AZERI
Gli azeri sono un gruppo etnico turco stanziato principalmente nelle regioni a nord-ovest dell'Iran e nella Repubblica dell'Azerbaigian, in una vasta area compresa tra il Caucaso e gli altopiani iraniani. Gli azeri sono di norma musulmani e hanno una formazione culturale influenzata da elementi delle culture turca e caucasica.
Nonostante vivano a cavallo del confine tra Azerbaigian e Iran, gli azeri costituiscono un unico gruppo etnico, sebbene vi siano differenze linguistiche e culturali tra gli azeri del nord e quelli del sud dovute a due secoli di evoluzione sociale separata e distinta per le influenze russe e iraniane. La lingua azera parlata nella Repubblica dell'Azerbaigian, non quella parlata nelle due regioni azere dell'Iran, è mutuamente intelligibile con la lingua turkmena e la lingua turca, inclusi i dialetti parlati dai turcomanni dell'Iraq e del Qashqai.
Tutti questi linguaggi ebbero origine dai turchi Oghuz, che migrarono nel Caucaso dall'Asia Centrale nell'undicesimo secolo. A seguito delle Guerre Russo-Persiane del XVIII e XIX secolo, i territori della Persia nel Caucaso, alcuni di essi solo sotto controllo nominale, furono ceduti all'Impero russo. Questi comprendevano parti dell'attuale Repubblica dell'Azerbaigian. Gli accordi del Trattato di Gulistan nel 1813 e in seguito del Turkmanchai nel 1828, definirono i confini tra Russia e Iran.
Come risultato di questa esistenza separata, gli Azeri sono principalmente non religiosi in Azerbaigian, e di religione musulmana nell'Azerbaigian iraniano. A partire dalla sua indipendenza dall'Unione Sovietica, nel 1991, si è assistito a un rinnovato interesse per la religione e per i legami etnici tra i gruppi.
Le donne azere hanno a lungo combattuto contro una tradizione di predominio maschile, ma a partire dal XX secolo hanno fatto grandi progressi. In Azerbaigian le donne ottennero il diritto di voto nel 1919. Nelle città principali, come Baku, le donne hanno raggiunto una condizione di uguaglianza simile a quella di cui godono in occidente, ma nelle zone rurali prevalgono concezioni più tradizionali. Tra i problemi comuni vi è la violenza contro le donne, specialmente nelle aree rurali. Lo stupro è un reato punito severamente in Azerbaigian, ma è raramente denunciato, non diversamente da quanto accade in altre parti della ex-Unione Sovietica. In Azerbaigian le donne furono costrette a "rinunciare al velo", con una netta differenza rispetto all'Azerbaigian iraniano. Le donne sono sottorappresentate nelle cariche elettive, ma hanno raggiunto posizioni elevate in parlamento. Alla data del 6 novembre 2005 le donne, in numero di quindici, erano il 12% dei deputati all'Assemblea Nazionale dell'Azerbaigian. Una donna presiede la Corte Suprema dell'Azerbaigian, e altre due fanno parte della Corte Costituzionale. L'Azerbaigian è uno dei pochi paesi islamici in cui l'aborto è disponibile su richiesta.
In Iran il persistente trattamento diseguale delle donne ha portato a proteste sempre più esplicite, tra cui quelle di Shirin Ebadi, che ottenne il premio Nobel per la pace nel 2003 per la sua azione a favore dei diritti delle donne. A partire dagli anni ottanta si è sviluppata un'ondata di movimenti che mirano ad ottenere l'uguaglianza tra i sessi. Le proteste sfidano regolarmente i divieti imposti dal governo e spesso sono disperse con la violenza, come nel giugno 2006 quando "migliaia di donne e di sostenitori uomini si riunirono il 12 giugno nella piazza Haft Tir di Teheran" e furono dispersi con una "brutale repressione". In passato alcuni leader politici, tra cui Mohammad Khatami, promisero la concessione di maggiori diritti alle donne, ma il governo si è opposto a ogni cambiamento che considera contrario alla dottrina islamica. Alla data del 2004 nove donne azere sono state elette in parlamento, Majlis, e anche se molte di loro sono impegnate a favore dei cambiamenti sociali, alcune rappresentano posizioni conservatrici per quanto riguarda le questioni di genere. La triste situazione delle donne azere rispecchia largamente quella delle altre donne iraniane.
Claude Debussy - La Mer
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