martedì 16 gennaio 2018

15 GENNAIO 2018

ECUADOR Parte 6

Storia Parte 5

Indipendenza

I primi tentativi di ottenere l'indipendenza dalla Spagna iniziano nel 1809; prima in marzo una cospirazione fu scoperta dalle autorità spagnole che imprigionarono i ribelli, poi rilasciati perché giurarono fedeltà a Ferdinando VII. Il 10 agosto, data conosciuta con il nome di "el primer grito de la independencia", scoppia la ribellione a Quito, dove i rivoluzionari guidati da Juan de Salinas instaurano una Giunta suprema provvisoria. Tuttavia, qualche mese più tardi, in novembre, le truppe comandate dal colonnello Arredondo sedarono la rivolta e l'anno successivo i ribelli furono condannati e giustiziati.
Nel 1820 Esmeraldas dichiara l'indipendenza e a Guayaquil un gruppo di civili aiutati da truppe peruviane hanno facilmente la meglio sulle autorità spagnole, e il poeta e politico José Joaquín de Olmedo viene proclamato Capo di quella che venne definita Provincia Libera di Guayaquil. Anche Cuenca, un mese più tardi, si dichiara indipendente, così come altre città; tuttavia Quito e le zone limitrofe restavano ancora in mani spagnole.
L'emancipazione dell'Ecuador dalla Spagna arrivò il 24 maggio 1822, grazie alla vittoria ottenuta nella decisiva battaglia di Pichincha dagli indipendentisti, al comando di Antonio José de Sucre, luogotenente di Simón Bolívar, contro la Spagna. Successivamente Guayaquil e Cuenca si unirono agli attuali Colombia, Panama e Venezuela, con il nome di Distretto del sud, nella confederazione costituita da Bolívar nel 1819 della Grande Colombia.
Nel 1830 il paese si separa dalla confederazione ormai disgregata della Grande Colombia, proclamandosi autonomo con il nome di Ecuador.
Il generale conservatore Juan José Flores, primo presidente dello stato, si trovò ad affrontare l'opposizione frontale dei liberali, e nel 1883 la tensione culminò in una guerra civile, che vide contrapposti i conservatori di Quito ai liberali di Guayaquil.
Questo fu il primo di una serie di conflitti che portarono all'alternarsi di vari presidenti liberali e conservatori: Gabriel García Moreno (conservatore) che firmò un concordato con la Santa Sede fu assassinato il 6 agosto 1875, durante il suo secondo mandato per mano dei sicari della Massoneria, ed Eloy Alfaro che, al contrario, durante il suo secondo periodo di governo (1907-1911) fece promulgare una nuova e più liberale Costituzione che stabiliva, tra l'altro, una decisa separazione fra Stato e Chiesa, improntando il Paese a una laicità che, mantenuta nelle successive costituzioni del 1945, 1967 e 1978, è tuttora vigente.


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