domenica 21 dicembre 2025

21 DICEMBRE 2025

  EUROPA PARTE 1874 - Stati dell' Europa Parte 1766

TURCHIA BI

Popolazione Az - Gruppi etnici

Popolazioni turche 21 - TATARI m

Tatari del Volga nel mondo

Tatari di Crimea, Ucraina e Polonia
Tatari di Crimea

I Tatari della Crimea costituirono il Khanato di Crimea che fu annesso dalla Russia nel 1783. La guerra del 1853 e le leggi degli anni 1860-63 e 1874 causarono un esodo di questa popolazione; un gran numero di Tatari di Crimea abbandonò i suoi campi irrigati e si spostò in Turchia.
Coloro che rimasero potevano essere suddivisi in tre gruppi distinti. Quelli stanziati sulle coste meridionali, che nel corso del tempo si erano amalgamati con Sciti, Greci e Italiani, erano molto conosciuti per la loro bravura nell'arte del giardinaggio e della coltivazione così come per i loro preziosi manufatti, i Tatari che vivevano sulle montagne erano affini ai Tatari caucasici, mentre quelli che abitavano le steppe - i Nogay - erano di origine essenzialmente turco-mongola.
Durante la seconda guerra mondiale, l'intera popolazione tatara della Crimea fu vittima della politica di oppressione staliniana. Nel 1944 furono infatti accusati di collaborazionismo coi nazisti e furono deportati in massa nelle regioni dell'Asia centrale e in altre parti dell'Unione Sovietica. Un gran numero morì per malattia e malnutrizione, solo in pochi riuscirono ad adattarsi alle nuove condizioni di vita. Anche se un decreto sovietico del 1967 si premurò di far cessare l'esilio forzato dei Tatari, il governo non fece nulla per facilitare il loro ricollocamento in Crimea e per risarcirli delle proprietà perse. Il numero esatto dei Tatari di Crimea (alcuni dei quali sono stanziati in Turchia) non è noto con esattezza ma varie stime lo indicano tra i 5 e i 6 milioni di individui. Va sottolineato che queste stime sono state compilate da ricercatori "attivisti" e di parte, i quali hanno calcolato come 1 milione il numero esatto dei migranti e l'hanno quindi moltiplicato con il loro tasso di nascita. Altri analisti ritengono queste cifre eccessive.

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Tatari lituani

Dopo che Tokhtamysh fu sconfitto da Tamerlano, alcuni membri del suo clan chiesero rifugio nel Granducato di Lituania. A loro furono dati terra e titoli nobiliari in cambio del loro servizio militare e furono da allora conosciuti come Lipka Tatari. I loro soldati presero parte alla battaglia di Grunwald.
Un altro gruppo apparve nel Ducato di Jagoldai (vassallo della Lituania) vicino alla moderna Kursk nel 1437 per scomparirne poco più tardi.

Tatari polacchi

Dal XIII al XVII secolo vari gruppi di Tatari si stanziarono e/o trovarono rifugio all'interno della Confederazione polacco-lituana. Questo avvenimento fu promosso specialmente dal Granducato di Lituania, a causa della loro reputazione di esperti combattenti. I capi tatari che si stanziavano erano insigniti dello status szlachta (~ nobiltà), una tradizione che si è preservata fino alla fine dell'Unione nel XVIII secolo.
Il caso dei Tatari polacchi ricorda come sia difficile definire "guerre di religione" gli scontri dell'età moderna. Per esempio unità di cavalleria di Tatari polacchi componevano l'avanguardia dell'esercito polacco-lituano alla battaglia di Vienna del 1683, combattendo contro unità turche e dei Tatari di Crimea e, anche, cavalieri cristiani ungheresi al servizio dei Turchi. L'assedio di Vienna, accanto allo scontro religioso, fu soprattutto uno scontro fra tre grossi Stati, due dei quali (la confederazione di Polonia-Lituania e l'Impero ottomano) particolarmente tolleranti delle diversità religiose.
Alcuni stimano la presenza di Tatari nel territorio dell'Unione nel XVII secolo attorno alle 15.000 unità, stanziati in 60 villaggi con moschee. Numerosi privilegi reali, compresa l'autonomia interna dalla monarchia, permisero ai Tatari di preservare la loro religione e la loro cultura per secoli. Ai Tatari era inoltre consentito il matrimonio misto coi cristiani, cosa poco comune per l'Europa del tempo. La Costituzione polacca di maggio del 1791 consentì ai Tatari una rappresentanza nella Camera dei deputati della Polonia.
Anche se nel XVIII secolo adottarono la lingua locale, la loro religione e molte delle loro tradizioni (come il sacrificio di tori nella moschea durante alcune loro feste religiose) rimasero immutate. Questo portò alla formazione di una cultura musulmana peculiare, nella quale gli elementi dell'ortodossia musulmana si frammischiavano alla tolleranza religiosa e a una società liberale. Ad esempio le donne nelle società dei Tatari Lipka avevano gli stessi diritti e lo stesso status degli uomini e potevano frequentare liberamente le scuole.
All'incirca 5.500 Tatari vissero nei confini polacchi tra le due guerre mondiali (1920-1939), e un'unità di cavalleria tatara aveva combattuto per l'indipendenza del paese. I Tatari avevano inoltre preservato la loro identità culturale e le loro organizzazioni, incluso un museo a Wilno (Vilnius) sulla loro storia.
I Tatari subirono grandi perdite durante la seconda guerra mondiale e successivamente, dopo il cambiamento dei confini del 1945, gran parte di loro si trovò nel territorio sovietico. È stato stimato che sono 3.000 i Tatari che vivono in Polonia, di cui 500 hanno dichiarato la propria nazionalità come tatara piuttosto che polacca nel censimento del 2002. Vi sono due villaggi tatari (Bohoniki e Kruszyniany) nel nord-est della Polonia così come esistono comunità tatare nelle città di Varsavia, Danzica, Białystok e Gorzów Wielkopolski. Il più delle volte hanno un cognome musulmano che finisce come un cognome polacco: Ryzwanowicz, Jakubowicz.
I Tatari furono importanti nell'esercito dell'Unione così come nella vita politica e intellettuale di Polonia e Lituania. Alcuni intellettuali polacchi hanno discendenza tatara come, ad esempio, lo storico Jerzy Łojek.
Una piccola comunità polacco-tatara si insediò a Brooklyn all'inizio del XX secolo. Lì costruirono una moschea che è ancora in uso.




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