venerdì 3 febbraio 2017

3 FEBBRAIO 2017

Sempre in Portorico...

                                                             PORTORICO PARTE V

Storia
L'arrivo degli spagnoli (2° Parte)

Nel 1809, mentre Napoleone occupava la maggior parte della penisola iberica, un'assemblea popolare tenutasi a Cadice riconobbe Porto Rico come territorio spagnolo d'oltreoceano con il diritto di inviare deputati alla Corte spagnola. Il deputato Ramón Power y Giralt divenne vice presidente della corte di Cadice e le sue riforme costituzionali del XIX secolo favorirono l'incremento demografico e la crescita economica, e soprattutto conferirono una maggiore notorietà all'isola. In seguito all'indipendenza nazionale ottenuta dai paesi del centro e sud America, Porto Rico e Cuba rimanevano le uniche due colonie del Nuovo Mondo appartenenti al grande Impero spagnolo. La povertà e l'allontanamento politico dalla Spagna portarono a una piccola ma significativa insurrezione, nel 1868, conosciuta come Grito de Lares (Pianto di Lares): la sommossa fu facilmente e prontamente stroncata.

Promotori di questo movimento indipendentista furono Ramón Emeterio Betances, considerato il "padre" della nazione portoricana, e altri personaggi politici, tra i quali Segundo Ruiz Belvis. Pochi anni dopo sorse il movimento autonomo portoricano, iniziato da Román Baldorioty de Castro e portato avanti da Luis Muñoz Rivera verso la fine del secolo. Nel 1897, Muñoz Rivera e altri indipendentisti persuasero il governo liberale spagnolo a riconoscere e accettare lo Statuto per l'autonomia di Porto Rico. L'anno seguente venne organizzato il primo, anche se di breve durata, governo autonomo portoricano. Si raggiunse quindi il compromesso di mantenere un governatore nominato dalla Spagna, il quale aveva il potere di annullare qualsiasi decisione legislativa con cui non era d'accordo, e una struttura parlamentare parzialmente eletta.


Joaquim Sabina ft. Miguel Bose - Sol Forastero

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