mercoledì 13 marzo 2013

Il Burundi cerca il suo equilibrio guardando al futuro


Hutu, 85% della popolazione, dediti all'agricoltura, e Tutsi, 14%, dediti alla pastorizia, oggi siedono in Parlamento con una presenza del 60% i primi e del 40% i secondi. Una distribuzione dei poteri per mantenere un certo equilibrio fra le parti.
Il Burundi, uno stato dell'Africa Orientale, poco più grande del Piemonte come dimensioni, 27.830 chilometri quadrati di territorio racchiusi fra Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania. Senza sbocco al mare, nella regione dei Grandi Laghi Africani, con capitale Bujumbura.
Il paese sta cercando una sua dimensione guardando al futuro. 
Le nuove generazioni, figlie e in taluni casi nipoti dei rappresentanti delle due etnie che negli anni novanta dettero avvio al conflitto, si stanno impegnando per dare nuovo impulso al Paese.
Un paese segnato da numerosi problemi e tensioni, ancora molto forti soprattutto nella parte orientale.
Inoltre, c'è la questione legata ai rifugiati, i quali stanno rientrano in Burundi e il governo si sta impegnando perché  il loro rientro non sia traumatico né causa di nuove tensioni. Nuove case, tra le altre iniziative, perché non si creino baraccopoli, e situazioni di disagio tali da provocare reazioni negative. Inoltre, la questione del lavoro, in un Paese come il Burundi, non è cosa da poco.
In puntata molto di più, in compagnia di Andrea Bessone, responsabile progetti Burundi, Kenya e Etiopia per LVIA Ong.

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