lunedì 21 gennaio 2019

21 GENNAIO 2019

                                                             PARAGUAY PARTE 4
   
Storia P3

Il Novecento

Tra 1904 e 1954 il Paraguay ha avuto trentuno presidenti, la maggior parte rimossi da sommosse, aggressioni e colpi di stato.
Dopo la seconda guerra mondiale, la politica del Paraguay ebbe un periodo di particolare instabilità dovuta ai conflitti tesi a raggiungere il potere, sfociati nei disordini di guerra civile del 1947.
La serie di governi instabili sfociò nel 1954 nel regime del dittatore Alfredo Stroessner, di connotazione politica profondamente conservatrice che, chiaramente appoggiato dagli Stati Uniti, rimase al potere per più di trenta anni. Il regime guidato da Stroessner produsse in una certa misura una modernizzazione, ma si caratterizzò per estese violazioni dei diritti civili, corruzione e brogli elettorali, uso metodico della violenza come arma politica, anche verso gli aderenti del partito del Presidente considerati a qualunque titolo infidi, ed una gestione “personale” dell'economia nazionale, tale da lasciare poco spazio ad altre iniziative private degne di nota, provocando come unica scelta l'emigrazione in massa degli operatori economici dal paese. Significativa fu l'affissione di uno striscione presso il settore partenze dell'aeroporto di Asunción: “E l'ultimo chiuda la porta”.
Lo stato di degrado del paese, l'isolamento internazionale, l'età del dittatore, il disastroso stato delle finanze, indussero la creazione di uno stato di opposizione, sfociato in una serie di dimostrazioni pubbliche contro il regime in epoca precedente alle elezioni generali del 1988.
Il PLRA (Partito Liberale Radicale Autentico) di Domingo Laino, in contrapposizione al "Partito Colorato" del Presidente, costituì punto focale di convergenza degli oppositori nella seconda metà degli anni ottanta. La decisione nel 1982 del governo di isolare Laino esiliandolo fu controproducente; dopo diversi tentativi di rientro, nel 1986 Laíno tentò il rientro ad Asunción scortato da operatori di tre reti televisive degli Stati Uniti, da un ex ambasciatore statunitense nel Paraguay, e in più da diversi parlamentari uruguaiani ed argentini.
Nonostante la nutrita compagine internazionale la polizia dell'aeroporto si oppose violentemente al ritorno di Laíno, respingendolo.
Un potente segnale era comunque giunto anche dagli Stati Uniti, e quindi il regime di Stroessner nell'aprile 1987 fu costretto a permettere il rientro di Laíno, che ormai era solo un simbolo più che una vera minaccia al regime. L'opposizione infatti fu incapace, come era prevedibile dopo decenni di assenza di un'attività politica, di organizzare una strategia comune per affrontare o partecipare ad elezioni più o meno regolari. Ad ogni modo le organizzazioni di opposizione sostennero una serie di vistose dimostrazioni (mítines relámpagos) di opposizione al regime, soprattutto nelle zone rurali, rapidamente organizzate ed altrettanto rapidamente sciolte prima dell'arrivo degli squadroni del “Partito colorado” di governo e prima che le pattuglie della polizia potessero fare irruzione. Ad ogni modo diversi esponenti dell'opposizione furono arrestati per sedizione ed organizzazione di riunioni illegali; ad esempio Hermes Rafael Saguier fu imprigionato per quattro mesi nel 1987 per sedizione.
All'inizio di febbraio del 1988 la polizia arrestò 48 ore prima dell'elezione a Coronel Oviedo 200 persone, membri del Comitato di Coordinamento Nazionale; Laíno e diversi altri dirigenti del Movimento furono messi agli arresti domiciliari.
Le elezioni, comunque avvenute, acuirono i contrasti ed i conflitti all'interno del partito del Presidente, conflitti che nonostante l'assoluto monopolio dell'informazione nazionale, non tardarono a divenire sempre più evidenti.
Alla fine del 1988 solo alcune entità economiche del paese, come la IBR (Instituto de Bienestar Rural), e la INC (Industria Nacional de Cemento), capisaldi tradizionali e diretti del Presidente, gli mostrarono esplicitamente fedeltà, mentre continuarono gli attacchi ed i conflitti nei confronti degli avversari dello stesso partito.
Nel 1989 il presidente Alfredo Stroessner, ormai divenuto insostenibile, venne deposto per mano di un altro membro del suo partito, il generale Andrés Rodríguez, permettendo quindi al partito conservatore di mantenere il controllo del governo per un ventennio.
Nell'aprile del 2008 il candidato progressista (ex vescovo) Fernando Lugo ottenne una storica vittoria nelle elezioni presidenziali in Paraguay, sconfiggendo l'avversario, ed interrompendo 61 anni di dominio conservatore. Lugo vinse con circa il 41% dei voti contro il 31% di Blanca Ovelar del Partito Colorado (conservatore).
Il 21 giugno 2012, una procedura di impeachment nei confronti del presidente Lugo è stata avviata nella camera bassa del Parlamento, controllata dai suoi avversari. A Lugo sono state date meno di ventiquattro ore per prepararsi per il procedimento e solo due ore per la propria difesa.L'impeachment è stato rapidamente approvato, ed il conseguente processo svoltosi nel Senato del Paraguay, anche questo controllato dall'opposizione, si è concluso con la rimozione di Lugo dalla carica, e l'assunzione delle funzioni presidenziali da parte dell'ex-vice presidente Federico Franco.L'accusa a Lugo riguardava la morte di 17 persone -. otto agenti di polizia e nove contadini, in uno scontro a fuoco, dopo che la polizia era stata colta di sorpresa da contadini armati contrari all'esecuzione di una condanna di sfratto.


Enya - Caribbean Blue

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