domenica 15 aprile 2018

15 APRILE 2018

GUYANA FRANCESE PARTE 5

Storia P 3

Nel 1616 e fino al 1626, gli olandesi fondano alcuni insediamenti permanenti alle foci dei fiumi della zona, come Essequibo, Berbice e Demerara.
Nel 1624, viene registrato il primo tentativo francese di creare avamposti commerciali nella zona, patrocinato da re Luigi XIII, che autorizza l'insediamento di coloni originari della Normandia, e dalla delibera alla colonizzazione francese della Guyana di due anni dopo da parte del cardinale Richelieu. Questo tentativo viene però presto smorzato dalle truppe lusitane, che impugnano il trattato di Tordesillas: la Francia tuttavia non perse le speranze e nuovi tentativi di colonizzazione si ebbero nel 1630 (quando viene fondata una colonia sul fiume Sinnamary presieduta da Constant d'Aubigné, futuro suocero di Luigi XIV) e nel 1643, quando Charles Poncet de Brétigny giunse in Guiana alla testa di 400 coloni, comprando dai Galibi una collina alla foce del fiume Caienna alla quale darà il nome di Mont Cépérou in onore del capotribù locale, e sulla quale verrà edificato un forte (per l'appunto denominato Fort Cépérou) ed un insediamento stabile, con alcune piccole piantagioni, dal quale avrà origine la Caienna, attuale capitale del dipartimento. Anche questi ultimi tentativi, tuttavia, si rivelarono poco fruttuosi, coi coloni costretti ad abbandonare la zona a causa dell'ostilità delle tribù locali (che si ribellarono a più riprese ai soprusi da parte dei coloni, la cui intenzione era di ridurle in schiavitù) e dell'insalubrità del clima, tant'è vero che già nel 1648 a Fort Cépérou non rimanevano che 25 coloni. Contemporaneamente, gli inglesi fondano Paramaribo, col nome di Fort Willoughby.
Il 29 settembre 1652, i "dodici signori" della Compagnia della Francia Equinoziale sbarcano alla foce del fiume Mahury con 800 uomini, trovandovi i pochi superstiti dell'insediamento di Brétigny: il mese successivo viene catturato un barcone con a bordo quattordici neri lusofoni, che verranno insediati a Remire-Montjoly e rappresentano il primo caso di tratta degli schiavi africani in Guiana. Sempre nel 1652 viene organizzata una nuova spedizione comprendente 650 coloni e capeggiata da Balthazar de Royville, i quali, mal equipaggiati e falcidiati da malattie e indigeni, dopo appena un anno saranno costretti a fuggire in Suriname.


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