martedì 2 settembre 2014

2 SETTEMBRE 2014

GRUPPI POLITICI PRESENTI NEL TERRITORIO


SIONISMO

Il sionismo è un movimento politico internazionale, nato alla fine del XIX secolo tra gli ebrei
residenti in Europa, il cui fine è l'affermazione del diritto all'autodeterminazione del popolo ebraico mediante l'istituzione di uno Stato ebraico.Il sionismo fa parte del più vasto fenomeno del nazionalismo moderno.
Importante ma minoritario nel mondo ebraico per tutta la prima metà del XX secolo, il movimento divenne maggioritario in seguito alla Shoah. Dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948, in cui oggi vive circa il 40% degli ebrei del mondo, il sionismo si è trasformato in movimento di sostegno internazionale alla costituzione di tale Stato, oltre a continuare il tradizionale aiuto all'immigrazione in Israele, aliyah. In tempi moderni il termine sionismo è inoltre venuto ad indicare le forme maggiormente radicali del nazionalismo israeliano.
Il termine sionismo deriva dal monte Sion, il primitivo nucleo della città di Gerusalemme. Già al tempo del biblico re Davide "Sion" è una sineddoche per "Gerusalemme" e persino per "Terra d'Israele", spesso nella Bibbia gli israeliti sono detti "figli e figlie di Sion". Il nome di "Sion", meno altisonante, più popolano di Gerusalemme, è rimasto vivo nella memoria delle genti, utilizzato soprattutto nella poetica, affiancandolo più spesso a figure femminili, agili ed eteree.
La figura da "desiderare" è stata nel tempo convertita, durante la diaspora ebraica, nella Terra promessa, casa perduta tanto bramata. Il Sionismo ha reso più pragmatico questo sogno romantico.
Il termine "sionismo", a indicare il nazionalismo ebraico, fu coniato nel 1890 dall'editore ebreo austriaco Nathan Birnbaum nella sua rivista Selbstemanzipation, "Autoemancipazione".
In questo senso, il sionismo è il movimento nazionale ebraico che chiede una patria specificamente in Palestina: il movimento nazionalista ebraico che chiede una patria senza preferenze sul luogo è noto come "Territorialismo", guidato da Israel Zangwill, mentre l'"Autonomismo" chiedeva l'autonomia, non l'indipendenza, politica degli ebrei nei loro tradizionali territori di insediamento in Europa centro-orientale. Tutte le varie proposte di insediamento in regioni extra-europee fatte alla fine dell'Ottocento fallirono o furono rifiutate, così come la richiesta di autonomia, contribuendo solo a meglio precisare natura e ruolo del sionismo.
Il sionismo è un movimento laico: di qui gli scontri con molti Ebrei osservanti. Infatti, per l'ebraismo ortodosso il regno di Israele deve ristabilirsi all'arrivo del Messia. Per accelerare la venuta di questo non c'è che un sistema: obbedire alla volontà divina, vale a dire adempiere ai precetti stabiliti nella Torah. Si opposero al sionismo anche gli ebrei riformati, sostenendo che gli ebrei costituiscono una comunità religiosa, non un popolo, e che il regno messianico atteso non è che una metafora per un futuro di libertà religiosa, di giustizia e di pace, da realizzarsi nelle varie società. In campo laico, si opposero il Bund, che lottava per la giustizia sociale e l'eguaglianza dei diritti in Europa orientale, e gli ebrei di sinistra, per i quali l'antisemitismo si combatte lottando per il socialismo.
Una delle manifestazioni di questa opposizione fu che i sionisti tendevano a rifiutare la lingua yiddish, e a maggior ragione le lingue nazionali europee, a favore della rinascita dell'antica lingua ebraica, da tempo in uso solo nel culto, come madrelingua ad opera di Eliezer Ben Yehuda nell'orale, Mendele Moicher Sforim nella prosa e Haim Nachman Bialik nella poesia.
Una variegata opposizione al sionismo, antisionismo, è sempre esistita in ambito ebraico, nonostante la condivisione dell'ideale sionista sia largamente maggioritaria. Questa opposizione minoritaria ebraica è divenuta più visibile a partire dalla guerra dei sei giorni, anche in connessione alla contemporanea crescita di tale orientamento critico nel mondo, soprattutto ma non soltanto islamico, fattosi più vasto in genere a seguito della prima guerra del Libano e della seconda intifada.


Antonio Vivaldi - L'Inverno

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