lunedì 8 aprile 2019

8 APRILE 2019

URUGUAY PARTE 12

Popolazione P 6

Gruppi Etnici

Italo-uruguaiani




Comunità italiana

I primi immigranti italiani che arrivarono nelle terre dell'Uruguay erano quasi tutti di origine genovese, piemontese, napoletana, veneziana e siciliana.
Nella prima metà dell'Ottocento vi fu la partecipazione di Giuseppe Garibaldi alle guerre per l'indipendenza dell'Uruguay, e molti patrioti italo-uruguaiani si sentirono attratti delle idee del condottiero.
Il movimento politico, a cui aderirono molti abitanti dell'area del Río de la Plata assieme ad italiani, fu denominato Corrente garibaldina. A riconoscimento di Garibaldi si ebbero diversi omaggi alla sua memoria, come una "Avenida" (Corso) di Montevideo con il suo nome, un monumento alla sua memoria nella città di Salto, e l'ospedale italiano di Buenos Aires, tra gli altri.

Tra la fine del XIX secolo e inizi del XX si ebbe la terza fase dell'immigrazione proveniente dall'Italia. Questa ondata fu detta immigrazione trasformatrice, dato che durante questo periodo l'Uruguay sperimentò cambi significativi di stile e qualità di vita della sua popolazione.
Gli italiani che arrivarono in questo periodo, così come nella quarta fase dopo la seconda guerra mondiale, diedero un grande apporto all'architettura e alla gastronomia uruguaiana. In questo periodo si ebbe la fondazione dell'ospedale italiano di Montevideo, datato ultima decade del secolo XIX, che porta il nome di un monarca italiano, re Umberto I di Savoia.

Gli italiani che emigrarono in Uruguay nell'Ottocento lavorarono principalmente nel settore edile, commerciale ed agricolo. Alcuni riuscirono ad aprirsi strada come politici ed imprenditori nel Novecento. Infatti Francesco Piria, figlio di genovesi, divenne uno dei principali costruttori dello Stato sudamericano, creando finanche una cittadina balneare che ancora oggi porta il suo nome: Piriápolis. Inoltre diversi italo-uruguaiani divennero presidenti dell'Uruguay (come Addiego, Demicheli, José Serrato, Gabriel Terra, Baldomir Ferrari e Sanguinetti) e letterati di fama internazionale (come Delmira Agustini e Mario Benedetti).

La comunità italiana durante la presidenza di Gabriel Terra e Baldomir Ferrari
Il periodo degli anni trenta del XX secolo rappresentò un'epoca in cui la comunità italiana raggiunse un'importanza primaria nella società uruguaiana. Coincise con l'ascesa al potere dell'italo-uruguaiano Gabriel Terradal 1931 al 1938 e del suo successore (e parente) Baldomir Ferrari (1938-1943).
Questi due Presidenti dell'Uruguay apertamente apprezzarono il fascismo italiano e tentarono di imitarne alcune caratteristiche corporative e politiche.
A Montevideo, per esempio, vi era un Fascio politico con 1200 aderenti, che diede 150 volontari italo-uruguaiani alla conquista italiana dell'Etiopia nel 1936.
Il Presidente Terra riuscì ad ottenere finanziamenti e supporto tecnico da Mussolini (e anche da Hitler) per costruire la diga sul Rio Negro, creando il maggiore lago artificiale del Sudamerica. Inoltre Terra promosse l'inizio del processo d'industrializzazione dell'Uruguay attraverso ditte italiane.
Il diplomatico italiano Serafino Mazzolini affermò che Mussolini considerava l'Uruguay come lo Stato più "italiano" delle Americhe, con il quale stringere una possibile futura alleanza anche politica ed etnico-razziale.
L'italiano acquistò una notevole importanza a Montevideo in quegli anni e divenne obbligatorio nelle scuole superiori dell'Uruguay nel 1942, durante la presidenza di Baldomir Ferrari.


Biagio Antonacci - Sappi Amore mio

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