SIRIA
La Repubblica Araba di Siria, o semplicemente Siria, è uno Stato del Medioriente, di 185.180 km², con 23.695.000 abitanti. La sua capitale è Damasco.
Confina con la Turchia, l'Iraq, la Giordania, Israele e Libano. Si affaccia sul Mar Mediterraneo. La Siria è una repubblica presidenziale. La lingua ufficiale è l'arabo.
Dal 1963 il paese è governato dal partito Baʿth; il capo di Stato dal 1970 è un membro della famiglia Asad. L'attuale Presidente della Siria è Baššār al-Asad, figlio di Ḥāfiẓ al-Asad, che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000. Dalla Guerra dei sei giorni del 1967, Israele occupa le Alture del Golan.
Nel corso del 2011 sono scoppiate delle sommosse popolari, nel più ampio contesto della primavera araba, e l'attuale governo della Libia ha ufficialmente interrotto le relazioni con il governo della Siria, a favore del Consiglio nazionale siriano.
In massima parte la popolazione è costituita da arabi o aramei arabizzati, in totale 95%; per il resto curdi, 4%, a nord-est, armeni, 1%, a ovest, turchi, al centro e a nord, e altri.
ARABI
Torniamo a parlare del popolo arabo. Da quando abbiamo lasciato l'Egitto non avevamo più detto nulla. Ora riprendiamo, tratteggiando alcuni aspetti ogni volta, cosicché in tutti i Paesi dove vi è presenza di popolazioni arabe, diremo qualcosa. In alcuni non ne abbiamo parlato perché vi erano altri aspetti da descrivere. Inoltre, va aggiunto che ciò che viene detto sulla popolazione araba è solo un semplice sunto generale e non attribuibile ad un Paese in particolare.
Classi sociali nelle zone conquistate dagli Arabi:
1. Il potere politico era in toto riservato all'elemento islamico conquistatore. 2. I convertiti all'Islam (mawali) avevano teoricamente gli stessi diritti dei musulmani di prima generazione ma per tutto il I secolo islamico (VII-VIII d.C.), sia in Asia e in Africa, sia in al-Andalus, i diritti politici pieni furono loro speciosamente negati dai conquistatori che li forzarono talora a pagare tributi cui i convertiti dovevano in teoria essere del tutto esentati, assoggettati come sarebbero dovuti essere alla sola zakat. 3. I non-musulmani godevano di diritti civili alquanto ridotti e pagavano tributi non eccessivi (jizya e kharaj) ma in ogni caso più gravosi di quelli dovuti dai musulmani. 4. Gli schiavi - pur trattati con relativa umanità - non avevano diritti politici ed economici, anche se, a partire dal IX secolo d.C., fu loro aperta la carriera militare. Massimamente preferiti erano per il "mestiere delle armi" i Saqaliba, provenienti dalle aree balcaniche ma anche dalle regioni franco-germaniche e dalla stessa Italia.
Classi sociali nelle zone conquistate dagli Arabi:
1. Il potere politico era in toto riservato all'elemento islamico conquistatore. 2. I convertiti all'Islam (mawali) avevano teoricamente gli stessi diritti dei musulmani di prima generazione ma per tutto il I secolo islamico (VII-VIII d.C.), sia in Asia e in Africa, sia in al-Andalus, i diritti politici pieni furono loro speciosamente negati dai conquistatori che li forzarono talora a pagare tributi cui i convertiti dovevano in teoria essere del tutto esentati, assoggettati come sarebbero dovuti essere alla sola zakat. 3. I non-musulmani godevano di diritti civili alquanto ridotti e pagavano tributi non eccessivi (jizya e kharaj) ma in ogni caso più gravosi di quelli dovuti dai musulmani. 4. Gli schiavi - pur trattati con relativa umanità - non avevano diritti politici ed economici, anche se, a partire dal IX secolo d.C., fu loro aperta la carriera militare. Massimamente preferiti erano per il "mestiere delle armi" i Saqaliba, provenienti dalle aree balcaniche ma anche dalle regioni franco-germaniche e dalla stessa Italia.
Jo Blankenburg - Lied Vom Leben
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