CONFLITTO ISRAELO - PALESTINESE
Il conflitto arabo-israeliano è un conflitto politico-militare che dall'inizio del Novecento, a fasi alterne, abbraccia circa un secolo di tensioni politiche e ostilità e che vede contrapposti Israele da una parte e gli stati arabi circostanti dall'altra, sebbene lo stesso Stato di Israele sia stato ufficialmente istituito solo nel 1948.
L'origine della contesa, con radici storico-politiche, etniche e religiose, riguarda la nascita del movimento sionista prima e la successiva creazione del moderno Stato di Israele poi nel territorio considerato invece dal movimento panarabo come appartenente, ormai da circa 14 secoli, ai palestinesi, siano essi musulmani, cristiani, drusi o di altre fedi, ma che buona parte del popolo ebraico considera invece come sua patria storica.
Il conflitto, iniziatosi come uno scontro politico su ambizioni territoriali a seguito del crollo dell'Impero ottomano, si è tramutato nel corso degli anni da conflitto arabo-israeliano a un più regionale conflitto israelo-palestinese incentrato sul mutuo riconoscimento di sovranità/indipendenza dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina, con Israele e il mondo arabo generalmente divisi sullo status di questi territori, sebbene entrambi riconosciuti a livello internazionale con risoluzione ONU.
Contestualizzazione geopolitica
Con Medio Oriente, si indica convenzionalmente la zona compresa tra il Mar Mediterraneo, l'oceano Indiano e il Golfo Persico, all'interno della quale vivono numerose etnie, la maggior parte delle quali è accomunata dalla professione della religione islamica. Tale zona fu per molti secoli parte integrante dell'Impero Ottomano, che si caratterizzò per una politica tendenzialmente sovranazionale, in grado di garantire una discreta autonomia ai diversi gruppi etnici che lo componevano.
La zona assunse straordinario valore strategico, economico e militare, a partire dal 1869, anno in cui fu aperto il canale di Suez: straordinaria opera ingegneristica che avvicinava l'Oriente all'Occidente. Oltre a questo, nella prima metà del XX secolo, furono scoperti immensi giacimenti petroliferi in tutta l'area e ciò rese ancora più interessante il territorio per le potenze europee che, bisognose di quell'elemento per la loro crescente industria, approfittarono dei numerosi segni di fragilità dell'Impero Ottomano, nonché dell'esito del primo conflitto mondiale per colonizzare l'intera area, imponendo un'occupazione militare di fatto, atta a garantire lo sfruttamento della zona da parte delle società europee. I conflitti non si sono fermati.
Tali popoli, già uniti dalla comune religione islamica, svilupparono dunque una forte identità nazionale in risposta all'occupazione dello straniero, risvegliando così antichi rancori che taluni vollero collegare con l'antico periodo crociato.
Di quest'area dell'Oriente islamico, la Palestina fa parte a pieno titolo. Identificabile come l'area compresa tra il Mar Mediterraneo e il Mar Morto, l'Egitto e la Siria, essa ospita tra l'altro un'importantissima città come Gerusalemme, sacra per le tre religioni abramitiche, di cui ospita molti luoghi ed edifici sacri.
Come buona parte del Medioriente, anche la Palestina ha dovuto subire l'occupazione britannica, formalmente un Mandato della Società delle Nazioni ma, in realtà, frutto degli accordi franco-britannici Sykes-Picot rivelati dal nuovo governo sovietico l'indomani della Rivoluzione, a causa della sua rilevanza economica e strategica derivante dalla vicinanza con l'Egitto e il canale di Suez nonché con l'area siro-libanese assegnata invece in Mandato alla Francia.
Le popolazioni che vivono in tale zona sono da secoli a forte maggioranza araba ma al termine del XIX secolo e, sempre più consistentemente nei primi anni del XX secolo, fu consentito, dapprima dall'Impero Ottomano e poi dalla Gran Bretagna, l'insediamento di colonie ebraiche, molte delle quali legate alla causa sionista. A partire dagli anni trenta del XX secolo, e ancor più, dopo il termine del II conflitto mondiale e la tragedia dell'Olocausto, la Palestina vide fortemente alterata la sua composizione demografica, con la minoranza ebraica avviata a diventare maggioranza grazie all'acquisto di terreni reso possibile dai fondi concessi ai profughi ebrei sfuggiti alla persecuzione nazista.
Nel 1948, a seguito di un'apposita risoluzione delle Nazioni Unite, su tali terre fu dichiarato lo Stato di Israele, con una prima emigrazione araba palestinese verso le nazioni limitrofe, fortemente incrementata in seguito alla sconfitta patita nel primo conflitto arabo-israeliano, scatenato l'indomani della dichiarazione d'indipendenza israeliana dagli Stati arabi dell'Egitto, della Siria, del Libano, della Transgiordania e dell'Iraq.
Enigma - Sadeness
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