SAMARITANI
I Samaritani sono i membri di una comunità ebraica in Israele comprendente 800 membri, di cui 346 abitano nella città di Holon, e 308 a Kiryat Luza, vicino a Nablus, in Cisgiordania.
Discendono dagli antichi abitanti Semiti stanziati nella Samaria. I Samaritani professano il Samaritanesimo, una religione abramitica strettamente correlata all'Ebraismo; basano le loro credenze sulla loro Torah e affermano che la loro venerazione per il Dio biblico è l'autentica religione professata dagli Israeliti prima del loro esilio a Babilonia, conservatasi grazie ai pochi che erano rimasti in Terra Santa, ed opposta a quell'Ebraismo antico e contemporaneo che considerano modificato e alterato dagli Israeliti tornati da Babilonia.
Ancestralmente, i Samaritani dicono di essere i discendenti delle tribù Israelite di Efraim e Manasse, due figli di Giuseppe, e dai sacerdoti leviti, i quali hanno rapporti con l'antica Samaria dai tempi dell'entrata in Canaan, mentre altri suppongono che si parta dall'esilio babilonese fino al Regno Samaritano di Baba Rabba. Il termine samaritano comunque non deriva dal fatto che i Samaritani abitino in Samaria, ma dall'ebraico Shamerim, cioè "Custodi (della Legge)".
DRUSI
Sono i seguaci di una religione, di derivazione musulmana, fondata nell'XI secolo in Egitto. L'etimologia della parola deriva dal nome dell'egiziano al-Darazī, che sosteneva l'identificazione dell'Imam Fatimide al-Hakim (996-1021) con Dio. I drusi furono oggetto in Egitto delle persecuzioni dei sunniti e questo li portò a cercare e trovare rifugio in Libano e nella Siria meridionale, dove risiedono tuttora, come pure in Israele, alla cui indipendenza erano favorevoli, e infatti a tutt'oggi sono tra le poche etnie di religione non ebraica a servire nell'esercito regolare israeliano, nelle alture del Golan, territorio "de iure" a sovranità siriana, "de facto" annesso ad Israele, in Giudea, Samaria e in Giordania. Ad oggi si contano circa uno o due milioni di fedeli.
La dottrina drusa è piuttosto complessa perché accoglie elementi dell'Islamismo, del Giudaismo, dell'Induismo e del Cristianesimo, sostenendo la fede in un principio divino, l'ʿaql al-faʿʿāl, intelletto attivo. Lʿaql può manifestarsi in forma umana e secondo la comunità drusa l'ultima di queste manifestazioni si è avuta appunto nell'Imām-califfo al-Hākim, nell'XI secolo. È una religione che corre rischi di sopravvivenza perché dal 1043 è stata dichiarata chiusa la "porta dell'adesione", quindi solo chi è figlio di drusi può essere considerato parte della setta. Poiché praticano la monogamia e sono stati continuamente perseguitati in buona parte della loro storia, il loro numero sta diminuendo.
I drusi credono nella trasmigrazione delle anime dopo la morte, cioè nella metempsicosi, ma tutto il loro credo è circondato da un alone di mistero, perché la parte fondamentale delle loro concezioni dottrinarie è caratterizzata da un accentuato esoterismo ed è quindi rivelata con grande circospezione solo a chi sia ritenuto pronto e degno d'accoglierla da un maestro di grado superiore.
Non è più accreditata invece l'ipotesi che metteva in dubbio l'origine islamica ismailita del movimento adducendo l'argomentazione che i drusi, per il fatto di costituire un'eterodossia piccola e senza particolare forza politica o economica, si sarebbero spacciati come seguaci di un movimento con una base islamica, sia pur ampiamente modificata, per sfuggire alle repressioni islamiche. Per i drusi Dio è talmente sacro che non si può nominare.
Essi venerano il Nuovo Testamento ed il Corano ma leggono anche le proprie scritture nei luoghi di riunione, detti Khalwa.
Sono da sempre considerati un popolo misterioso, probabilmente perché la loro roccaforte, almeno in Libano, è rappresentata dalle montagne dello Shuf.
Ravin - Kharma
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