giovedì 28 agosto 2014

24 AGOSTO 2014

Per proseguire in Stato di Palestina....

Palestina odierna

Le varie tappe della Palestina dopo il mandato furono, in conseguenza dell'immigrazione di ebrei sionisti che scappavano dalle persecuzioni, soprattutto dall'Europa, i futuri israeliani, e delle lotte per il territorio ingaggiate con gli arabi presenti:
Il 29 novembre 1947, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva il Piano di partizione della Palestina
1947-1948, 1ª guerra arabo-israeliana, gli stati confinanti non accettano che gli abitanti arabi abbiano la minoranza del territorio; su gran parte della Palestina mandataria si costituisce lo Stato di Israele; Israele vince la guerra e molti palestinesi se ne vanno dalla loro terra natia
1969, nascita dell'OLP

Le varie proposte per l'assetto delle aree della Palestina di etnia araba

La maggioranza di queste proposte hanno come obiettivo la creazione di uno Stato indipendente per il popolo palestinese, che sono gli arabi di Palestina, e che erano la maggioranza nella zona prima della nascita dello Stato d'Israele, nella Striscia di Gaza, che è controllata da Hamas, e in parti della Cisgiordania, che invece è gestita dalla Autorità Nazionale Palestinese. Il diritto a esistere dello Stato di Palestina è riconosciuto da 136 paesi, anche se a vario titolo, dalle Nazioni Unite (secondo la risoluzione del 1948) e dall'Unesco.

Dichiarazione di Stato del 1988

Una dichiarazione di uno Stato di Palestina si è svolta ad Algeri il 15 novembre 1988, da parte del Consiglio nazionale palestinese, l'organo legislativo della Organizzazione per la Liberazione della Palestina, OLP, il cui leader era Yasser Arafat. Il proclamato "Stato di Palestina" non è e non è mai stato effettivamente uno stato indipendente, in quanto non ha mai avuto alcuna sovranità sul suo territorio nella storia.
Attualmente, l'Autorità nazionale palestinese, Anp, insieme con gli Stati Uniti, l'Unione europea, e la Lega araba, prevedono la creazione di uno Stato di Palestina a comprendere in tutto o parte della Cisgiordania, la striscia di Gaza e Gerusalemme Est, in modo da vivere in pace con Israele nel quadro di un governo democraticamente eletto e trasparente. L'ANP, tuttavia, non rivendica la sovranità su qualsiasi territorio e, pertanto, non vi è governo dello "Stato di Palestina" proclamato nel 1988.
La dichiarazione del 1988 è stata approvata nel corso di una riunione ad Algeri, con un voto favorevole di 253 membri del Consiglio nazionale palestine, 46 i voti contrari e 10 le astensioni. La dichiarazione cita il trattato di Losanna (1923) e la risoluzione 181 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in sostegno della sua domanda di uno "Stato di Palestina sul nostro territorio palestinese con capitale Gerusalemme".
Il proclamato "Stato di Palestina" è stato immediatamente riconosciuto dalla Lega araba, e circa la metà di tutti i governi del mondo oggi lo riconoscono. Esso mantiene ambasciate, che sono generalmente le delegazioni OLP, in questi paesi. Lo Stato di Palestina non è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite fino al 2012, quando vi è stato ammesso come "Stato osservatore". L'Unione europea, così come la maggior parte degli Stati membri, mantiene rapporti diplomatici con l'Autorità nazionale palestinese, istituita nell'ambito degli accordi di Oslo. Leila Shahid, rappresentante del ANP in Francia dal 1984, è stato nominato nel novembre 2005 il rappresentante del ANP per l'Europa.

Popolazione e religioni

I palestinesi di Cisgiordania e Gaza hanno il passaporto verde e la cittadinanza palestinese, rilasciati dall'ANP. I palestinesi di Gerusalemme est, da non confondere con gli arabo-israeliani, ovvero palestinesi che sono rimasti a vivere nel territorio originario divenendo cittadini israeliani non ebrei, hanno la residenza permanente di Israele, indicata da un passaporto blu, sono chiamati infatti anche "arabi blu", ma non hanno nessuna cittadinanza. La popolazione della Palestina è in maggioranza araba di religione islamica sunnita. L'Islam è riconosciuto come religione di stato.
Esistono consistenti minoranze arabe e immigrate cristiane, di origine europea, oltre ai molti ebrei negli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est, che sono però cittadini d'Israele. C'è poi una minoranza di samaritani, popolazione di origine ebraica-mesopotamica, di religione ebraica ma un tempo considerati eretici, che risiede nei pressi di Nablus, e che abita nella zona da circa 2700 anni ininterrottamente, anche se la parte più consistente dell'esigua etnia è cittadina israeliana e non palestinese, e una comunità di drusi, popolo che segue una religione di origine islamica non ortodossa.
La più alta autorità religiosa musulmana sunnita è il Gran Mufti di Gerusalemme, nominato dal Governo palestinese. Gerusalemme è il terzo luogo santo dell'Islam, dopo La Mecca e Medina in Arabia Saudita.
La minoranza di religione cristiana, è appartenente a diverse confessioni: Patriarcato latino di Gerusalemme, cattolici; Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme; Patriarcato armeno di Gerusalemme, di cui fanno parte la maggioranza dei palestinesi cristiani; Chiesa luterana di Palestina; Diocesi episcopale di Gerusalemme e del Medio oriente, anglicani. 


Ravin - Rebirth

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