martedì 14 marzo 2017

Solcano i Mari per salvare Vite

Profughi e Rifugiati, quanti di loro saranno preda dei mari?

 - Migranti morti dall'inizio del 2017   :   533 

News:

Febbraio 2017 - E’ proprio qui il punto: alzare un muro ad ogni costo. Non a caso, nel memorandum, c’è l’impegno, da parte dell’Italia, ad assicurare (articolo 1) il massimo sostegno “alle istituzioni di sicurezza e militari al fine di arginare i flussi di migranti illegali” e fornire “supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina e che sono rappresentati dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera del Ministero della Difesa e dagli organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell’Interno”.

Marzo 2017 - Una strage. Non se ne è saputo nulla fino a quando i 22 corpi senza vita non sono stati scoperti vicino a Sabratha, uno dei porti clandestini d’imbarco dalla Libia verso l’Italia, circa 70 chilometri a ovest di Tripoli e meno di 100 dal confine con la Tunisia. Le vittime sono migranti subsahariani, ragazzi poco più che ventenni. C’è da credere che siano stati uccisi per rappresaglia: una “punizione esemplare” dopo un tentativo di protesta.
A riferire la notizia del massacro è stato il quotidiano online Libya Observer che, informato da “fonti confidenziali”, il 5 marzo ha pubblicato anche alcune terribili foto che documentano la ferocia dell’eccidio. I 22 cadaveri, tutti con ferite mortali da arma da fuoco, sono stati trovati in fondo a un terrapieno nella macchia di Fanar, alla periferia di Sabratha, poco lontano dal mare. E’ proprio in quel punto che è avvenuta la strage: presi a raffiche di mitra, quei 22 giovani sono caduti uno sull’altro, senza poter tentare la fuga. Secondo il Libya Observer (servizio di Abdullah Ben Ibrahim) facevano parte di un gruppo di circa 160 migranti che avrebbero dovuto imbarcarsi per l’Italia la sera di venerdì 3 marzo o il giorno successivo, sabato 4. Al momento di salire sul gommone, però, la maggior parte, a quanto pare, si è rifiutata, contestando che il mare era troppo mosso e dunque che la traversata sarebbe stata troppo rischiosa. Una protesta sempre più ferma e decisa, nonostante le minacce dei trafficanti i quali, per riprendere il controllo della situazione, non hanno esitato a sparare, mirando a uccidere, contro l’intero gruppo e in particolare contro i più risoluti, lasciando 22 cadaveri sulla sabbia. Si ignora la sorte dei superstiti.
(Fonte Nuovi Desaparecidos)

Servono altri dati?  NO...

In puntata molto di più...


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