sabato 11 febbraio 2023

11 FEBBRAIO 2023

  EUROPA PARTE 1030 - Stati dell' Europa Parte 924

POLONIA G

Storia f

Il periodo comunista

Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad Ovest; il confine est alla linea Curzon, avallando le pretese sovietiche, e il confine ovest alla linea Oder-Neisse per circa 200 km. Dopo lo spostamento, la Polonia perse ad est 188000 km² (15 milioni di abitanti) a favore dell'Unione Sovietica e guadagnò 122000 km² a spese della Germania. Lo spostamento delle frontiere causò anche la migrazione verso ovest di milioni di persone, polacchi e tedeschi in fuga dai territori amputati dai rispettivi paesi ed ucraini trasportati a ripopolare le terre conquistate. La vittoria dell'Unione sovietica portò l'ascesa di un governo comunista. Nel 1948 si ebbe una svolta verso lo Stalinismo. La Repubblica Popolare di Polonia, venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel 1956 dopo una rivolta il regime divenne meno oppressivo, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo in parte le libertà personali.
Gli scioperi dei lavoratori nel 1980 portarono alla formazione di un sindacato indipendente, "Solidarność", che con il tempo divenne una forza politica, appoggiata ufficialmente dal Vaticano dagli ambienti occidentali europei e statunitensi. Tuttavia, temendo un intervento militare sovietico (siamo ancora sotto piena Dottrina Brežnev), il generale Wojciech Jaruzelski sostituisce Stanisław Kania alla guida della nazione e – in base alla legge marziale - nel dicembre 1981 sospende le attività di Solidarność, mentre Lech Wałęsa viene arrestato. Negli anni successivi il regime comunista continua a mantenere il controllo della Polonia in un crescendo però di malcontento generale.

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