venerdì 5 settembre 2014

5 SETTEMBRE 2014

Ancora ....

CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE


HAMAS

Ḥamās, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya, Movimento Islamico di Resistenza,  è un'organizzazione palestinese, di carattere politico, paramilitare e terrorista secondo l'Unione europea, in base alla posizione comune del suo Consiglio, 2005/847/PESC del 29 novembre 2005, gli Stati Uniti e l'Australia.
Fondata dallo Shaykh Ahmad Yasin, ʿAbd al-ʿAzīz al-Rantīsī e Mahmud al-Zahar nel 1987, sotto la pressione dell'inizio della Prima Intifada, come braccio operativo dei Fratelli Musulmani, per combattere lo Stato di Israele, la cui presenza nella Palestina storica viene considerata illegittima. Durante la Seconda Intifada, nel periodo che va dal 2000 al 2005, ha effettuato svariati attentati suicidi contro l'esercito israeliano e contro la popolazione civile dello Stato ebraico, che hanno provocato centinaia di vittime civili e militari. Hamas gestisce anche ampi programmi sociali, e ha guadagnato popolarità nella società palestinese con l'istituzione di ospedali, sistemi di istruzione, biblioteche e altri servizi in tutta la Striscia di Gaza.
Lo Statuto di Hamas propone la cancellazione dello Stato di Israele e la sua sostituzione con uno Stato islamico palestinese. La stessa Carta dichiara che "non esiste soluzione alla questione palestinese se non nel jihad". Ciononostante, nel luglio 2009, Khaled Mesh'al, capo dell'ufficio politico di stanza a Damasco, ha dichiarato che Hamas era intenzionato a cooperare con una "soluzione del conflitto Arabo-Israeliano che includesse uno stato Palestinese sui confini del 1967", a condizione che ai rifugiati palestinesi venisse riconosciuto il diritto al ritorno in Israele e che Gerusalemme Est fosse riconosciuta come capitale del nuovo stato. Hamas in passato ha descritto il suo conflitto con Israele come politico e non religioso ma alcuni giornalisti e gruppi di opinione sostengono che lo Statuto di Hamas e le dichiarazioni dei leader di Hamas siano state influenzate da teorie complottiste.
Inoltre nel 2006 Isma'il Haniyeh, leader di Hamas all'epoca ha dichiarato:« Se Israele dichiarasse di dare ai palestinesi uno Stato e ridare loro tutti i loro diritti, allora saremmo pronti a riconoscerli ».
L'ala politica di Hamas ha vinto numerose elezioni amministrative locali in Gaza, Qalqilya, e Nablus. Nel gennaio 2006 con una vittoria a sorpresa alle elezioni parlamentari palestinesi del 2006 con il 44% circa dei voti, Hamas ottenne 74 dei 132 seggi della camera, mentre al-Fath, con il 41% circa dei voti ne ottenne solo 45. La distribuzione del voto però era molto differente nei vari territori: le principali basi elettorali di Hamas erano nella Striscia di Gaza, mentre quelle del Fatah erano concentrate in Cisgiordania. Questo lasciò subito presagire che, se i due partiti non avessero trovato un compromesso, sarebbe potuta scoppiare una lotta per il controllo dei due territori nei quali ciascuno dei due partiti era più radicato.
A seguito della Battaglia di Gaza (2007), Hamas prese il controllo completo dell'omonima Striscia; nel quadro di tali eventi e tra accuse di illegalità a loro volta i funzionari eletti di Hamas furono eliminati fisicamente o allontanati dalle loro posizioni dall'Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania e i loro incarichi furono assunti da esponenti del Fath e da membri indipendenti. Il 18 giugno 2007, il Presidente palestinese Mahmud Abbas, Fath, ha emesso un decreto che mette fuorilegge le milizie di Hamas.
Hamas è elencata tra le organizzazioni terroristiche dal Canada, dall'Unione europea, da Israele, dal Giappone, e dagli Stati Uniti, ed è bandita dalla Giordania. Australia e Regno Unito, elencano solo l'ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, come organizzazione terroristica. Gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno adottato misure contro Hamas a livello internazionale.
Secondo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti il gruppo ottiene finanziamenti da Arabia Saudita, Iran, espatriati palestinesi e finanziatori privati.
Ḥamās, nasce inizialmente presso i campi dall'azione dei profughi palestinesi Fratelli musulmani.
Fino alla guerra dei sei giorni del 1967 Gaza era controllata dall'Egitto e in questo il presidente Gamal Abdel Nasser contrastava fortemente i gruppi estremisti come i Fratelli musulmani. Dopo la guerra Gaza venne controllata da Israele e quindi il gruppo ebbe maggiori libertà di movimento.
Il gruppo fu finanziato direttamente e indirettamente durante gli anni settanta e ottanta da vari Stati, ad esempio Arabia Saudita e Siria. A quel tempo, il braccio politico-caritatevole di Hamās era ufficialmente registrato e riconosciuto in Israele. Lo stesso Menachem Begin, appena eletto Primo ministro per il partito Likud nel 1977, diede l'assenso alla regolare registrazione in Israele della «al-Mujammaʿ al-Islāmī», Associazione Islamica, movimento collegato ai Fratelli Musulmani e fondato dallo Shaykh Aḥmad Yāsīn.
Il gruppo si astenne dalla politica durante gli anni settanta e i primi anni ottanta, concentrandosi su problemi etici e sociali, come la corruzione, l'amministrazione degli awqāf, fondazioni pie, e l'organizzazione di progetti comunitari. Verso la metà degli Anni ottanta, tuttavia, il movimento fu sottoposto all'ascesa del bellicoso shaykh cieco Ahmad Yāsīn e iniziarono forti attriti e scontri contro gli altri gruppi palestinesi, principalmente di ispirazione laica. Nel 1984, a seguito di una segnalazione da parte di membri del Fatḥ, l'Idf individuò un deposito di armi del gruppo di Yāsīn. Lo stesso, arrestato e interrogato, affermò che le armi non sarebbero state impiegate contro Israele, ma contro i gruppi palestinesi antagonisti: questo e l'idea che il suo gruppo non costituisse una minaccia contro la nazione ebraica, che allora vedeva l'Olp come suo principale nemico, lo portò ad essere scarcerato dopo un anno.
L'acronimo "Ḥamās" apparve per la prima volta nel 1987 in un volantino che accusava i servizi segreti israeliani di minare la fibra morale dei giovani palestinesi per poterli reclutare come collaborazionisti. L'uso della forza da parte di Ḥamās apparve quasi contemporaneamente alla prima Intifāda, iniziando con "azioni punitive contro i collaborazionisti", progredendo verso obiettivi militari israeliani ed infine con azioni terroristiche che prendevano di mira i civili. Così come i suoi metodi sono cambiati dalla sua nascita, è cambiata anche la sua retorica, che adesso afferma che i civili israeliani sono "bersagli militari", in virtù del fatto di vivere in uno Stato altamente militarizzato in cui vige la coscrizione. Nel frattempo sono nate anche alcune correnti all'interno del gruppo.
1967-1976: Costituzione dei Fratelli Musulmani nella Striscia di Gaza per far fronte all'"oppressivo" dominio israeliano.Secondo la bibliografia semi-ufficiale di Ḥamās Truth and existence, l'organizzazione si è evoluta attraverso quattro fasi principali:
1976-1981: Espansione geografica tramite partecipazione o in alcuni casi fondazione di associazioni professionali nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, come al-Mujammaʿ al-islāmī, al-Jamʿiyya al-islāmiyya e l'Università Islamica di Gaza.
1981-1987: Ḥamās esercita una certa influenza politica attraverso la fondazione di meccanismi di azione e di preparazione alla lotta armata.
1987: Fondazione di Ḥamās come braccio combattente dei Fratelli Musulmani in Palestina, col piano di attuarvi un continuo jihad.
Mentre questo riflette le attività di Ḥamās nella Striscia di Gaza, i loro colleghi in Cisgiordania ebbero uno sviluppo molto differente, all'inizio con meno enfasi nella creazione o nel controllo di istituzioni pubbliche. Il movimento dei Fratelli Musulmani in Cisgiordania costituì una parte integrante del movimento islamico giordano, che per molti anni è stato allineato con il regime hashemita. Inoltre, i Fratelli Musulmani in Cisgiordania avevano un profilo socio-economico più elevato, commercianti, proprietari terrieri, burocrati e professionisti della borghesia. Entro la metà degli anni ottanta, i Fratelli Musulmani controllavano una significativa parte delle posizioni nelle istituzioni religiose della Cisgiordania.
Il 26 gennaio 2004, uno dei capi di Ḥamās, Abd al-Aziz al-Rantissi, offrì una tregua, hudna, di 10 anni, con ripresa della guerra passato questo periodo di tempo, in cambio del totale ritiro da parte di Israele dei territori conquistati durante la Guerra dei sei giorni e l'istituzione di uno stato palestinese, offerta ripetuta dopo la vittoria alle elezioni legislative del 2006, accettando l'iniziativa di pace araba del 2002. Il capo di Hamas Ahmad Yasin affermò che il gruppo avrebbe accettato uno Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza. Rantissi ammise che "Allo stato attuale delle cose, sarebbe stato difficile liberare tutta la nostra nazione, pertanto accettiamo una liberazione in fasi."
Nel marzo del 2004 un caccia israeliano lanciò un missile contro lo shaykh Yasin, cieco e paraplegico, che usciva dalla moschea di Gaza. Nell'attentato morirono Yasin, il figlio e altre cinque persone.
Venne quindi eletto capo di Ḥamās il dott. Rantissi, pediatra, che in gennaio aveva offerto a Israele una tregua di 10 anni.
Nell'aprile del 2004 anche Rantissi rimase vittima di una "omicidio mirato", compiuto con un missile lanciato da un aereo israeliano.
Il 25 gennaio 2006, nonostante tutti i sondaggi lasciassero intendere diversamente, Ḥamās vinse con una larga maggioranza le elezioni legislative. Precedentemente alle elezioni aveva dichiarato una sospensione delle sue azioni, decisione non sempre rispettata dai gruppi di militanti che fanno parte della sua struttura, e seguita nell'aprile del 2006 dalla rinuncia agli attacchi terroristici, ritenuti non più compatibili con la "nuova era in cui era entrata l'organizzazione.
A seguito della vittoria grande preoccupazione è stata manifestata nel mondo occidentale a causa della natura del movimento, da molti ritenuta terroristica. L'Unione europea ha vincolato la prosecuzione del sostegno all'Autorità Nazionale Palestinese a Tre princìpi, definite dalla comunità internazionale: Ḥamās deve rinunciare alla lotta armata; Ḥamās deve riconoscere il diritto di Israele ad esistere; Ḥamās deve appoggiare chiaramente il processo di pace in Medio Oriente, come deciso in base agli Accordi di Oslo.
A capo del governo palestinese siede per la prima volta un leader di Ḥamās, Isma'il Haniyeh.
Attualmente, a seguito di una serie di scontri con l'organizzazione rivale al-Fatḥ, Ḥamās ha assunto il controllo della Striscia di Gaza, mentre la zona cisgiordana è rimasta sotto il controllo di al-Fath e del Presidente dell'ANP, Mahmud Abbas, Abu Mazen. Quest'ultimo è di fatto divenuto l'interlocutore ufficiale dei paesi occidentali per quello che riguarda il popolo palestinese, pur non essendo il suo governo espressione del risultato delle elezioni del 2006.
Va precisato che quella parte della popolazione palestinese che ha partecipato alle elezioni si trova esclusivamente nei cosiddetti "territori occupati", Striscia di Gaza e Cisgiordania, della Palestina. La maggioranza dei palestinesi, residente dal 1948 in poi negli svariati campi profughi al di fuori della Palestina, non risiedendo nei territori occupati, non ha diritto di voto né per le elezioni palestinesi, né per quelle degli Stati in cui i palestinesi risiedono, fruendo dello status di rifugiato politico.
Politica
Previdenza sociale e istruzione

Ḥamās promuove diversi programmi che l'organizzazione considera di previdenza sociale e istruzione a favore della popolazione palestinese. Da parte dei suoi oppositori, tali programmi sono considerati invece come parte di una politica parastatale, come esercizi per la propaganda e il reclutamento, o come entrambi. In ogni modo, queste attività sociali di Hamās sono profondamente radicate nella Striscia di Gaza. Includono istituti religiosi, medici e in generale aiuti sociali ai civili meno abbienti. Va specificato che il lavoro che Ḥamās compie in questi ambiti è attività separata dall'assistenza umanitaria fornita dall'Unrwa, United Nations Relief Works Agency. Nel dicembre del 2001, il fondo caritatevole Holy Land Foundation for Relief and Development è stato accusato di finanziare Ḥamās.
Hamās può contare su un numero sconosciuto di fedelissimi e su decine di migliaia di simpatizzanti e aiutanti. Riceve soldi da esuli palestinesi, dall'Iran, da benefattori privati in Arabia Saudita e da diversi altri Stati arabi. Raccolte di fondi e campagne di propaganda pro-Ḥamās esistono anche in Europa, Nord America e Sud America.
Si ritiene che Ḥamās abbia decine di siti web; una lista aggiornata è consultabile presso l'Internet-Haganah. Il principale sito di Ḥamās fornisce traduzioni di comunicati ufficiali e propaganda in svariate lingue: persiano, urdu, malese, russo, inglese e naturalmente arabo.
Nella Striscia di Gaza, l'Autorità Nazionale Palestinese sta perdendo potere a beneficio di Ḥamās, in particolar modo nel campo profughi di Jabāliya, nelle sue vicinanze e a Dayr al-Balāh al centro della Striscia, ad Abasan e nella regione del Dahaniyeh nel sud.
Il governo a Gaza annuncia la campagna di raccolta di fondi volti a raccogliere $ 25 milioni necessari per ripristinare decine di moschee rovinate dai raid israeliani. 45 moschee sono state completamente distrutte durante la guerra, mentre 55 sono state parzialmente danneggiate.
Statuto di Hamas del 1988

La Carta del Movimento di Resistenza Islamico, ovvero il documento fondatore di Ḥamās, approvato nell’agosto del 1988. non definisce in modo particolare la struttura dell'organizzazione.
La Guida suprema dentro Ḥamās, ha il ruolo di massima autorità politica e religiosa, che prende le decisioni più importanti.
Le più alte istituzioni riconosciute di Ḥamās sono il Consiglio, Shura, e l’Ufficio Politico.
La Shura, comprende una cinquantina di membri, ed è composta da figure di spicco del mondo religioso islamico presenti nel movimento.
Con sede all'estero fuori dai confini della Palestina, per la precisione in Siria, rispondente esclusivamente alla Shurà e diviso al suo interno per competenze specifiche di settore, l'Ufficio Politico funge sostanzialmente da ministero dell'Informazione e degli Esteri.
Poi c'è Daʿwa “La Chiamata”, una rete che gestisce l'attività di reclutamento, di assistenza sociale e di raccolta fondi all'estero.
L’Aʿlām, ente che gestisce le operazioni di propaganda, dell’informazione e dell’indottrinamento ideologico in Palestina.
Questo ente civile possiede una stazione radio ed una televisione, la Al-Aqsa TV.
Posizioni riguardo a Israele

La carta costitutiva di Hamās, scritta nel 1988, dichiara che il suo obiettivo è di "sollevare la bandiera di Allah sopra ogni pollice della Palestina", cioè di eliminare lo Stato di Israele e sostituirlo con una Repubblica Islamica. Questo rende Hamās del tutto diversa rispetto ai movimenti cosiddetti integralisti musulmani che propugnano la lotta in tutto il mondo islamico: Hamās limita rigidamente infatti, per statuto, la sua attività di lotta di liberazione alla sola Palestina.
Nello statuto si afferma che la Palestina non potrà essere ceduta, anche per un solo pezzo poiché essa appartiene all'Islam fino al giorno del giudizio.
Politica

I miliziani di Hamās, specialmente quelli delle Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, hanno sferrato numerosi attacchi tra cui alcuni attacchi suicidi di larga scala contro obiettivi civili israeliani. Per citare i più noti: il massacro di Pesach nel marzo del 2002, in cui 30 persone furono uccise a Netanya; il massacro sull'autobus numero 20 di Gerusalemme nel novembre dello stesso anno 2002, 11 morti; il massacro sull'autobus numero 2 di Gerusalemme nell'agosto del 2003, 23 morti; l'attacco alla città di Bersheeba nell'agosto del 2004, 15 morti. L'ultimo attacco fu dell'agosto del 2005 che fece 7 feriti, dopodiché Hamas rispettò la tregua offerta nel 2004, hudna. Hamās ha anche usato donne-bomba, per esempio una madre di sei figli e una di due minori di 10 anni. Al contrario di al-Fath, a tutt'oggi Hamās non ha usato bambini-bomba.
Ḥamās ha anche attaccato obiettivi militari israeliani, uomini palestinesi sospettati di collaborazionismo nonché rivali di al-Fatḥ.
Contrariamente agli altri movimenti politici che hanno fatto uso del terrorismo, come il Fronte Popolare o al-Fath, Hamas nel suo Statuto specifica che la sua resistenza all'occupazione si svolgerà solo su territorio palestinese. Per questa ragione Hamas negli anni non ha mai effettuato azioni terroristiche o di guerriglia fuori da Israele o Palestina, differenziandosi dai fedayyin e dalle pratiche terroristiche palestinesi degli anni settanta e ottanta, che invece usavano il terrorismo fuori dai confini per portare l'attenzione dell'opinione internazionale sulla causa palestinese.
In tempi recenti, Ḥamās ha fatto uso di razzi di tipo "Qassām" per attaccare città israeliane nel deserto del Negev, ad esempio Sderot. La nascita dei razzi "Qassām-2" ha dato la possibilità all'organizzazione di attaccare anche grandi città israeliane quali Ashkelon; ciò ha prodotto enorme preoccupazione nella popolazione israeliana e diversi tentativi da parte dell'esercito israeliano di fermare la proliferazione e l'uso di tali razzi, anche se il numero di vittime è stato molto ridotto, circa 20 in una decina di anni.
Azioni legali contro Hamas

Nel 2004, una corte federale negli Stati Uniti ha dichiarato Ḥamās colpevole in una causa civile riguardante l'omicidio nel 1996 di Yaron ed Efrat Ungar, vicino Beit Shemesh, in Israele. A Ḥamās è stato velleitariamente ordinato di pagare alle famiglie degli Ungar 116 milioni di dollari. Al momento della stesura di questo paragrafo, aprile 2004, la Corte non ha ancora emesso sentenza circa la responsabilità dell'Autorità Nazionale Palestinese e dell'Olp nel fornire un ipotetico e improbabile supporto logistico a Ḥamās.


Enya - Orinoco Flow

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