MELCHITI
I melchiti seguono le varianti greche del rito bizantino circa la guida, la teologia e la spiritualità. Per questo sono anche detti "Cattolici orientali", "Cattolici bizantini" o "Greco cattolici".
Con il termine melchita si designano in particolare i cristiani di rito bizantino, cattolici così come ortodossi, dei patriarcati di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme. Nel VII secolo avvenne una scissione, all'interno della Chiesa di Antiochia, tra calcedonisti e non calcedonisti. Questi ultimi chiamarono "melchiti" i fedeli dell'altra parte, che conservavano, nelle questioni cristologiche, la fede calcedonese dell'imperatore bizantino.
Oggi, nell'uso comune, il termine «melchita» è attribuito ai soli cattolici di rito bizantino e di lingua araba, dovunque risiedano.
La liturgia in uso presso i melchiti segue il rito bizantino, caratteristico della maggior parte dei cristiani orientali. Esso fu codificato e sistematizzato da San Giovanni Crisostomo ed è rimasto pressoché invariato dai secoli VI-VII secolo.
I melchiti si distinguono da altri cristiani d'Oriente poiché usano come lingua liturgica, oltre ed accanto al greco, anche l'arabo. Fino al XVII secolo era usato nella liturgia anche il siriaco.
In Occidente, i Melchiti sono detti "Cattolici greco-melchiti", in Medio oriente sono chiamati, in greco, "Rūm Katūlīk" e in arabo, "Rūmī Kathūlīkī"; espressioni traducibili come "Cattolici romei". In questo caso, "romei", sta per "costantinopolitani", in quanto dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente, Costantinopoli fu detta la "nuova Roma".
Oggi la maggioranza dei melchiti è diffusa tra Siria e Libano e, in quest'ultimo, rappresentano la seconda comunità cristiana dopo i maroniti.
GRECO-ORTODOSSI
Il termine chiesa greco-ortodossa può riferirsi a una delle molte comunità cristiane all'interno del gruppo delle chiese ortodosse d'oriente. Qualsiasi chiesa ortodossa orientale che sia di espressione greca o utilizzi una liturgia greca può essere considerata "greco-ortodossa".
Tra queste ci sono:
Chiesa ortodossa di Costantinopoli, guidata dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, che è anche il "primo tra eguali" della Comunità ortodossa orientale. Dal 1453, anno della conquista turca, tutti i patriarchi di Costantinopoli sono di origine greca; Chiesa ortodossa di Alessandria; Chiesa ortodossa di Antiochia; Chiesa ortodossa di Cipro; Chiesa ortodossa di Gerusalemme; Chiesa di Grecia.
Anche le chiese greco-ortodosse nelle Americhe e in Australia sono soggette alla gerarchia costantinopolitana, ma non vanno confuse con la chiesa ortodossa americana di rito slavo, che è una delle 15 chiese ortodosse orientali autocefale, status ottenuto dal patriarca di Mosca nel 1970. Tale condizione non è però riconosciuta dal patriarca ecumenico e neppure da alcune delle altre chiese autocefale.
GRECO-ORTODOSSI DI ANTIOCHIA
La Chiesa greco-ortodossa di Antiochia, nota anche col nome di «Patriarcato ortodosso di Antiochia e tutto l'oriente», «Chiesa ortodossa di Antiochia e tutto l'oriente», «Chiesa apostolica ortodossa di Antiochia» e «Chiesa ortodossa di Antiochia», è una Chiesa ortodossa orientale autocefala e rappresenta la principale erede del cristianesimo siriaco. Fondata ad Antiochia dagli apostoli Pietro e Paolo, è una delle cinque sedi apostoliche, Pentarchia, che componevano la "Chiesa Una Santa Cattolica e Apostolica" prima dello Scisma d'Oriente.
Dal dicembre 2012 è retta dal Patriarca Giovanni X Yazigi.
La Chiesa greco-ortodossa di Antiochia e la Chiesa ortodossa siriaca si contendono il titolo di legittima erede della comunità cristiana fondata dai due apostoli di Gesù. Le cause di tale controversia sono lontane nel tempo. Fino al Concilio di Calcedonia (451) la chiesa di Antiochia era unita. Da quel concilio nacquero delle controversie cristologiche che la divisero. Dopo la scissione, coloro che aderirono al monofisismo mantennero il loro rito siriaco e fondarono la Chiesa ortodossa siriaca. I siriaci che rimasero fedeli al Concilio di Calcedonia e all'imperatore bizantino adottarono il rito bizantino, che la Chiesa greco-ortodossa di Antiochia utilizza tutt'oggi per la Santa Messa.
Anche la Chiesa cattolica sira, la Chiesa maronita, e la Chiesa cattolica greco-melchita rivendicano il possesso del patriarcato; tuttavia si riconoscono mutuamente come detentrici di autentici patriarcati, dato che sono in piena comunione con la Chiesa cattolica. La Santa Sede reclamò il patriarcato e nominò patriarchi titolari di rito latino per diversi secoli, finché l'incarico fu lasciato perpetuamente vacante nel 1964.
Il seggio del patriarcato fu inizialmente Antiochia, nell'odierna Turchia.Tuttavia, nel XV secolo, fu trasferito nella "Strada detta Diritta" di Damasco, nell'attuale Siria, in risposta all'invasione ottomana di Antiochia. Il suo territorio tradizionalmente include Siria, Libano, Iran, Iraq, Kuwait e parti della Turchia.
La comunità nord-americana è autonoma, benché il Santo Sinodo di Antiochia nomini ancora il suo vescovo, scelto all'interno di una lista di tre candidati nominati nell'arcidiocesi. La diocesi australiana è la più ampia in termini di superficie.
Sua Beatitudine il Patriarca Ignazio IV ha fondato nel 1988 in Libano l'Università di Balamand, che comprende la Facoltà di Teologia "San Giovanni Damasceno".
Enya - May It Be
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