martedì 5 agosto 2014

Il Brasile aspetta ancora la Riforma Agraria

Il Brasile è passato a Dilma Rousseff dopo due mandati con il Presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Sempre Partido dos Trabalhadores. Stessa linea politica per il quinto Paese più grande del mondo, 8.5 milioni di km.quadrati di cui 3.6 milioni sono la Foresta Amazzonica.  Un 45% di terreno ancora non coltivato. I "Sem Terra". Una Riforma Agraria che non è mai decollata. Nemmeno negli anni 90....
Che cos'era in breve?
"Secondo la Banca mondiale, Cédula da terra combina un sistema di acquisizione della terra basato su un approccio di mercato con un meccanismo di finanziamenti complementari per l'aumento della produttività della terra e dei redditi dei piccoli proprietari. L'obiettivo dichiarato è quello di reinsediare 15.000 famiglie in 3 anni. Ad oggi, secondo la Banca mondiale, hanno tratto beneficio 8.000 famiglie con 190.000 ettari ad un costo per ettaro di 154 USD e per famiglia di 4.016 USD. Il costo totale del progetto é 400 milioni di dollari di cui 200 concessi dalla Banca il resto da governo federale, dai governi statali e dalle associazioni di comunità. Secondo la Banca mondiale, verrebbe escluso l'acquisto di terre protette all'interno di aree di foresta primaria o con rivendicazioni territoriali da parte di popoli indigeni"(Fonte http://www.citinv.it/).
Un futuro per i "Sem Terra"?
"Il pagamento del finanziamento per l'acquisto della terra comporterà costi talmente proibitivi che i Sem Terra ed i micro-latifondisti non potranno poi disporre di risorse finanziarie da investire per la produttività della terra stessa.
Come già accennato, i prestiti dovranno essere ripagati entro dieci anni, dopo un periodo di grazia di tre anni, con interessi composti pari a circa il 18,06 percento l'anno, quindi tra i più alti per finanziamenti in zone rurali del paese. Coloro che chiederanno prestiti tramite il programma"Cédula da Terra" non potranno usufruire di alcuna concessione a loro favore per liquidare il debito. La crisi attuale del settore agricolo in Brasile non permetterà inoltre ai contadini di produrre abbastanza per ripagare le rate, aggiornate ai tassi di interesse previsti dal progetto. Per un prestito contratto nel 1998 di 3,500 reais, dovranno essere pagati alla fine, nel 2007 un totale di 11,799 reais. (al momento, inseguito alla grave crisi finanziaria che ha colpito il Brasile, un real vale circa 1000 lire). Inoltre le terre considerate del progetto sono di scarsa qualità sia per ciò che riguarda le caratteristiche del suolo che climatiche, che le rendono inadatte alla coltivazione o all'allevamento. 
I lavoratori rurali che utilizzeranno i prestiti del"Banco da Terra" non potranno avere accesso a crediti per progetti di sviluppo per l'acquisto di beni alimentari o per l'acquisto di case dall'INCRA. Dovranno quindi ricorrere solo a crediti PRONAF di gran lunga più onerosi e quindi non appropriati anche per i coloni già reinsediati. Senza la possibilità di ottenere credito per rendere produttiva la terra acquistata, i Sem Terra si troveranno indebitati e senza possibilità di produrre reddito. Invece di iniziare un processo di democratizzazione, il progetto"Cédula da Terra" aggrava quindi ulteriormente l'ingiustizia sociale, venendo meno al mandato istituzionale della Banca mondiale, quello della lotta alla povertà"(Fonte http://www.citinv.it/)...

In Puntata molto di più.........

BUONE VACANZE, CI RIVEDIAMO A SETTEMBRE!

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