lunedì 2 dicembre 2019

2 DICEMBRE 2019

EUROPA PARTE 117

  Stati dell' Europa Parte 23

ALBANIA Z
Storia u

L'Indipendenza e la Prima Guerra Mondiale P2

Il 28 novembre 1912, a Valona, Ismail Qemali dichiarò l'indipendenza dell'Albania, a cui seguì la formazione di un governo provvisorio, che tuttavia esercitò la sua autorità solo in luoghi nelle immediate vicinanze di Valona. Altrove, il generale ottomano Essad Pascià formò un "Senato centrale albanese" a Durazzo, mentre i membri più conservatori delle tribù albanesi ancora speravano in un ripristino della sovranità ottomana.
Il principato di Albania fu stabilito il 21 febbraio 1914. La nascita del principato fu fortemente voluta sia dall'Austria che dall'Italia, che aveva a capo del governo un oriundo albanese, per smorzare il desiderio serbo di conquista delle coste, che li avrebbe rafforzati. Le grandi potenze designarono il principe Guglielmo di Wied, un nipote della regina Elisabetta di Romania, come sovrano della nuova Albania indipendente. Un'offerta formale, che egli accettò, fu presentata da 18 delegati in rappresentanza dei 18 distretti d'Albania il 21 febbraio 1914. Guglielmo d'Albania veniva appellato principe al di fuori dell'Albania, ma in Albania era denominato "mbret" (re), in modo da non sembrare inferiore al re del Montenegro.
Il principe Guglielmo d'Albania arrivò in Albania nella sua capitale provvisoria di Durazzo il 7 marzo 1914 insieme con la famiglia reale. La sua sicurezza era affidata a una gendarmeria comandata da ufficiali olandesi. Il principe Guglielmo d'Albania lasciò il paese il 3 settembre 1914 a seguito di una rivolta pan-islamica guidata da Essad Pascià e poi ripreso da Haji Kamil il comandante militare dell'Emirato d'Albania localizzato attorno a Tirana. Tuttavia non rinunciò mai alla sua pretesa al trono. Al posto di Guglielmo il Senato di Durazzo elesse pochi giorni dopo principe d'Albania Mehmed Burhaneddin Efendi, figlio dell'ex sultano ottomano Abdul Hamid II, che rimarrà in carica fino al 1919.
Diversi governi si succedettero nel tentativo di sviluppare uno stato laico, indipendente e democratico. Tali tentativi furono appoggiati dalle élite intellettuali, da parte della piccola e media borghesia nazionalista urbana, da parte della nobiltà e dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla diaspora albanese in Europa e negli Stati Uniti d'America, con il supporto e l'intervento della Società delle Nazioni negli anni venti.


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