sabato 11 marzo 2017

11 MARZO 2017

E si continua a conoscere l'isola...

SAINT MARTIN


Storia

Era coloniale

L'11 novembre 1493, Cristoforo Colombo, durante il suo secondo viaggio nelle Americhe, avvistata l'isola, la battezzò Isla de San Martín per onorare la ricorrenza di San Martino di Tours. Tuttavia, anche se rivendicata immediatamente come territorio spagnolo, Colombo non vi sbarcò, e per la Spagna la colonizzazione dell'isola rimase una bassa priorità.

La Francia e l'Olanda invece ambivano al suo possesso. Mentre i francesi volevano colonizzare tutte le isole tra Trinidad e Bermuda, gli olandesi consideravano Saint Martín un punto strategico a metà strada tra le loro colonie di New Amsterdam (oggi New York) e il Brasile. Incontrata poca resistenza da parte degli abitanti autoctoni, gli olandesi si impossessarono facilmente dell'isola e vi fondarono un insediamento nel 1631, costruendo Fort Amsterdam a protezione dalle possibili invasioni. Jan Van Campen Claeszen divenne il suo primo governatore e, subito dopo, la Compagnia delle Indie Olandesi cominciò l'estrazione del sale. Successivamente anche francesi e inglesi crearono alcuni insediamenti sull'isola. Visto il successo commerciale di queste colonie e volendo mantenere il loro controllo sul commercio del sale, anche gli spagnoli si resero infine conto della posizione strategica di Saint Martin. La Guerra degli Ottant'anni che infuriava tra Spagna e Paesi Bassi fornì un ulteriore incentivo ad attaccare.

Le forze spagnole strapparono il controllo dell'isola agli olandesi nel 1633, deportando tutti i coloni. A Point Blanche fu costruito un forte spagnolo. Nonostante vari tentativi per riconquistare Saint Martin, gli olandesi fallirono ripetutamente. Quindici anni dopo la conquista spagnola, la Guerra degli Ottant'anni terminò. Dal momento che non avevano più necessità di una base nei Caraibi e Saint Martin generava a malapena profitti economici, gli spagnoli persero interesse alla difesa del territorio e nel 1648 abbandonarono l'isola.

Con Saint Martin di nuovo libera, sia gli olandesi che i francesi colsero al volo l'occasione per ristabilire i loro insediamenti. Coloni olandesi giunsero da Sint Eustatius, mentre i francesi arrivarono da Saint Kitts. Dopo qualche conflitto iniziale, entrambe le parti si resero conto che nessuna delle due avrebbe ceduto facilmente. Preferendo evitare una guerra totale, le due nazioni firmarono il Trattato di Concordia del 1648 che divideva l'isola in due. A dispetto del trattato, i rapporti tra le due parti non furono sempre cordiali. Tra il 1648 e il 1816, vari conflitti spostarono le frontiere per ben sedici volte.

Anche se gli spagnoli erano stati i primi ad importare schiavi per l'isola, il loro numero all'epoca era ancora ridotto. Con le nuove coltivazioni del cotone, del tabacco e dello zucchero, una imponente massa di schiavi fu quindi introdotta sull'isola per lavorare nelle piantagioni. La popolazione degli schiavi crebbe rapidamente, superando di molto quella dei proprietari terrieri. Sottoposti a trattamenti crudeli, gli schiavi fecero esplodere tumulti e ribellioni. Il loro numero schiacciante rendeva impossibile ignorare il fenomeno. Il 12 luglio 1848, la schiavitù fu infine abolita nella parte francese. Gli olandesi seguirono l'esempio quindici anni dopo.


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