mercoledì 20 giugno 2018

20 GIUGNO 2018

BRASILE PARTE 19

POPOLAZIONE PARTE F

Popoli Indigeni del Brasile Parte 4

Gli indios dopo la colonizzazione europea

Primi contatti

Quando gli esploratori portoghesi arrivarono in Brasile per la prima volta, nel 1500, trovarono, con grande sorpresa, una costiera densamente abitata da centinaia di migliaia di indigeni, un "paradiso" di ricchezze naturali. Pêro Vaz de Caminha, lo scrivano ufficiale di Pedro Álvares Cabral, il comandante della flotta che sbarcò nell'attuale stato brasiliano di Bahia, scrisse una lettera al re del Portogallo che descrive in termini appassionati la bellezza di quelle terre.
Al tempo della scoperta europea, si stima che nell'odierno Brasile vivessero 11 milioni di indigeni divisi in circa 2.000 tribù. I popoli indigeni erano per lo più tribù semi-nomadi che vivevano di caccia e pesca. Per centinaia di anni avevano vissuto una vita semi-nomade servendosi della foresta per le proprie necessità. All'arrivo dei portoghesi nel 1500, gli indigeni vivevano soprattutto sulla costa e lungo gli argini dei fiumi principali. Inizialmente, gli europei videro i nativi come "nobili selvaggi", e si mescolarono con loro.
Poi, con la scusa delle guerre tra le tribù, il cannibalismo, e l'ambizione al pregiato legname di Pau brasil i portoghesi iniziarono a "civilizzare" gli indigeni (originariamente i coloni chiamavano il Brasile Terra de Santa Cruz, e solo più tardi acquisì il nome attuale, che deriva proprio dalla suddetta varietà di legname). Ma i portoghesi, come gli spagnoli nelle proprie colonie, avevano inconsapevolmente portato con loro malattie verso cui gli indigeni non avevano immunità, come morbillo, vaiolo, tubercolosi ed influenza, che provocarono migliaia di morti. La diffusione delle malattie nell'entroterra, attraverso le rotte commerciali, decimò diverse tribù senza nemmeno che queste entrassero in diretto contatto con gli europei. Si stima che nel primo secolo dal contatto circa il 90% degli indigeni fu spazzato via. 
 
Kaoma - Lambada

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