Nell'anno 1000 il re ungherese Stefano I fondò il multietnico Regno d'Ungheria, nel quale il territorio della Slovacchia formò un'unità amministrativa indipendente come ducato feudale fino al 1108. Successivamente il territorio della Slovacchia fu completamente integrato nel Regno d'Ungheria per più di 800 anni. Nel 1075, nel corso della cristianizzazione, fu fondato il monastero di Hronský Beňadik e intorno al 1110 fu fondata nuovamente la diocesi di Nitra. Le conquiste mongole del 1241 e del 1242 spopolarono gran parte del territorio slovacco; sucessivamente i coloni tedeschi (i tedeschi dei Carpazi) furono portati nell'area per reinsediarsi. Ciò favorirì il periodo di massimo splendore dell'attività mineraria della zona nel XIII e nel XIV secolo, facendovi raggiungere una rilevanza europea e mondiale. Un'altra diretta conseguenza fu poi la costruzione di numerosi castelli. Nel XIV secolo arrivarono in Slovacchia i primi Valacchi per colonizzare gli altipiani del Paese. Essi furono gradualmente assimilati agli slovacchi e poi cattolicizzati. Nello stesso periodo arrivarono anche gli ebrei. Dopo l'estinzione degli Arpadi ci fu un'anarchia feudale con diversi oligarchi (come Máté Csák), alla quale pose fine 20 anni dopo Carlo I d'Angiò. Durante le crociate hussite, tra il 1428 e il 1433, gran parte del Paese fu gravemente danneggiata. Nel 1465 fu fondata la prima università slovacca a Presburgo, oggi Bratislava, per conto del re ungherese Mattia Corvino; fu tuttavia chiusa dopo la sua morte, avvenuta nel 1490.
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