natale è passato...)

Fiori... Perché in un Anno ci sono quattro Stagioni e 
come dicevamo prima ...
Natale è tutti i giorni...
Primavera


Primavera


Estate


Estate


Michael Bolton - When a Man loves a Woman


26 DICEMBRE 2015

Natale è ... No no... Oggi è Santo Stefano...

Si però... Natale non dovrebbe essere tutti i giorni? (Un po' di retorica ci sta!)

Adesso mi piacerebbe raccontare il mio 2015... Non tutto, le parti più belle (almeno per me)..

Natale è il 359° Giorno dell'Anno (360° se è un Anno Bisestile)

2015 Anno della Sovranità Alimentare 


Expo era anche questo...



Richie Valens - La Bamba


25 DICEMBRE 2015

Natale è...


Natale è ... il Presepe ...


Natale è ... un lungo Viaggio ...


Natale è ... festeggiare ....


BUON NATALE!



Far - Amazing Grace

24 DICEMBRE 2015

Natale è ...


Natale è .... Luci, Festa, Colori...


Natale è ... Una stazione in mezzo alla neve...


Natale è ... Tanti piccoli paesaggi popolati da animaletti...



Free Gospel band  - Joyful Joyful

23 DICEMBRE 2015

Verso Natale....

Raccontare attraverso le immagini mi piace molto... Natale è...


Natale è.... Tutti insieme davanti al camino...


Natale è ... Una passeggiata nei boschi ammantati di neve...


Natale è ... Girare fra le bancarelle dei mercatini di Natale

Natale è...

(Continua)




Paul Young - Love of the common People



martedì 22 dicembre 2015

Dal Nordafrica al Medioriente serve stabilità

Il Nordafrica è quella parte dell'Africa compresa tra il Mediterraneo a Nord, Sahara a Sud, Oceano Atlantico a Ovest e Egitto a Est. Un vasto territorio di circa 8.500.000 kmq con circa 178 milioni di abitanti. In quest'area si trovano Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco. Enclave e possedimenti: Isole Canarie, Ceuta, Melilla, Peñón de Alhucemas, Isole Chafarinas, Madera, Peñón de Vélez de la Gomera e territori di contestata sovranità o indipendenza: Azawad · Sahara Occidentale · Tura (Perejil/Lila).

Il Medio Oriente è una regione geografica che si estende attraverso tre continenti, comprendendo territori dell'Europa sud-orientale (Turchia), Africa nord-orientale (Egitto) e Asia sud-occidentale (Iran).
Arabi, persiani e turchi costituiscono i maggiori gruppi etnici per numero di abitanti, mentre i curdi, azeri, copti, ebrei, aramei, maroniti, circassi, somali, armeni, drusi ed altre etnie formano una minoranza significativa.
Le tre principali religioni monoteiste, il Cristianesimo, l'Ebraismo e l'Islam, sono sorte in quest'area.
Questi sono gli stati che rientrano nella definizione comune di Medio Oriente, e corrisponde ai territori appartenenti all'Asia occidentale, ad esclusione della regione del Caucaso, più l'Egitto.
Lo Stato di Palestina non ha confini ufficialmente definiti. I dati si riferiscono ai territori palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. La Palestina rivendica Gerusalemme Est come propria capitale, sebbene la città sia sotto il controllo di Israele dal 1967.
Vi sono inoltre Arabia Saudita, Bahrein, Cipro, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Iraq, Iran,
Israele, Kuwait, Libano, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Turchia, Yemen.

In Puntata molto di più....























































































lunedì 21 dicembre 2015

21 DICEMBRE 2015


Alcione e Ceice

Alcione era la figlia di Eolo, re dei venti. Alcione sposò Ceice, figlio di Phosphoros, la Stella del Mattino. Erano molto felici nella loro Trachis, e, secondo il racconto di Pseudo-Apollodoro, spesso sacrilegamente si chiamavano l’un l’altro “Zeus”ed “Hera”. Questo modo di comportarsi fece adirare Zeus, così, secondo il racconto di Ovidio, mentre Ceice era in mare per andare a consultare un oracolo, il dio lanciò un fulmine contro la sua nave.
Poco dopo Morfeo, il dio dei sogni, assunse le sembianze di Ceice ed apparve ad Alcione asserendo che era morto tra le onde durante la traversata.
Alcione si svegliò di soprassalto, si alzò in piedi, corse al mare, salì sullo scoglio più alto per scrutare lontano e, ad un tratto, le parve di veder galleggiare un corpo. Non ebbe dubbi: le onde le restituivano il cadavere dello sposo diletto.
Disperata, la donna si gettò in mare… per compassione gli dèi intervennero e li salvarono trasformandoli in due in uccelli, gli Alcioni.


Giorgio Moroder - From here to Eternity

20 DICEMBRE 2015

Psiche e Amore

Un re e una regina che avevano tre belle figlie, le due maggiori erano andate in spose a due principi di altri regni mentre la più piccola di nome Psiche, bellissima, era di una bellezza così rara e sorprendente che nessun uomo si sentiva all’altezza di corteggiarla.
Psiche era aggraziata e brillava come una stella tanto era bella, molti pensavano fosse l’incarnazione di Venere, dea della bellezza, così tutti la adoravano come se fosse una dea e addirittura le rendevano omaggio trascurando gli altari della vera dea Venere.
Venere era gelosa e invidiosa della bellezza di questa semplice mortale e offesa decise di vendicarsi di Psiche, decise perciò di chiedere aiuto al suo figlio prediletto Amore, meglio conosciuto da tutti come Cupido.
La vendetta ordita da Venere consisteva nel far innamorare Psiche (tramite le infallibili frecce d’amore del figlio) dell’uomo più brutto e sfortunato della terra affinché vivessero insieme una vita povera e triste, e lei fosse così coperta di vergogna a causa di questa relazione.
Ma il piano di Venere non riuscì. Suo figlio Amore appena vide Psiche rimase letteralmente incantato dalla sua bellezza e rapito da quella meravigliosa visione. Preso alla sprovvista da quella visione celestiale fece erroneamente cadere la freccia preparata per Psiche sul suo stesso piede, iniziando così ad amarla perdutamente.
Amore non poteva stare lontano dalla sua amata mortale e così con l’aiuto di Zefiro che la trasportò in volo su un letto di fiori profumati, la bella Psiche fu portata nel meraviglioso palazzo di Amore.
Ogni notte Amore andava dalla sua amata senza mai farsi vedere in volto, e i due vivevano momenti di travolgente passione che mai nessun mortale aveva conosciuto.
I loro incontri avvenivano di notte perché Amore voleva nascondersi ed evitare le ire della madre Venere, così aveva detto alla sua amata che lui era il suo sposo ma che lei non doveva chiedere chi fosse e doveva accontentarsi solo del suo amore senza mai vederlo. Psiche aveva accettato il compromesso ammaliata dalle carezze e dalla passione di Amore e così, giorno per giorno aspettava con ansia che facesse sera per incontrare il suo amato.
Un giorno le sorelle di Psiche la istigarono a scoprire il volto del suo amante così Psiche la notte stessa decisa finalmente di vedere per la prima volta il viso dell’uomo che le travolgeva i sensi. Prese una lampada a olio e una spada, per paura che fosse un orribile mostro pronto a farle del male, era disposta a tutto pur di conoscere finalmente Amore.
Quando Amore la raggiunse, Psiche avvicinò la lampada al suo viso e restò folgorata dalla bellezza eterea di quel bellissimo uomo dalle gote rosee e dai riccioli biondi che aveva un paio di meravigliose ali dolcemente ripiegate sulle sue spalle. Incantata e ancor più innamorata Psiche mentre stava per baciarlo fece accidentalmente cadere una goccia d’olio della lampada su Amore, costui dopo aver capito quello che era successo, si allontanò da lei e scomparve lasciando Psiche nello sconforto più totale.
Appena Venere seppe dell’accaduto s’infuriò e scatenò la sua ira sulla povera Psiche, per punirla la sottopose a diverse e difficili prove che lei superò brillantemente. Sempre più infuriata Venere pose Psiche di fronte alla prova più difficile: la ragazza avrebbe dovuto discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un pò della sua bellezza. Psiche scese negli inferi come ordinato da Venere e ricevette un’ampolla dalla dea Proserpina.
Durante la via del ritorno nel mondo reale, Pscihe fu incuriosita dal contenuto dell’ampolla donatale da Proserpina e con sua grande sorpresa scoprì che la bottiglietta non conteneva bellezza bensì il sonno più profondo. La nuvola che uscì dall’ampolla fece cadere addormentare profondamente Psiche che venne risvegliata dal suo adorato Amore .
Infine Giove, il padre degli dei, mosso da compassione per le vicissitudini della ragazza fece in modo che i due amanti potessero stare insieme.
Psiche ad Amore si sposarono e dalla loro unione nacque un figlio di nome Piacere.


Percy Sledge - When a Man loves a Woman

19 DICEMBRE 2015

Kaguya Hime

C'era una volta, tanto tempo fa, un vecchio che viveva con sua moglie in un piccolo villaggio. La coppia ricavava il necessario per vivere dai bambù, con cui faceva dei cesti ed altri oggetti.
Un giorno il vecchio si trovava nella foresta di bambù, come al solito, quando ne vide uno che stranamente splendeva. Quando lo tagliò, con sorpresa, vi trovò una bambina in fasce; vi trovò anche tante monete d'oro.
Il vecchio e sua moglie, che non avevano figli, decisero di allevare la bambina come se fosse stata la loro vera figlia, e la chiamarono Kaguya Hime (Principessa Bambù).
Fu così che la nuova famiglia, prima povera, divenne una delle più ricche del villaggio.
La bambina cresceva e diventava ogni giorno più bella, tanto che tutti gli uomini del villaggio la andavano a trovare e ne chiedevano la mano al vecchio.
Ma lei sembrava non dare importanza alla cosa e non degnava alcun uomo di uno sguardo.
Allora il vecchio disse ai pretendenti che chiunque le avesse portato il tesoro immaginario, l'avrebbe presa in moglie. Ma nessuno dei pretendenti vi riuscì: alcuni portarono doni molto costosi cercando di ingannarla senza successo, altri invece lasciarono perdere e non si dedicarono alla ricerca del tesoro immaginario.
Il tempo passava e i due genitori adottivi si accorsero chela fanciulla guardava spesso la luna e piangeva. Allora le chiesero come mai guardasse così tante volte la luna e come mai piangesse vedendola.
"Vedete" disse infine la ragazza "io provengo da lì. Ed il 15 Novembre degli angeli verranno a riprendermi".
Quando venne la notte del 15 Novembre, il vecchio padre e sua moglie chiamarono alcuni soldati in difesa della propria figlia adottiva cui erano ormai molto affezionati.
Non volevano che ritornasse sulla Luna, e per questo erano molto tristi. Quando fu l'ora stabilita, una luce accecante partì dalla Luna e investì la casa ed i soldati, caddero per magia in un sonno improvviso.
Fu allora che la principessa Kaguya si abbandonò dolcemente a quella forza misteriosa ed alcuni angeli la portarono via. Ai vecchi genitori in lacrime non restò chevedere la figlia scomparire nel cielo.

(FONTE http://www.asakusa.it)


Celine Dion - The Power of Love

18 DICEMBRE 2015

Bunbuku Chagama

Un giorno il venditore ambulante Jinbei stava tornando a casa con il carretto pieno di cianfrusaglie raccolte durante il giorno quando all'improvviso sentì le grida di una ragazza.
Vide quindi alcuni ragazzi che prendevano in giro una ragazzina indifesa. "Lasciatela in pace!" urlò Jinbei ed i ragazzi scapparono via di corsa.
Quando però l'ambulante si voltò per parlare con la ragazzina,questa era sparita nel nulla. Sorpreso, continuò il suo cammino ma prima di tornare a casa decise di passare dal tempio buddista.
Lì gli si fece incontro un monaco che, dopo averlo salutato gli disse: "Caro Jinbei sto cercando una teiera. Se per caso gliene capita una, me la porti e la pagherò il giusto prezzo".
Tornato a casa Jinbei cominciò a mettere in ordine le cianfrusaglie che aveva preso durante il giorno. L'ambulante aveva l'abitudine di comprare un sacco di cose che nessuno sarebbe stato capace di vendere. Per questo motivo aveva la casa piena di oggetti inutile ed era molto povero.
D'un tratto s'accorse di una splendida teiera messa in un angolo della stanza. Non ricordava di averla comprata ma ripensando alle parole del monaco, si avviò nuovamente verso il tempio.
Quando sistemò la teiera sul retro del carretto sentì una vocina che lo chiamava. Sorpreso si voltò e vide che la teiera era in realtà un procione*.
"Ero la ragazza che hai aiutato oggi. Dammi la possibilità di ricambiare il favore". Quindi quella ragazza non era altro che un travestimento del procione, pensò tra sé Jinbei.
Arrivato al tempio Jinbei mostrò la teiera al monaco che, molto contento, decise di acquistarla ignorando la sua vera natura.
Tornato a casa Jinbei pensò "Che cosa terribile che ho fatto...ho ingannato il monaco! Spero proprio che il procione stia bene".
Nello stesso momento, il monaco decise di provare la nuova teiera e di preparare un the caldo.
Il procione, sotto forma di teiera, cercò di resistere il più possibile sopra il fuoco ma quando non ce la fece più, balzò fuori dalla finestra e scappò via. "Sono stato raggirato!" esclamò il monaco.
Jinbei era seduto a casa, preoccupato per il procione, quando questi entrò improvvisamente dalla finestra dicendo: "Ahi, ahi, che brutta esperienza!" e l'ambulante notò che il procione aveva il corpo pieno di bruciature.
"E' tutta colpa mia" disse Jinbei e aggiunse "poverino, sdraiati un pochino a letto ed io medicherò le tue ferite ".
Mentre Jinbei stava mettendo dell'unguento nelle ferite del procione, ecco arrivare il monaco infuriato "come avete potuto ingannarmi così?" disse "a causa dello spavento mi sono anche procurato delle ferite. Rivoglio indietro i miei soldi e le spese per i medicinali!".
Così Jinbei fu costretto a ritornare al monaco molti più soldi di quanti ne avesse fatti con la vendita della teiera.
Il procione disteso sul letto e amareggiato disse: "mi dispiace, volevo restituirti il favore ma ho combinato solo un guaio".
"No, non preoccuparti" aggiunse Jinbei "rimettiti presto perché mi è appena venuta in mente un idea niente male".
Grazie alla cure di Jinbei, le ustioni del procione guarirono in fretta. Allora il procione, desiderando aiutare l'ambulante in qualche modo gli disse: "Qualche giorno fa dicevi di aver avuto una buona idea per potermi sdebitare. Qual'era?".
"Oh!" esclamò Jinbei "pensavo che io e te potremmo mettere insieme un numero da strada. Io suonerei il tamburo ed il flauto mentre tu faresti il funambolo ballando sulla corda e trasformandoti in alcuni oggetti. Credo che riusciremmo a racimolare qualche soldo!".
Il procione ci pensò un attimo ma poi accettò con piacere, a patto che lui e Jinbei si fossero allenati duramente per mettere su uno spettacolo incredibile.
Dopo un alcuni mesi, Jinbei ed il procione erano pronti e cominciarono a mostrare i numeri che avevano preparato in giro per il Giappone.
Ben presto la loro fama fu grande e ovunque andassero trovavano sempre una grande folla ad aspettarli e ricompensarli lautamente per il loro spettacolo. Così Jinbei e il procione vissero ricchi e felici per lungo tempo.

(FONTE http://www.asakusa.it)


Tommy James and the Shondells - Crimson and Clover

17 DICEMBRE 2015

Sean e la mucca 

In un piccolo pesino dell’Irlanda vivevano una volta un figlio e una madre molto poveri.
Sean che era ancora un ragazzetto, non solo doveva lavorare tutto il giorno ma per arrotondare faceva anche delle scope che poi vendeva al mercato. Ogni giorno portava a pascolare l’unica mucca che possedevano , e questa dava ogni giorno latte fresco.
Una bella mattina , Sean decise di raccogliere erica per intrecciare e fabbricare nuove scope, e così seguito dalla mucca si spinse oltre il bosco. Ad un certo punto sentendosi stanco decise di riposarsi in una piccola valletta .Si sdraiò e d’improvviso vide che tutto il prato era pieno di folletti che cantavano e che giocavano allegramente.
-Beati voi come siete contenti.Io invece devo lavorare tutto il giorno e non ho mai tempo per giocare
-Vieni, vieni a giocare e ci divertiremo.
-Oh grazie, rispose Sean, e a che cosa giochiamo?
-A calcio rispose uno dei folletti, tu stai in porta.

E così cominciarono a giocare . Tutto andò per il meglio finché quando arrivò una pallonata giusto in faccia al ragazzo e per cinque minuti non poté vedere niente.
Tutti gli elfi ridevano a crepapelle , e se ne andarono correndo per il prato.
Quando Sean recuperò la vista , non trovò più la sua mucca e subito pensò che si era persa nel bosco.
Tornò a casa e raccontò quanto era successo alla madre .
Il giorno dopo madre e figlio andarono subito alla ricerca della mucca e solo dopo lunghe ore di ricerca la trovarono morta in un dirupo . La madre si disperò molto, e si sentiva perduta senza quella mucca che almeno le dava il latte.
Passò del tempo…
Una bella mattina Sean stava intrecciando dell’erica per le scope quand’ecco che scorse due elfi che pascolavano una mucca.
La guardò e la riguardò e ben presto si accorse che quella era la sua mucca. Si avvicinò le saltò in groppa e la mucca indispettita cominciò a dimenarsi e a correre giù per il prato con i due elfi attaccati alla coda.
E la mucca correva e correva e arrivò nei pressi del lago , e sempre più vicino alla riva, e sempre più vicino all’acqua …finché non si immersero nell’acqua! Il ragazzo stava dicendo le sue ultime preghiere quando scorse nel fondo del mare un palazzo di cristallo.

Entrarono e scorsero moltissime dame e cavalieri che erano nella sala principale.
Subito gli venne incontro il re .
-Lei si è impossessato della mia mucca disse il ragazzo.
-No caro ragazzo questa è la mia mucca ,l’ho comprata da due elfi.
Il ragazzo allora raccontò tutta la storia, il re che era un uomo buono propose al ragazzo un borsa piene di monete d’oro in cambio della sua mucca che faceva un ottimo latte .
-Niente affatto io sono per le cose giuste, quindi rendetemi la mucca di mia madre e io toglierò il disturbo.
Il re sbalordito per questo rifiuto disse:
-Come puoi rifiutare un’offerta del genere , la mucca è indispensabile qui a corte. Con il suo latte macchiamo sempre il te delle sei.
-E a me sicuramente servirà di più, perché noi lassù siamo molto poveri.
Il re commosso da tanta onestà gli concedette la mucca e gli regalò un sacchetto pieno di monete d’oro.
Ma il ragazzo rifiutò: -Penseranno tutti che li ho rubati. Teneteli pure !
-Mi sento in torto nei tue confronti ragazzo per cui ti faccio una proposta: ogni giorno verso le cinque porterai in riva al lago un secchio pieno di latte di mucca e noi lo pagheremo per quanto per noi vale.
Contento e soddisfatto Sean ritornò a casa e raccontò quello che era successo alla madre e credeva che suo figlio fosse diventato pazzo. Così il ragazzo la dovette portare in riva al lago e quando vide due folletti uscire dal lago con due pacchettini pieni di monete d’oro restò molto meravigliata.
Così finisce questa storia, Sean si guadagnò sempre onestamente da vivere e visse ancora per molti anni con la sua mamma .

(FONTE http://www.lefiabe.com)


Paul Anka - Oh Carol

16 DICEMBRE 2015

La scimmia e la tartaruga

Compare Tartaruga si annoiava da morire: i giorni passavano sempre uguali. Il mare si estendeva all'infinito, le onde succedevano alle onde. Nessuno veniva mai a rallegrare la sua vita monotona, tranne qualche volta una balena o un gruppo di delfini, che passavano in lontananza, al largo dell'isola.
Un giorno, scorse una scimmia che si rimpinzava di banane.
"Perché cercare un amico nel mare?" pensò la tartaruga. "Compare Scimmia sembra un compagno ideale, certamente più simpatico di un granchio!".
"Buongiorno Compare Scimmia! Vorresti essere mio amico?"
"Buongiorno Compare Tartaruga! Certamente!".
Da quel giorno trascorsero insieme tutto il loro tempo; la tartaruga non si era mai divertita tanto.

Un giorno la scimmia la invitò ad assaggiare le banane. Un altro, le disse:
"Vieni, ti insegnerò ad arrampicarti sugli alberi!".
La sera, Compare Scimmia raccontò alla moglie: "Ah! Come mi sono divertito! Avresti dovuto vederlo mentre si arrampicava su un albero! Compare Tartaruga è il mio migliore amico!".
Anche Compare Tartaruga disse alla moglie: "Che amico meraviglioso! Come mi annoiavo prima di conoscerlo!".
Ma Comare Tartaruga non condivideva la sua gioia e pensava: "Mio marito sta sempre con il suo nuovo amico. Devo sbarazzarmi di questa maledetta scimmia!"
Una sera, Compare Tartaruga trovò la moglie a letto. "Sei malata?".
"Sì, molto malata; il dottore ha detto che sto per morire e che l'unico modo per salvarmi è mangiare il cuore di una scimmia!".
"Il cuore di una scimmia! Ma dove potrò trovarlo? L'unica scimmia che conosco è il mio amico!".
"Allora, non mi resta che morire!" disse Comare Tartaruga con voce fioca.
Compare Tartaruga era disperato. Rifletté a lungo e infine decise che avrebbe sacrificato il suo amico.
Lentamente, si diresse verso la casa di Compare Scimmia.
"Buongiorno, Compare Tartaruga! Che piacere rivederti! Qual buon vento ti porta?".
"Mia moglie vorrebbe invitarti a cena questa sera, verrai?".
"Certo, volentieri!". La scimmia seguì allegramente il suo amico fino in riva al mare, ma non poteva continuare non sapendo nuotare.
"Sali sul mio guscio! - gli disse la tartaruga - Ti porterò io!".
La scimmia si aggrappò al guscio lasciandosi trasportare tra le onde. Avrebbe voluto chiacchierare ma l'altro non rispondeva:
"Mi sembri molto triste e silenzioso! Cosa ti è successo? Racconta: farei qualsiasi cosa per te!".
"Ah, amico mio - finì per confessare Compare Tartaruga - c'è solo un sistema per salvare mia moglie, e cioè che tu mi dia il tuo cuore!".
"Ahi! - pensò la scimmia - "ho detto qualsiasi cosa, ma c'è un limite a tutto! Come faccio a risolvere la situazione? Compare Tartaruga può farmi annegare da un omento all'altro!"

D'improvviso, si colpì la fronte.
"E' terribile! Ti darei volentieri il mio cuore, ma dobbiamo tornare indietro a prenderlo!".
"Il tuo cuore non si trova nel tuo petto?".
"Come? - esclamò la scimmia - Non sai che le scimmie lasciano il cuore in una brocca, accanto alla loro casa, prima di intraprendere un viaggio?".
La tartaruga si fermò e disse: "Ma come facciamo?".
"È molto semplice! Riportami sull'isola e andrò a prendere il mio cuore!".
La tartaruga tornò indietro, la scimmia saltò sulla riva e si arrampicò rapida su un albero.
"Uff! Sono salvo! Mi hai spaventato!".
"Ma - gridò la tartaruga - e il cuore che mi hai promesso?".
"Il cuore? Non sei abbastanza furbo, Compare Tartaruga. Batte nel mio petto, naturalmente, e ci tengo molto! Addio!".
Compare Tartaruga ritornò triste a casa: aveva perso un amico, ma ebbe almeno la consolazione di veder guarita la moglie.

(FONTE http://www.lefiabe.com)


Motorhead - Love me forever

martedì 15 dicembre 2015

Sud Sudan: ma la Pace ancora non c'è

Sudan del Sud... Africa subsahariana... 
Nel 2011 lo Stato del Sudan ha visto la secessione da cui è nata la Repubblica del Sudan, dopo una lunghissima guerra civile. Ora, la situazione è pericolosa a causa dei possibili conflitti armati...
Oltre alle festività cristiane, come Natale e Pasqua, vi sono anche delle ricorrenze legate all'Islam. Nel mese di Gennaio si festeggia l'Anniversario della nascita del profeta Maometto (Eid-Milah Nnabi). Per più di una settimana vi sono fiere, festeggiamenti, parate. È anche festeggiata l'Ascensione di Maometto, verso Giugno (la data cambia ogni anno). Un'altra festività mussulmana è il Ramadan e la cosiddetta Festa del Montone (Eil-ul-Adha), dalla durata di circa dieci giorni verso Ottobre. Il Capodanno islamico, o nascita di Umma, la comunità islamica, si tiene nel mese di Novembre: questo giorno festeggia l'arrivo di Maometto alla Mecca dopo aver lasciato Medina. 


Voci dal Sud Sudan


Il 1 gennaio, invece, si festeggia la Festa dell'indipendenza: nel 1956, infatti, l'Egitto e la Gran Bretagna riconobbero questo nuovo stato, che divenne parte della Lega Araba. Tuttavia, per il Sudan del Sud la vera indipendenza è legata al 9 luglio, data in cui si formò lo Stato Repubblica del Sudan.
« Per quanto riguarda gli usi della cucina del Sudan, è possibile avvertire l'influenza inglese, araba ed egiziana. Tra i piatti tipici, principalmente a base di pesce e carne, vi è il fool medamas, con yogurt e fave. Si può gustare anche il kebap e delle pietanze con le verdure locali stufate come contorno. Una città particolarmente interessante è Al-Ubayyd, con le sue cattedrali africane: questa città è, infatti, una zona missionaria strategica....

In puntata molto di più...

lunedì 14 dicembre 2015

14 DICEMBRE 2015

I tre pesci.

C'erano una volta tre pesci che vivevano in uno stagno: uno era intelligente, un altro lo era a metà e il terzo era stupido. La loro vita era quella di tutti i pesci di questo mondo, finché un giorno arrivò un uomo.
L'uomo portava una rete e il pesce intelligente lo vide attraverso l'acqua. Facendo appello all'esperienza, alle storie che aveva sentito e alla propria intelligenza, il pesce decise di passare all'azione.
"Dato che ci sono pochi posti dove nascondersi in questo stagno, farò finta di essere morto", pensò. Raccolte tutte le sue forze, balzò fuori dall'acqua e atterrò ai piedi del pescatore, che si mostrò piuttosto sorpreso. Tuttavia, visto che il pesce tratteneva il respiro, l'uomo lo credette morto e lo ributtò nello stagno. Allora il nostro pesce si lasciò scivolare in una piccola cavità sotto la riva.
Il secondo pesce, quello semintelligente, non aveva capito bene quanto era accaduto. Raggiunse quindi il pesce intelligente per chiedergli spiegazioni. "Semplice", disse il pesce intelligente, "ho fatto finta di essere morto e così mi ha ributtato in acqua".
Immediatamente, il pesce semintelligente balzò fuori dall'acqua e cadde ai piedi del pescatore.
"Strano", pensò il pescatore, "tutti questi pesci che saltano fuori dappertutto!". Ma il pesce semi-intelligente si era dimenticato di trattenere il respiro, così il pescatore si accorse che era vivo e lo mise nel suo secchio. Riprese quindi a scrutare la superficie dell'acqua, ma lo spettacolo di quei pesci che atterravano sulla riva, ai suoi piedi, lo aveva in qualche modo turbato, sicché si dimenticò di chiudere il secchio. Quando il pesce se ne accorse, riuscì faticosamente a scivolare fuori e a riguadagnare lo stagno a piccoli salti. Andò a raggiungere il primo pesce e, ansimando, si nascose accanto a lui.
Ora, il terzo pesce, quello Stupido, non era naturalmente in grado di trarre vantaggio dagli eventi, neanche dopo aver ascoltato il racconto del primo e del secondo pesce. Allora riesaminarono ogni dettaglio con lui, sottolineando l'importanza di non respirare quando si finge di essere morti.
"Molte grazie, adesso ho capito!"; disse il pesce stupido, e con quelle parole si lanciò fuori dall'acqua e andò ad atterrare proprio accanto al pescatore. Ora, il pescatore, che aveva già perso due pesci, lo mise subito nel secchio senza preoccuparsi di verificare se respirava o no. Poi lanciò ancora ripetutamente la sua rete nello stagno, ma i primi due pesci erano ormai al sicuro nella cavità sotto la riva. E questa volta il suo secchio era ben chiuso.
Il pescatore finì per rinunciare. Aprì il secchio, si accorse che il pesce stupido non respirava, lo portò a casa e lo diede da mangiare al gatto.

(FONTE Fiabe e Favole arabe  www.lefiabe.com)


Paul Young - What Christmas means to Me

domenica 13 dicembre 2015

13 DICEMBRE 2015

Il grande elefante

Narra una leggenda africana che, all'origine del mondo, l'elefante aveva la statura degli altri animali, nonostante ciò era il più prepotente, voleva comandare su tutti ed essere servito e riverito come un re.
Gli abitanti della savana, stanchi delle sue prepotenze, si riunirono di nascosto in assemblea e dissero:
- Non vogliamo più sopportare le angherie dell'elefante, tutti noi viviamo nel terrore, ogni protesta e ogni ragionamento non sono serviti a niente. E' ora che facciamo qualcosa per fargli capire le nostre ragioni.
Discussero a lungo fino a che, di comune accordo, decisero di dargli una sonora lezione.
Invitarono il prepotente in un'ampia radura dove gli avevano apprestato un ricco banchetto per abbonirlo e per tenerlo occupato.
L'elefante aveva accettato ben volentieri, tutto contento di essere così ossequiato; mentre era assorto a gustare il pranzo, gli animali lo circondarono e cominciarono a dargli tante botte con le zampe e con le corna sino a gonfiarlo tutto, da capo a piedi!
Il malcapitato, alquanto malconcio, andò a tuffarsi nel vicino fiume per dare refrigerio alle tante ferite che aveva sul corpo.
Gli ci vollero parecchi giorni per guarire e, quando i dolori furono passati e le piaghe rimarginate, l'elefante, specchiandosi nell'acqua del fiume, vide che il suo corpo era rimasto tutto gonfio, enorme, pesante! Soltanto le orecchie erano rimaste come prima e certamente non facevano bella figura in quel suo grande testone!
Era diventato il più grande animale della savana, ma il suo potere era finito!
Ora non avrebbe più potuto comandare nemmeno sugli animali più piccoli perché la sua grande mole avrebbe ricordato a tutti la lezione avuta nella radura.
E fu così che l'elefante, da quel giorno, prese a camminare con le orecchie abbassate… per la vergogna.
(FONTE Fiabe e Favole africane www.lefiabe.com)


Luca Carboni - Ci vuole un Fisico bestiale

sabato 12 dicembre 2015

12 DICEMBRE 2015

La Giraffa vanitosa

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra. Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: - Guardatemi, io sono la più bella. -
Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: - Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere... - E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.
Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato. Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: - Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.
La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.

(FONTE Fiabe e Favole africane www.lefiabe.com)


Donna Summer - Now I need You


venerdì 11 dicembre 2015

11 DICEMBRE 2015

Prova d'Amore

C'era una volta un re che aveva una figlia ammirata da tutti per la sua bellezza e bontà.
Molti venivano a offrirle gioielli, stoffe preziose, noci di kola, sperando d'averla come sposa. Ma la giovane non sapeva decidersi.
- A chi mi concederai? - chiese a suo padre.
- Non so - disse il padre - Lascio scegliere a te: sono sicuro che tu, giudiziosa come sei, farai la scelta migliore.
- Facciamo così - propose la giovane - Tu fai sapere che sono stata morsa da un serpente velenoso e sono morta. I membri della famiglia reale prenderanno il lutto. Suoneranno i tam-tam dei funerali e cominceranno le danze funebri. Vedremo cosa succederà.
Il re, sorpreso e un po' controvoglia, accettò.
La triste notizia si diffuse come un fulmine. Nei villaggi fu un gran parlare sommesso, spari di fucile rintronavano in segno di dolore, mentre le donne anziane, alla porta della stanza mortuaria, sgranavano le loro tristi melopee. Ed ecco arrivare anche i pretendenti della principessa. Si presentarono al re e pretesero la restituzione dei beni donati.
- Giacché tua figlia è morta, rendimi i miei gioielli, le stoffe preziose, le noci di kola.
Il re accontentò tutti, nauseato da un simile comportamento. Capì allora quanto sua figlia fosse prudente.
Per ultimo si presentò un giovanotto, povero, come appariva dagli abiti dimessi che indossava.
Con le lacrime agli occhi egli disse:
- O re, ho sentito la dolorosa notizia e non so come rassegnarmi. Porto queste stoffe per colei che tanto amavo segretamente. Non mi ritenevo degno di lei. Desidero che anche nella tomba lei sia sempre la più bella di tutte. Metti accanto a lei anche queste noci di kola perché le diano forza nel grande viaggio.
Il re fu commosso fino al profondo del cuore. Si presentò alla folla, fece tacere ogni clamore e annunciò a gran voce:
- Vi do una grande notizia: mia figlia non è morta. Ha voluto mettere alla prova l'amore dei suoi pretendenti. Ora so chi ama davvero e profondamente mia figlia. E' questo giovane! E' povero ma sincero.
Dopo qualche tempo si celebrarono le nozze con la più bella festa mai vista a memoria d'uomo.
I vecchi pretendenti non c'erano e non si fecero più vedere.

(FONTE Fiabe e Favole africane www.lefiabe.com)


Paul Anka - You are my Destiny

giovedì 10 dicembre 2015

10 DICEMBRE 2015

Una storia vera...

Il racconto di oggi non è una leggenda. E' una storia vera, capitata a Torino qualche giorno fa.
Nei giorni di festa i tabaccai sono chiusi, quindi per prendere un pacchetto di sigarette occorre inserire la tessera sanitaria (è comico, ma è così).
C'erano alcune persone ferme in coda. non sempre la macchinetta accetta le tessere sanitarie.
Per cui, le persone che non riescono a utilizzare la propria chiedono ad altri di poter inserire le monete per prendere il loro pacchetto.
Un ragazzo, immigrato, di chiara origine africana, chiede a qualcuno di poter utilizzare la sua tessera, favore accordato e apprezzato. la persona che gli ha dato la possibilità di acquistare il pacchetto di sigarette, non ha moneta e la macchinetta è una di quelle che non danno resto (ma eventuali scontrini). Rinuncia all'acquisto perché non è del posto. Il ragazzo africano gli offre il pacchetto.
Con stupore, la persona lo ringrazia e gli chiede quando può restituirgli i soldi. Il ragazzo risponde con un sorriso luminoso "La prossima volta che ci vediamo", ben sapendo che molto probabilmente non si incontreranno più...



Gianni Morandi - Grazie a Tutti

9 DICEMBRE 2015

Dicembre, giorno dopo giorno ci si avvicina al Natale. Il senso di questo giorno dovrebbe essere vissuto ogni momento. In realtà lo è sempre meno. Ciascuno è chiuso nei suoi problemi o perso nei suoi guai, per cui si perde il senso di tante cose semplici dal valore profondo. 
Mi sembra giusto, proporre fiabe e leggende di buoni sentimenti in questo periodo in cui le luminarie brillano nelle sere fredde di fine autunno. L'inverno è alle porte, per cui spostarci sotto il sole africano ci può riscaldare....

Il Sole e la Luna

Tanti anni fa il sole e l’acqua erano grandi amici, entrambi vivevano insieme sulla terra. Il sole andava a trovare l’acqua molto spesso, ma l’acqua non gli contraccambiava mai la visita. Alla fine il sole domandò all’acqua come mai non andava mai a trovarlo a casa sua. L’acqua rispose che la casa del sole non era sufficientemente grande, e se lei ci andava con i suoi famigliari, avrebbe cacciato fuori il sole. Poi l’acqua aggiunse:
- Se vuoi che venga a trovarti, devi costruire una fattoria molto grande, ma bada che dovrà essere un posto sconfinato, perché la mia famiglia è molto numerosa e occupa un molto spazio.
Il sole promise di costruirsi una fattoria molto grande, e subito tornò a casa dalla moglie, la luna, che lo accolse con un ampio sorriso quando lui aprì la porta. Il sole disse alla luna ciò che aveva promesso all’acqua, il giorno dopo incominciò a costruirsi una fattoria sconfinata per ospitare la sua amica. Quando essa fu pronta, chiese all’acqua di venire a fargli visita il giorno seguente. Nel momento in cui l’acqua arrivò chiamò fuori il sole e gli domandò se poteva entrare senza pericolo, e il sole rispose:
- Sì, entra pure, amica mia.
Allora l’acqua cominciò a riversarsi, accompagnata dai pesci e da tutti gli animali acquatici. Poco dopo l’acqua arrivata al ginocchio domandò al sole se poteva ancora entrare senza pericolo, e il sole rispose:
- Sì
L’acqua seguitò a riversarsi dentro. Allorché l’acqua era al livello della testa di in uomo, l’acqua disse al sole:
- Vuoi che la mia gente continui ad entrare?
Il sole e la luna risposero:
- Sì.
Risposero così perché non sapevano che altro fare, l’acqua seguitò ad affluire, finchè il sole e la luna dovettero rannicchiarsi in cima al tetto. L’acqua si rivolse al sole con la stessa domanda, ma ricevette la medesima risposta, e la sua gente seguitava a riversarsi dentro, l’acqua in breve sommerse il tetto, e il sole e la luna furono obbligati a salire in cielo, dove da allora sono rimasti.


( FONTE: www.oasidelpensiero.it/leggende/africane.htm )


Ron - Il Sole e la Luna

martedì 8 dicembre 2015

8 DICEMBRE 2015


IMMACOLATA CONCEZIONE

L'Immacolata Concezione è prima di tutto un dogma cattolico e viene celebrata l’8 dicembre di ogni anno. Per molti secoli la Chiesa cattolica ha avuto un atteggiamento prudente per quanto riguarda l’Immacolata Concenzione anche se furono molti e in più circostanze ad esserne a favore della sua istituzione come dogma. Prima ci fu Papa Sisto IV che introdusse la festa liturgica dell'Immacolata Concezione pur non pronunciandosi sul piano dogmatico. Successivamente nel 1661 Papa Alessandro VII emanò la bolla chiamata “Sollicitudo”, dove si esprime a favore dell'Immacolata Concezione. Nel 1708 fu Clemente XI che rese universale la festa dell'Immacolata Concezione.
Questa particolare data ha origine dal fatto che nel 1854 Pio IX proclamò l’Immacolata Concezione con una bolla chiamata “Ineffabilis Deus”. Tale documento sancisce in modo inequivocabile come la Beata Vergine Maria sia stata resa immune dal peccato originale. Pertanto non deve essere confuso con il concepimento di Gesù da parte dio Maria ma il dogma fa riferimento al peccato originale. Come è noto la Chiesa Cattolica afferma che ognuno di noi, come esseri umani, all’atto del concepimento siamo già marchiati dal peccato originale.
Molte persone in effetti credono erroneamente che l’Immacolata Concezione si riferisca alla concezione di Gesù Cristo. Precisando che, nello specifico la concezione di Gesù fu immacolata ma questo dogma attuale non fa riferimento a Gesù. Una dichiarazione ufficiale diffusa dalla dottrina cattolica afferma: “…la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti diGesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale.”
Nel mondo cattolico la devozione all'Immacolata Concezione è legata con le apparizioni di Lourdes avvenute nel 1858 mentre a livello iconografico è connessa alle precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi nel 1830.
Entrambe sono apparizioni mariane riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica. Il 27 novembre del 1830, infatti, Catherine Labouré, novizia presso il monastero parigino di Rue di Bac, fece coniare una medaglia chiamata successivamente “medaglia miracolosa”, in cui erano incise le seguenti parole che lei vide durante l’apparizione della Beata Vergine Maria: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi".
Nel 1858, invece fu l’anno della celebre apparizione della Madonna di Lorudes a Bernadette Soubirous la quale riferì che la Vergine le apparve pronunciando queste parole: "Que soy era Immaculada Councepciou" che tradotto vuol dire "Io sono l'Immacolata Concezione".


Demis Roussos - Mamy Blue

lunedì 7 dicembre 2015

7 DICEMBRE 2015

Facciamo una pausa con il nostro viaggio attraverso le etnie del pianeta...
E' periodo prenatalizio, per cui come ogni anno è giusto raccontare come si vive l'attesa del Natale.
C'è chi va per mercatini, c'è chi cerca di essere più buono del solito, c'è chi va a caccia di storie e leggende... E' bene alternare i discorsi...

INNSBRUCK

Ad Innsbruck la letizia dell'Avvento è annunciato dal Bambin Gesù che entra in città alla luce delle lanterne seguito da un corteo di pastori in pastrano in lana pesante e impermeabile, ragazze, suonatori di tromba. San Nicola, Nikolaus, il babbo natale che visita i bimbi il 6 dicembre, nella tradizione forma una bizzarra coppia con alcuni demoni. Da qui nascono numerose celebrazioni in villaggi austriaci dove il santo sfila scortato dal diavolo, il Krampus; generalmente si tratta di uomini-caproni mascherati e scatenati che si aggirano per le strade alla ricerca di bambini cattivi.

La festività di San Nicola

Ancora oggi in molti paesi il 6 dicembre, giorno di San Nicola di Mitra, è il giorno dedicato ai doni. In buona parte della Germania, i bambini mettono le loro scarpette sui davanzali sperando che San Nicola gliele riempia di caramelle e piccoli doni. Qui e nei Paesi Bassi il giorno di Natale è solo una festa religiosa. La tradizione di San Nicola che porta regali ai bambini in Italia è festeggiata in tutto l'Alto Adige (Bolzano), Trieste,Bari, oltre che in Friuli, nel Bellunese e nella Sinistra Piave, sotto il nome di San Nicoló.
Solitamente San Nicolò è accompagnato da un personaggio chiamato Knecht Ruprecht (soprattutto nel nord) o Krampus (nel sud: Austria, Svizzera e Alto Adige), una sorta di diavolo che si sostituisce a Babbo Natale allo scopo di rapire i bambini.
Oltre a ciò in Alto Adige la sera del 24 dicembre arriva il Christkind (Gesù bambino, anche se in realtà s'intendono due feste differenti).


John Lennon - Happy Xmas (War is over)

domenica 6 dicembre 2015

6 DICEMBRE 2015

Melanesia... Nuova Caledonia... Ancora gruppi etnici per concludere la visita...


ZOREILLES



Zoreille è un termine della Riunione creolo per descrivere le persone francesi nate in Francia metropolitana e arrivati in Réunion. Non deve essere confuso con i termini Petits Blancs ("Piccoli Bianchi") e Gros Blancs ("Grandi Bianchi"), che si riferiscono ai primi coloni di europei, in generale francesi di origine. Si tratta di uno dei gruppi etnici di Réunion, ma il termine è usato anche in Nuova Caledonia e la Polinesia francese. Zoreilles significa orecchie in creolo, ma l'etimologia non è chiara. Essa può venire da l'abitudine metropolitana francese drizzare le orecchie che non capiscono creolo dialetto.





Bryan Ferry -  Will You love Me Tomorrow





sabato 5 dicembre 2015

5 DICEMBRE 2015

Melanesia... Nuova Caledonia...

Insediamenti giapponesi in Nuova Caledonia

L'ìnsediamento giapponese in Nuova Caledonia risale al XIX° secolo, quando lavoratori a contratto furono portati sull'isola per lavorare nelle miniere di nichel. Alcuni si stabilirono in Nuova Caledonia, e spesso contrassero matrimoni misti con donne di altre etnie. Dopo la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei giapponesi dell'isola sono stati rimpatriati in Giappone, anche se una piccola minoranza è rimasta indietro.
Storia 
I primi giapponesi che arrivarono in Nuova Caledonia erano 600 operai giapponesi portati a lavorare in una miniera di nickel in Thio nel gennaio 1892. Altri 500 giapponesi furono portati in Nuova Caledonia l'anno successivo per incontrare la crescente domanda mondiale di nichel. I minatori giapponesi frequentemente erano in condizioni di lavoro difficili e la maggioranza veniva restituita al Giappone alla scadenza dei contratti, gli altri avevano contratti a lungo termine o residenza permanente in Nuova Caledonia. Il governo coloniale fermò l'afflusso dei minatori giapponesi nel 1919 poiché la domanda di nickel dalla Nuova Caledonia era bloccata. La maggior parte dei coloni giapponesi vivevano intorno Nouméa, e avevano allevamenti, mentre il resto erano commercianti al dettaglio. L'influenza giapponese nei settori commerciali di vendita al dettaglio aumentarono negli anni 1920 e 1930, sostenuti dalla presenza di imprese giapponesi che aveva investito sull'isola nel ferro e nichel. Alcuni giapponesi arrivarono anche a stabilirsi in Nuova Caledonia in questo periodo, dopo aver affrontato una restrizione delle norme sull'immigrazione come sospetto occidentale del militarismo giapponese. Alla fine del 1930, le imprese giapponesi in Nuova Caledonia erano poste sotto sorveglianza clandestina, anche se avevano affrontato piccole restrizioni nella maggior parte delle attività commerciali. I giapponesi residenti in Nuova Caledonia furono trasferiti in campi di internamento in Australia dopo l'attacco a Pearl Harbor nel dicembre del 1941. Dopo la guerra, la popolazione giapponese nelle isole venne rimpatriata, anche se un piccolo gruppo è rimasto.


Bryan Ferry - Don't stop the Dance

venerdì 4 dicembre 2015

4 DICEMBRE 2015

Melanesia... Nuova Caledonia...


ALGERINI DEL PACIFICO

Gli algerini del Pacifico erano un gruppo di uomini e donne indigene dell'Algeria deportati dalle autorità francesi nei campi di lavoro sull'isola della Nuova Caledonia, dopo aver preso parte alla rivolta 1870-1871 contro il dominio coloniale in Algeria.
Il loro arresto avvenne nel 1871, e 212 persone furono bloccati insieme nel 1873, nella città di Costantino. La maggior parte furono inviati verso prigioni in Francia metropolitana - Oléron e Saint-Martin-de-Ré (sulla Île de Ré) e a Quélern (vicino a Brest). Allo stesso tempo, 29 furono tenuti in Oran; Antoine Chanzy, il governatore generale,tentò di distogliere l'attenzione del pubblico proponendo di inviarli alle Isole Marchesi. Ma alla fine furono trasportati al Quélern, attraverso Marsiglia. Un terzo gruppo fu imprigionato insieme a ex comunardi in Thouars.
A causa di malfunzionamenti nella comunicazione fra i ministeri, la distinzione fatta tra le frasi per il trasporto (tradizionalmente, nella Guyana francese) e la deportazione (a Nuova Caledonia) non era più fatto - tutti furono inviati in Nuova Caledonia.
Il loro arrivo sull'isola coincise con i trasporti di Communards, per lasciare preziose testimonianze della presenza Cabili. Tuttavia, i Cabili furono lasciati alle spalle quando i comunards furono amnistiati nel 1879, e rimasero in esilio nonostante le campagne per aumentare la simpatia tra i francesi. L'amnistia ci fu solo nel 1895, e non furono in grado di tornare in Algeria fino dopo il 1904.
Alcuni discendenti dei deportati ancora vivono in Nuova Caledonia. Uno di loro, Taïeb Aifa, fu sindaco di Bourail dal 1977 al 2001. Nel Nessadiou (FR), a sud di Bourail, c'è un Cimitero des Arabes, o "Cimitero degli arabi"; nel corso del tempo, la comunità ha cominciato a identificare come "arabi", piuttosto che Cabilia o designazioni locali. Un anziano algerino-Caledonian ripercorre questo per un'occasione in cui gli algerini sono arrivati ​​a compiere un lavoro durante il Ramadan avvolti in vesti candide, dopo di che i Caledoniani nativi decisero che devono essere "Arabi".


Bombino - The Story of Nomad

3 DICEMBRE 2015

Melanesia... Nuova Caledonia...

KANAK II PARTE


CULTURA

Cucina
Bougna è una pietanza tradizionale kanak, considerata un alimento nazionale da molti Kanak. E' fatto di ortaggi a radice affettati come taro, manioca, patate dolci e coconut milk. Maiale, pollo o frutti di mare possono essere utilizzati nel riempimento che viene poi avvolto in foglie ndi banana prima di essere cotte su pietre calde in un forno di terra Altri ingredienti locali utilizzati nella cucina kanak includono Rousettus (volpi volanti) e il cervo locale.; graffette marine come laguna e pesci di barriera corallina (compresi i Dawa), così come granchi e aragoste. Fagioli Paita sono coltivati ​​localmente, mentre crema-mela, calce e zafferano sono altri ingredienti tipici.
Belle arti 
Le arti Kanak della scultura, danza, musica e teatro sono diventate più popolari dal 1990 con gli sforzi dell'Agenzia per lo Sviluppo della Cultura Kanak Adck.
Forme d'arte della cultura Kanak comprendono:
Ceramiche Lapita - Le antiche ceramiche Lapita risalgono al 1500 aC. Essenzialmente artigianato delle donne, la ceramica è decorata con motivi geometrici e volti umani stilizzati, anche se c'è variazione tra Nuova Caledonia del nord e del sud. Le varie maniglie e smalti hanno disegni pin hole-incisi a base di denti di pettini. La ceramica è fatta da depositi di argilla si trovano nelle isole.
Dipinti
La pittura è una forma d'arte recente, comune fra donne artiste. Artisti famosi includono Yvette Bouquet da Koumac che ha prodotto dipinti con Pacifico e Oceania, Paula Boi, i cui dipinti sono delle scene più astratte, e Denise Tuvouane e Maryline Thydjepache che utilizzano forme d'arte mista. Pensiline sono luoghi comuni in cui sono illustrati i loro dipinti.

Simbolismo 

Scultura in legno
Scultura in legno rappresenta lo spirito della cultura Kanak di cui il Faitiere Flèche, che assomiglia a un piccolo totem con forme simboliche, è il più comune. Un mini-Stonehenge è un memoriale religioso nei pressi del villaggio di Île des Pins e dispone di un display di sculture religiose. Altri oggetti in legno sono mazze da guerra scolpite dal legno più forte, realizzate sotto forma di una testa fallica (casse-tête), il becco di un uccello letale (bec d'oiseau), e lance a base di alberi niaouli usati per bruciare le case dei nemici.
Sculture in legno a forma di falchi, antiche divinità, serpenti e tartarughe sono anche popolari. La Grand capanne, o casa grande, sono decorate con la freccia Faitiere che rappresenta gli spiriti ancestrali, simbolo della transizione tra il mondo dei morti e il mondo dei vivi. La scultura in legno è a forma di lancia che adorna la parte superiore della casa grande. Comprende tre parti; il volto coronato, piatto che rappresenta l'antenato con un lungo, il polo arrotondato percorso da conchiglie montate su di esso che rappresentano la voce degli antenati, e una base con il palo fisso ad esso per simboleggiare il legame tra il clan e il capo. Il pezzo centrale è anche affiancato da pezzi di legno con punte acuminate (rivolte verso il basso), che hanno lo scopo di evitare che gli spiriti maligni avvolgano l'antenato nella parte centrale. E' quanto rappresentava il potere dei capi sui loro sudditi, è stato adottato come bandiera delle Kanak dall'organizzazione leader movimento indipendente in Nuova Caledonia.  La freccia o la lancia ha normalmente un ago alla fine di inserire gusci filettati dal basso in alto. Dopo la morte di un capo Kanak, la Faitiere freccia viene rimosso e la sua famiglia lo porta a casa. Anche se è stato permesso di essere usato di nuovo come un segno di rispetto è normalmente tenuto nei cimiteri dei cittadini registrati o sui cumuli di grandi case abbandonate.
Sculture in pietra
Sculture in pietra di giada o di serpentiniti sono in forma di ascia cerimoniale che rappresenta la forza del clan e il potere. Questi erano usati per decapitare i nemici durante la guerra e durante le celebrazioni degli antenati noti come Pilou. La parte inferiore del manico rappresenta il particolare del clan ed è impreziosito da pietre e conchiglie. L'ascia è lucidata, liscia come un disco. Sculture fatte di pietra ollare sono anche popolari.
Sculture di bambù
Una canna della lunghezza di un metro, datata tra il 1850 e il 1920, era utilizzata per creare una voce in un villaggio o nelle cerimonie di danza. Le canne venivano ricoperte di una patina nera sopra le parti incise; i disegni di incisione erano geometrici, immagini reali del ballo Pilou, motivi agricoli e scene del villaggio di pesca o la costruzione di una grande capanna o una casa. Questi erano anche ripieni di erbe magiche per allontanare gli spiriti maligni.
Tapa
Il Tapa è un tessuto di corteccia fatto a pezzettini, spesso da alberi di banyan utilizzati per avvolgere Kanak antico tallone denaro.
Barche
I Kanak che vivono sulle isole,  facevano canoe di tronchi scavati e grandi stabilizzatori a doppio scafo con vele triangolari, note come piroghe, tradizionalmente utilizzate per la pesca.
Danze 
Le danze erano eseguite durante i tradizionali incontri Kanak con l'obiettivo di cementare i rapporti all'interno del clan e con gli antenati. La danza veniva eseguita sotto forma di un messaggio o di una leggenda, spesso relativi alle loro attività quotidiane o di eventi importanti come la nascita, il matrimonio, la circoncisione, la morte di un capo e così via. I ballerini si dipingono colorati per compiacere gli antenati guardando su di loro. Le maschere di legno erano realizzate con materiali locali come corteccia, piume e foglie e rappresentavano un collegamento fisico con il mondo invisibile.
Il Festival des Arts du Pacifique, il Festival delle Arti del Pacifico, viene organizzato ogni quattro anni. I ballerini sono addestrati in danze tradizionali in laboratori speciali. Danze di benvenuto eseguite da gruppi sono molto popolari. Tra le varie forme di danza, la danza Pilou-Pilou è una forma di danza unica dei Kanak, che racconta molte storie di clan. La forma di danza Pilou-Pilou dei Kanak, ormai è quasi estinta, è stata chiamata così dai primi missionari francesi della Nuova Caledonia e coinvolto con tubi di bambù e pulsante della corteccia-battagli accompagnati da canto in duo con grida e fischi di centinaia di ballerini. Tuttavia, in considerazione della forte natura di questa forma di danza, con uno stato di trance raggiunta dai ballerini, questi sono stati vietati; l'ultima danza riportata è stata nel 1951.
Musica 
Musica, danza e canto sono parte di molti cerimoniali Kanak come iniziazione, corteggiamento e lutto. Le conchiglie sono portate da una persona designata a rappresentare l'arrivo di un capo clan o la voce di un antenato. Gli strumenti ritmici utilizzati includono Bwanjep, usato durante le cerimonie da parte di un gruppo di uomini; Arpa di Ebreo, (wadohnu nella lingua Nengone dove ha avuto origine) in pezzo secco di foglia di palma di cocco tenuto tra i denti e un segmento attaccato di nervi di foglia morbida; noce di cocco-foglia whizzer, un pezzo di foglia di noce di cocco attaccato ad una corda e arrotolato che produce un rumore come un ronzio; oboe, fatta di erba, steli vuoti o bambù; flauto, di 50 cm di lunghezza scavato in foglia pawpaw; bambù stampaggio tubi che sono colpiti in verticale contro il terreno e hanno giocato in occasione di grandi eventi; strumenti a percussione (bastoni, guaine di palma); sonagli che si indossano sulle gambe fatte di foglie di cocco, conchiglie e alcuni frutti. I gruppi Kanak quali Bethela prima effettuavano le registrazioni su cassetta intorno al 1975 o 1976.

Festival di Arte 
Nel 1971 l'associazione delle donne, dei Gruppi di melanesiani donne del villaggio si è formato e ha sostenuto l'idea di un festival culturale per promuovere le arti Kanak. Come risultato di questo movimento il primo festival delle arti melanesiani, "Melanesia 2000", si è tenuto a Nouméa nel settembre 1975, sostenuto da Jean-Marie Tjibaou. I Kanak arti festival è diventato popolare con due eventi internazionali che si tengono nel 1990 che ha creato la consapevolezza delle arti Kanak. La prima mostra degli scultori in legno moderni e pittori si è tenuto a Ko i Neva, che è stato anche pubblicato come arte contemporanea kanak. Questa è stata seguita da una grande mostra d'arte Kanak a Parigi conosciuto come "De Jade et de Nacre - Patrimoine Artistique Kanak (Giada e Madreperla - Kanak patrimonio artistico".
Il centro culturale Tjibaou organizza anche mostre d'arte occasionali. Un evento quadriennale popolare è il Festival delle Arti del Pacifico, dove i popoli indigeni di tutte le nazioni del Pacifico e le persone si riuniscono per visualizzare il patrimonio culturale del Pacifico.


Bryan Ferry - Slave to Love