lunedì 22 settembre 2014

22 SETTEMBRE 2014

E per concludere la visita in Libano....


ALAUITI

Gli Alauiti, o Alawiti, ossia i seguaci della Alawiyya, altrimenti detti Nusayri, sono un gruppo religioso Mediorientale, diffuso principalmente in Siria. Non devono essere confusi con gli Aleviti, gruppo presente in Turchia.
Alauita è Baššār al-Asad, presidente siriano dal 2000, così come, prima di lui, suo padre Hafiz al-Asad.
Gli alauiti si fanno chiamare ʿAlawī. Il termine ʿAlawī fu riconosciuto dai francesi quando occuparono la regione nel 1920. Storicamente venivano chiamati Nuṣayrī, Nāmiriyya, o Anṣāriyya. Il termine ʿAlawī per mostrare la loro reverenza ad ʿAlī, cugino e genero del profeta Maometto.
Secondo alcune fonti essi erano in origine dei Nusayri, una setta che troncò i suoi legami con gli sciiti duodecimani nel IX secolo. Gli alauiti fanno risalire le loro origini all'undicesimo Imam, al-Ḥasan al-ʿAskarī, e al suo pupillo Ibn Nuṣayr. Nuṣayr si proclamò bāb o porta, rappresentante, dell'11º Imam. La setta sembra sia stata organizzata da un seguace di Ibn Nuṣayr noto come al-Khaṣībī, che morì ad Aleppo attorno al 969. Il nipote di al-Khaṣībī, al-Ṭabarānī, si trasferì a Latakia sulla costa siriana dove elaborò il credo nusayri e, con i suoi discepoli, convertì gran parte della popolazione locale. Oggi gli alauiti pur essendo appena il 20% dell'intera popolazione siriana, costituiscono una minoranza religiosa assai potente dal punto di vista politico.
Gli alauiti vennero fondati nel X secolo, durante la dinastia hamdanide di Aleppo, ma vennero scacciati quando la dinastia cadde, nel 1004. Nel 1097 i Crociati inizialmente li attaccarono, ma in seguito si allearono con loro contro gli ismailiti. Nel 1120 gli alauiti vennero sconfitti dagli ismailiti e dai Curdi, ma tre anni dopo combatterono con successo questi ultimi. Nel 1297 ismailiti e alauiti cercarono di negoziare una fusione, senza però giungere a niente.
Gli alauiti vennero perseguitati attivamente durante il dominio mamelucco, dal 1260 in avanti. Apparentemente alcuni dei turchi si convertirono e divennero alauiti. Dopo che gli alauiti attaccarono il villaggio ismailita di Masyaf, nel 1832, il Pascià di Damasco inviò delle truppe contro di loro.
Dopo la caduta dell'Impero ottomano, Siria e Libano vennero poste sotto Mandato francese. I Francesi concessero autonomia agli alauiti e ad altri gruppi minoritari, per meglio controllare sunniti e sciiti duodecimani e arruolarono gli alauiti nelle loro truppe coloniali. Durante il Mandato, molti capi tribù alauiti sposarono il concetto di una nazione alauita separata e cercarono di convertire la loro autonomia in indipendenza. Un territorio degli "Alaouites" venne creato nel 1925. Nel maggio 1930 venne creato il governo di Latakia, che durò fino al 28 febbraio 1937.
Nel 1939 una parte della Siria nord-occidentale, il sangiaccato di Alessandretta, nell'odierna Provincia di Hatay, che ospitava un gran numero di alauiti, venne ceduto alla Turchia dai Francesi, facendo infuriare la comunità alauita e i Siriani in generale. Zakī al-Arsūzī, il giovane capo alauita di Iskandarūn (Alessandretta), che guidò la resistenza all'annessione della sua provincia da parte dei turchi, divenne in seguito uno dei fondatori del partito Baʿth assieme a Michel Aflaq. Dopo la seconda guerra mondiale, quando le province alauite vennero unite con la Siria, i seguaci alauiti di Sulaymān al-Murshid cercarono di resistere all'integrazione. Egli venne catturato ed impiccato a Damasco nel 1946 dal governo siriano, il cui Paese era recentemente diventato indipendente.
La Siria divenne indipendente il 16 aprile 1946. A seguito della Guerra arabo-israeliana del 1948 per il controllo della Palestina, la Siria passò attraverso una serie di colpi di stato militari nel 1949, l'ascesa del Partito Baʿth, e l'unificazione della nazione con l'Egitto nella Repubblica Araba Unita nel 1958. La Rau durò per tre anni e si dissolse nel 1961, quando un comitato militare segreto, che includeva diversi ufficiali alauiti insoddisfatti, tra cui Ḥāfiẓ al-Asad e Ṣalāḥ Jadīd, aiutò il Partito Baʿth a prendere il potere nel 1963. Nel 1966, gli ufficiali dell'esercito di orientamento alauita si ribellarono ed espulsero il vecchio Baʿth che aveva guardato a Michel ʿAflaq e Ṣalāḥ al-Dīn al-Bītār per la sua leadership. Questi promossero Zakī al-Arsūzī come il "Socrate" del loro ricostituito Partito Baʿth.
Nel 1970, l'allora colonnello dell'Aeronautica Militare Ḥāfiẓ al-Asad prese il potere ed incitò un "movimento correzionista" nel Partito Baʿth. Nel 1971 al-Asad divenne presidente della Siria. Lo status degli alauiti venne migliorato significativamente e nel 1974 l'Imam Musa al-Sadr, capo spirituale degli sciiti duodecimani del Libano e fondatore del partito Amal (Speranza), proclamò l'accettazione degli alauiti come autentici musulmani. Fino a quel momento le autorità musulmane, sia sunnite sia sciite, si erano rifiutate di riconoscerli come veri musulmani e, di fatto, la massima parte del mondo sunnita e sciita rifiuta ancor oggi di riconoscere come confratelli di fede gli alauiti. Gli Asad sono stati vigili nel promuovere la tolleranza religiosa: fatto che consentiva loro evidentemente di meglio dominare un Paese a fortissima maggioranza sunnita.
Essa, dal canto suo, non apprezzò il potere dell'estrema minoranza alauita e i Fratelli Musulmani cercarono perciò di assassinare al-Asad il 25 giugno 1980, prendendo a pretesto l'eliminazione dalla Costituzione dell'articolo secondo il quale l'Islam era la "religione di Stato" e che il Presidente della Repubblica doveva essere musulmano. Asad rispose inviando nel 1982 le sue truppe migliori, al comando di suo fratello Rifāʿa, contro la roccaforte sunnita di Ḥamā. L'esercito siriano, all'atto pratico, eliminò i simpatizzanti dei Fratelli Musulmani nel "massacro di Ḥamā", durante il quale tra le 20 000 e le 30 000 persone vennero uccise. Dalla rivolta di Ḥamā, con la conseguente repressione, la Siria non ha manifestato forme violente di opposizione al regime fino all'inizio della Guerra civile siriana del 2011
Dopo la morte di Ḥāfiẓ al-Asad nel 2000, il figlio Baššār al-Asad ha mantenuto le linee guida del regime di suo padre. Anche se gli alauiti dominano all'interno dei vertici militari e dei servizi segreti, il governo civile e l'economia nazionale sono ampiamente guidate dai sunniti. Il regime di Asad è attento a permettere a tutte le sette religiose di condividere il potere e l'influenza nel governo.


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