Il matrimonio di Sophia Paleologa (anche conosciuta con l'originale nome greco e ortodosso di Zoe), figlia di Tommaso Paleologo, despota di Morea, il quale rivendicava il trono di Costantinopoli in quanto fratello di Costantino XI, ultimo imperatore bizantino, con Ivan III "il Grande" condusse a Mosca quanto restava della Corte di Costantinopoli con il suo cerimoniale e tutto il suo apparato (così come l'aquila bicipite). Ivan III fu il primo a fregiarsi del titolo di Zar (la parola zar deriva dal latino Caesar, cognomen di Gaio Giulio Cesare), cioè Imperatore Romano d'Oriente (mantenne una regolare corrispondenza con l'Imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I d'Asburgo che era solito chiamarlo "fratello") ed assieme alla moglie decise che la sua capitale doveva succedere a Costantinopoli e diventare la Terza Roma, per questo invitò a Mosca un gran numero di artisti e iniziò la costruzione del Cremlino con la direzione di Ridolfo (Aristotele) Fioravanti da Bologna.
Con Ivan I (1332-1341), il Granducato di Mosca si avviò a divenire il più importante principato russo. Lo Stato russo incentrato su Mosca, contrariamente all'Impero bizantino, sua fonte d'ispirazione politica e religiosa, fu in grado di sopravvivere e di organizzare una propria riscossa, riuscendo infine a sottomettere i suoi nemici e a occupare i loro territori. Il Ducato di Mosca ancora sotto il dominio indiretto dei mongoli, cui pagava un tributo annuale (avendo l'obbligo di riscuotere detto tributo da tutti gli altri stati-città feudali russi) all'inizio del XIV secolo cominciò ad affermare la sua influenza sulla Russia occidentale. Una parte di questo tributo veniva trattenuta e questo permise la crescita economica, sociale e militare del Ducato moscovita e la sua capacità di guidare la liberazione dalla supremazia del Kanato tataro. Assistita dalla Chiesa ortodossa russa e dalla rinascita spirituale portata da San Sergio di Radonež, nel 1380 la Moscovia sconfisse i tatari nella battaglia di Kulikovo. Dopo la Caduta di Costantinopoli nel 1453, il Granducato moscovita rimase l'unico Stato cristiano sulla frontiera orientale dell'Europa, ed Ivan III di Russia rivendicò l'eredità dell'Impero Romano d'Oriente paragonando Mosca ad una Terza Roma, All'inizio del XVI secolo, il granducato moscovita era riuscito ad annettersi tutti i territori della Rus' di Kiev che erano stati oggetti delle invasioni dei tartari. Nel contempo, riuscì a proteggere le regioni ai confini meridionali dagli attacchi portati dai tatari di Crimea e dalle altre popolazioni turche. I nobili, a cui era concessa una tenuta dai sovrani, furono obbligati a servire nell'esercito. Il sistema delle concessioni diventò una delle basi dell'esercito nobiliare a cavallo.
Nei secoli XI e XII le sempre più frequenti incursioni di popolazioni turche, come i kipciak e i peceneghi, portarono le popolazioni slave del sud a spostarsi verso le regioni del nord, note come Zales'. Gli Stati di Novgorod e Vladimir-Suzdal emersero come eredi della Rus' di Kiev nei territori settentrionali, mentre il medio corso del Volga finì sotto il controllo dello stato islamico della Bulgaria del Volga. Come molte altre regioni dell'Europa orientale, questi territori vennero invasi dai mongoli, i quali nel 1240 piegarono la Rus' di Kiev. Conosciuti più tardi anche con il nome indeterminato e generico di tartari, i mongoli avrebbero governato le zone meridionali e centrali dell'odierna Russia per circa tre secoli, tempo durante il quale i vari potentati locali sarebbero Stati dipendenti del loro Khanato dell'Orda d'Oro. I territori delle odierne Ucraina e Bielorussia furono inclusi nel Granducato di Lituania e poi nella confederazione polacco lituana o, per rapidità, Polonia, fattore che differenziò ucraini e bielorussi dalle altre popolazioni russe. Come nei Balcani e in Asia Minore, il lungo governo dei nomadi avrebbe ritardato lo sviluppo economico e sociale del Paese. Novgorod e Pskov riuscirono peraltro a ritagliarsi un certo grado di autonomia, che li preservò da molti problemi e molte atrocità del periodo. Nel XIII secolo il signore di Novgorod Aleksandr Nevskij respinse gli svedesi e i cavalieri teutonici che cercavano di colonizzare la regione.
Immacolata Concezione, un dogmacattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bollaIneffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento; tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la Chiesa cattolica, infatti, ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente; in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo. La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830).
Rue du Bac - Paris
La festa dell'Immacolata Concezione è una delle feste mariane più importanti nel calendario liturgico della Chiesa cattolica, celebrata in tutto il mondo. Per decreto reale, è designata come il giorno in onore della patrona del Portogallo. È celebrata dalla Chiesa cattolica e da alcune denominazioni cristiane protestanti. La festa fu solennizzata per la prima volta come giorno di precetto il 6 dicembre 1708 con la bolla pontificia Commissi Nobis Divinitus di papa Clemente XI ed è spesso celebrata con parate, fuochi d'artificio, processioni.
Nei secoli precedenti l'era volgare le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (dei quali era probabilmente la terra d'origine) come gli sciti, cui si avvicendarono i sarmati e, nell'Alto Medioevo, gli slavi; nell'area che poi divenne il centro del futuro stato russo, vale a dire il bacino di Mosca, per lungo tempo prima del X secolo dimorarono genti di ceppo finnico o lituano. Tra il III e il VI secolo le steppe subirono, a ondate successive, l'ascesa di popoli nomadi guidati da tribù bellicose che si dirigevano verso l'Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli unni e degli avari. Un popolo turco, i cazari, governò la Russia meridionale durante l'VIII secolo; essi furono preziosi alleati dell'Impero Romano d'Oriente (Impero bizantino) e condussero diverse guerre contro i califfatiarabi.
La Rus' di Kiev
Dal VII secolo gli slavi costituirono la maggioranza della popolazione nella Russia occidentale, e pian piano assimilarono le preesistenti tribù finniche, come i merja, i muromi e i mesceri. A metà del IX secolo un gruppo originario della Scandinavia, i variaghi, assunse il ruolo di élite dominante nella capitale slava di Novgorod. Anche se l'elemento etnico dei variaghi (vichinghi orientali) si confuse abbastanza presto nella maggioritaria popolazione slava, la dinastia da loro espressa (Rjurikidi) rimase al potere diversi secoli, durante i quali si affiliò alla Chiesa ortodossa di Costantinopoli (Bisanzio). La capitale venne trasferita a Kiev nell'882. In questo periodo il termine Rhos o Rus' cominciò a essere riferito ai variaghi e in seguito anche agli slavi che popolavano la regione. Tra il X e l'XI secolo la Rus' di Kiev divenne lo Stato più grande d'Europa e uno dei più prosperi, grazie alla sua posizione commerciale tra Europa e Asia. L'apertura di nuove vie commerciali con l'Oriente al tempo delle crociate contribuì al declino e alla frammentazione dello Stato di Kiev nel corso del XII secolo, aggravatasi dopo la morte, nel 1132, del figlio di Vladimiro II Monomaco.
La Russia, ufficialmente Federazione Russa, è uno Stato transcontinentale che si estende per un quarto in Europa e per tutto il resto in Asia. È il più vasto Stato del mondo, con una superficie di 17864345 km², e a inizio 2023 conta 146 099 728 abitanti. La capitale è Mosca. La lingua ufficiale è il russo, ma le repubbliche autonome possono avere altre lingue ufficiali. L'attuale presidente della federazione è Vladimir Putin. Confina con Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina, Corea del Nord, Mongolia; assieme alla Cina, è lo Stato con il maggior numero di Stati limitrofi (quattordici). Essa possiede, inoltre, confini marittimi con il Giappone (attraverso il mare di Ochotsk) e gli Stati Uniti (attraverso lo stretto di Bering). È bagnata a nord-ovest dal mar Baltico nel golfo di Finlandia, a nord dal mar Glaciale Artico, a est dall'Oceano Pacifico e a sud dal mar Nero e dal mar Caspio. Comprende anche l'exclave dell'oblast' di Kaliningrad. È tradizionalmente suddivisa tra Russia europea e Russia asiatica dalla catena montuosa degli Urali, dal corso del Fiume Ural, dalla costa settentrionale del mar Caspio e dalla depressione del Kuma-Manyč. È stato tra i protagonisti della storia del XX secolo, per il ruolo svolto nella seconda guerra mondiale e in seguito per essere stata una delle maggiori forze coinvolte nella cosiddetta guerra fredda. È il successore legale dell'Unione Sovietica (e in quanto tale ha ereditato il seggio di membro permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite) ed è fra le quindici ex repubbliche sovietiche ad aver raccolto la maggior parte dell'eredità politica e militare sovietica. È uno Stato con una forte influenza politica all'interno della Comunità degli Stati Indipendenti, composta da nove ex repubbliche dell'Unione Sovietica; è inoltre uno degli Stati fondatori dell'Unione eurasiatica. Nei primi anni del XXI secolo l'economia ha presentato tassi di crescita tra i più elevati a livello globale, tanto che la Russia è considerata uno dei cinque Paesi cui ci si riferisce con l'acronimo BRICS. La crisi finanziaria internazionale si è fatta però sentire duramente a partire dall'autunno 2008, mettendo in dubbio molte delle certezze acquisite in un decennio di espansione. Dopo il referendum sull'autodeterminazione della Crimea del 2014, la Russia ha annesso quest'area, sebbene l'occupazione non sia riconosciuta dalla quasi totalità della comunità internazionale. A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 e i conseguenti referendum sui territori occupati, tenuti nello stesso anno, la Russia ha unilateralmente annesso le oblast' di Cherson, di Zaporižžja, di Lugansk e di Doneck.
La cucina romena è basata su piatti saporiti a base di carne, pesce, verdure e diverse spezie. Alcuni dei piatti tradizionali sono:Ciorbă: è il piatto principale ed è una minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure e carne. Cozonac: dolce tipico pasquale e natalizio dalla forma parallelepipeda ripieno di canditi, noci o cacao. Fasole cu cârnați: fagioli con salsiccia affumicata. Mamaliga: polenta, solitamente accompagnata da Brânză, il tradizionale formaggio di capra. Mititei o mici: polpette di forma cilindrica di carne di manzo (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio e pepe nero (a volte peperoncino) e una spezie chiamata Cimbru (il timo). Sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali. Musaca: specialità di carne di maiale tritata e speziata con aglio e peperoncino. Răcituri: conserva di più parti bollite del maiale, immerse in un composto gelatinoso ottenuto dalle ossa. Salată de vinete: crema di melanzane grigliate e maionese. Sarmale: involtini di foglie di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e spezie. Tochitură: carne di maiale, formaggio di pecora, uova, aglio, polenta.
Festività
31 dicembre/1º gennaio Capodanno/Primo dell'anno Revelion/Anul nou aprile/maggioPasqua Paști La maggioranza dei romeni festeggia la Pasquaortodossa. La festività dura tre giorni. 1º maggioFesta del lavoro Ziua muncii Festa internazionale del lavoro. 1º dicembreFesta nazionale (Giornata della Grande Unione) Ziua Unirii Si festeggia l'unificazione della Transilvania con la Romania il 1º dicembre 1918. 24 dicembre/25 Natale in Romania Crăciun I romeni festeggiano la vigilia il 24 e il Natale il 25 e 26 dicembre.
Feste tradizionali
24 febbraioDragobete Festa degli innamorati 1º marzoMărțișor Festa dell'arrivo della primavera 8 marzo Ziua femeii Festa delle donne 1º novembreIluminarea Festa dei morti
Altre ricorrenze nazionali
15 gennaio Giorno della Cultura Nazionale Romena In onore alla data di nascita del poeta nazionale Mihai Eminescu
Media
La televisione in Romania (o Televiziunea Română) è stata introdotta nell'agosto del 1955 in via sperimentale e il 31 dicembre 1956 in via ufficiale. I canali televisivi più seguiti sono: Pro TV (con 6 615 000 telespettatori), TVR1Estrada tv (5 543 009), (4 451 000), 29TVH (4 389 006), Valcea tv (4 200 003), Antena 1 (3 305 000), Kanal D (1 272 000), Acasǎ (1 247 000), Prima TV (2 205 000) e Antena 3 (73 000). Il 59% degli utenti usa la televisione via cavo.
La musica romena include tutte le creazioni musicali sviluppate dal popolo romeno e dai loro antenati. La possibilità di trattare la musica dei Geto-Daci e quella dei Romani è molto limitata a causa della limitata quantità di documenti mantenuti, risalenti a quell'epoca. Fin dal Medioevo, la posizione alla confluenza di Oriente e Occidente ha portato ad una distinzione nella musica apprezzata nei primi stati romeni: quelli posti ad Ovest sono stati notevolmente influenzati dall'occidente, al contrario gli stati orientali si sono arricchiti di elementi derivanti dalla musica bizantina, slava e successivamente da quella turca. Queste influenze hanno agito sia sulla musica folcloristica che su quella erudita (sacra - il canto gregoriano ad Ovest e quello bizantino ad Est - o laica). Il folclore comprende tutte le creazioni spirituali romene nel campo dell'arte del suono. Si fa spesso riferimento all'eredità musicale derivante dai canti popolari e dai popoli dai quali essi derivano. Sotto la delimitazione del folclore, il folclore musicale costituisce un ramo della creatività tradizionale rumena, affiancato al folclore letterario, al ballo e al teatro popolare. All'inizio del XX secolo, si erge il compositore George Enescu, primo creatore rumeno a realizzare una sintesi organica, profonda tra musica popolare rumena e le tendenze di musica classica del suo tempo (è l'epoca del tardo romanticismo); usa un linguaggio musicale moderno e sperimenta l'area modale e quella microtonale. Enescu è considerato il miglior compositore rumeno di tutti i tempi. Oltre a George Enescu, diverse sono le figure di rilievo, tra cui Maria Tănase, probabilmente la più grande cantante rumena[48]Ciprian Porumbescu, Clara Haskil, Sergiu Celibidache, Mădălina Manole, Dinu Lipatti, Radu Lupu, Constantin Gaciu, Pavel Turcan.
Lo strumento musicale del paese è la cobza, strumento simile all'oud e al barbat, mentre un noto canto tradizionale è Miorița, diffuso in tutta la Romania.
Una delle più note, a livello internazionale, personalità scientifiche romene fu quella di Henri Coandă (1886-1972), che inventò, nel 1910, il primo aereo jet della storia, il Coandă-1910 e espose, nel 1936, un tipo di fenomeno fluidodinamico noto come Effetto Coandă, sul getto dei fluidi.
La nascita della bio-speleologia
Nel XX secolo si afferma la bio-speleologia (1907), il cui fondatore viene ritenuto lo scienziato romeno Emil Racoviță (1868-1947).
Ingegneria
La Romania, nel corso del XX secolo, ha fatto importanti progressi nel campo dell'ingegneria, in particolare con Elisa Leonida Zamfirescu (1887-1973), considerata la prima donna ingegnere al mondo, nel 1912.
Nel campo della Fisica nucleare è da ricordare la studiosa e ricercatrice Ștefania Mărăcineanu, che collaborò con Marie Curie e che con il sostegno della Romanian Science Academy scoprì la radioattività artificiale.
La Romania è composta per 33% di montagne, per 33% di colline e per 33% di pianure. All'estremità orientale del paese si trova il Mar Nero dove ci sono le località costiere più visitate del paese: Mamaia e Costanza. Grandi stazioni montane (Sinaia, Bușteni, Predeal ecc.) si trovano all'estremità orientale delle Alpi Transilvaniche, mentre i Monti Apuseni, di formazione carsica, sono ricchi di grotte, doline, pozzi, ecc. La Bucovina è una regione montuosa ricca di incantevoli paesaggi e con un alto numero di visite annue, aumentate soprattutto negli ultimi anni. Collocata nel nord-est della Romania, visitando questa regione si respira un clima unico, con molti luoghi storici da visitare (come il monastero di Putna costruito da Stefano il Grande o gli affreschi del monastero di Voroneṭ, che dal 1993 fa parte del patrimonio UNESCO dell'umanità). Per quanto riguarda la gastronomia vanno ricordate almeno la păstrăv cu smântână e la ciorbă rădăuțeană (funghi porcini molto apprezzati in questa regione). La regione ha una vasta offerta turistica, conveniente grazie a innumerevoli agriturismi e bed and breakfast. Il delta del Danubio è il più esteso e meglio conservato dei delta europei. La Transilvania si vanta di avere la più grande concentrazione di fortificazioni medievali del continente (le chiese fortificate), oltre che numerosi castelli, chiese lignee e città medioevali (Alba Iulia, Bistrița, Brașov, Cluj-Napoca, Făgăraș, Gherla, Mediaș, Sighișoara, Râșnov, Sibiu, Târgu Mureș ecc.).
Dalla sua posizione geografica, la Romania è una zona di intersezione di molti trasporti, che lega l'Europa del sud con quella del nord e la parte orientale con quella occidentale di questa. Negli ultimi anni il paese ha investito molto per allargare e modernizzare la rete stradale, anche se ancora non soddisfa l'economia attuale: le regioni della Transilvania e del Banato sono state quelle che hanno investito di più nel settore, motivo per cui il loro tasso di esportazioni - anche con altri paesi dell'Unione europea - è divenuto di molto superiore rispetto ad altre zone dell'est del paese come la regione Moldova. Il divario fra le regioni dell'ovest della Romania, avviate verso uno sviluppo costante, e quelle orientali è attualmente in forte aumento. Ad oggi, la Romania ha una rete autostradale di 764 km che comprende: A1: Bucarest - Pitești, Sibiu (Șelimbăr) - Deva (Șoimuș), Traian Vuia - Balinț, Timișoara (Izvin) - Arad, Pecica - Nădlac; A2: Bucarest - Costanza; A3: Bucarest (Crețuleasca), - Ploiești (Bărcănești), Câmpia Turzii - Gilău; A4: Ovidiu, Porto di Costanza; A6: Balinț - Lugoj. La compagnia nazionale di trasporti ferroviari della Romania è Căile Ferate Române (CFR) che nel 2004 comprendeva 11380 km di infrastruttura ferroviaria (la quarta ferrovia più grande dell'Europa), di cui 8585 km elettrificata. Gli aeroporti in Romania destinati al traffico aereo pubblico sono 17, tutti internazionali. La compagnia aerea di bandiera è la Tarom; recentemente hanno aperto collegamenti con Bucarest e altri aeroporti (tra cui Timișoara e Cluj) diverse compagnie low-cost (fra cui la romena Blue-Air, l'ungherese-polacca Wizz Air e l'irlandese Ryanair) Il trasporto fluviale romeno è ancora poco utilizzato, tuttavia è in grande crescita grazie ai molti fiumi navigabili e al Danubio.
La Romania possiede una produzione agricola sviluppata su circa 14,7 milioni di ettari. Secondo alcune rilevazioni effettuate nell'agosto del 2009, circa 3 milioni di persone (ovvero il 30% della popolazione rumena) lavora nel comparto dell'agricoltura. La meccanizzazione è relativamente povera, con una stima di un trattore ogni 54 ettari. In Romania ci sono circa 170 000 trattori, l'80% dei quali risulta però vecchio e obsoleto, per lo più risalente al periodo del Regime Comunista. La cura dei campi è dunque in parte portata ancora avanti grazie all'aiuto degli animali. Le maggiori produzioni agricole rumene sono quelle legate al girasole e alla soia, con rispettivamente 991.000 e 191.000 ettari coltivati. Industria dei trasporti Sino al 1989, anno della caduta del regime comunista, la Romania era stata tra i principali produttori di automobili e veicoli di tutto il blocco est europeo. Successivamente al 1989, le produzioni nazionali sono calate in maniera consistente. Dopo il 1990 molte aziende, tra cui l'ARO e la Oltcit, dichiararono bancarotta e furono privatizzate. Con la liberarlizzazione del mercato inoltre molti marchi stranieri, tra cui la Volvo, la Ford e la Toyota mostrarono vivo interesse verso la Romania, con l'intento di aprire delle vere e proprie attività decentrate di produzione.
Burt Bacharach - Raindrops keep fallin' on my head