mercoledì 7 ottobre 2020

7 OTTOBRE 2020

 EUROPA PARTE 352 - Stati dell' Europa Parte 256

STATO DELLA CITTÀ' DEL VATICANO F

Istruzione
La Sede Apostolica ha approvato l'istituzione di diverse università pontificie, che conferiscono gradi accademici con effetti canonici nella Chiesa. Le università pontificie presenti in Vaticano e Italia sono:

Pontificia Università Antonianum
Pontificia Università Gregoriana
Pontificia Università Lateranense
Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (chiamata anche Angelicum)
Pontificia Università Urbaniana
Università Pontificia Salesiana
Pontificia Università della Santa Croce
Pontificio Ateneo Regina Apostolorum
Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
Pontificio Istituto Biblico
Pontificio Istituto Orientale
Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica
Pontificio istituto di musica sacra

Forze armate, pubblica sicurezza e sistema sanitario
Nel 1970 papa Paolo VI abolì la Guardia d'Onore di Sua Santità, la Guardia Palatina d'Onore, la Gendarmeria Pontificia, sciogliendo formalmente l'Esercito Pontificio. L'unico Corpo che non fu sciolto fu quello della Guardia Svizzera Pontificia, avente rango di reggimento e consistenza organica di compagnia. Esso ha come fine ultimo la difesa non tanto dei confini dello Stato vaticano, affidati alla Gendarmeria, quanto il Palazzo Apostolico e la persona del Pontefice. Ha inoltre funzioni di rappresentanza.
In Vaticano opera anche un corpo di polizia vero e proprio, denominato Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. Oltre ad avere compiti di polizia di sicurezza e polizia giudiziaria nello Stato, ne difende e vigila i confini e si occupa dell'ordine pubblico, nonché della tutela e difesa del Papa, del Sacro Collegio e della Curia Romana. Si occupa inoltre della sicurezza del Pontefice anche quando questo esce dai confini del Vaticano.
La sezione liturgica dell'Associazione Santi Pietro e Paolo, erede della Guardia Palatina, coadiuva, ove necessario, il Corpo della Gendarmeria con funzioni di vigilanza, ordine e assistenza ai pellegrini, principalmente nella Basilica di San Pietro, ma anche in Piazza San Pietro e altre basiliche romane.
In Piazza San Pietro la Gendarmeria Vaticana si avvale anche di una speciale collaborazione con uno specifico organo di sicurezza della Polizia di Stato italiana: l'Ispettorato di pubblica sicurezza "Vaticano". Inoltre, a seguito dell'allarme terrorismo per gli attentati commessi dallo Stato Islamico, sono state impiegate delle pattuglie dell'Esercito Italiano a presidio dei principali ingressi della Città del Vaticano.
Il Corpo dei vigili del fuoco, che dipende con la Gendarmeria dalla Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile, ha vari compiti riguardanti la salvaguardia di beni, ambiente e persone, tra cui l'estinzione di eventuali incendi, il controllo degli apparati antincendio del Vaticano e delle sue zone extraterritoriali, gli interventi in caso di incidenti e il controllo dei dissesti statici, come nel caso degli eventi sismici del Centro Italia del 2016 e del 2017.
Al 1929 risalgono le prime notizie dell'istituzione di una guardia medica con ambulatorio medico-chirurgico annesso alla Farmacia Vaticana, servizio che dipende dal 1969 dalla Direzione dei Servizi Sanitari, alla quale è affidata la tutela della salute nel territorio del microstato. Il servizio di pronto soccorso è prestato a chiunque ne abbia urgente bisogno nel territorio della Città del Vaticano e nella zona extraterritoriale adiacente ed è attivo soprattutto durante gli eventi che richiamano un gran numero di persone.

Il sistema giudiziario e la pena di morte
Gli organi giudiziari della Città del Vaticano esercitano la giurisdizione per competenza; la pena di morte nella Città del Vaticano non è mai stata applicata nella Città del Vaticano[53]: era però prevista, fino al 1967[53], in caso di tentato omicidio del Papa. Dopo essere stata abolita in quell'anno da papa Paolo VI è stata quindi cancellata anche dalla Legge fondamentale che il 12 febbraio 2001, su iniziativa di Giovanni Paolo II, ha sostituito la precedente, risalente al 1929.
La pratica della pena di morte derivava, nello Stato della Città del Vaticano, direttamente dalla pratica precedentemente condotta nello Stato Pontificio sino al 1870. All'atto della firma dei Patti Lateranensi e della costituzione della Città del Vaticano, il codice penale del Regno d'Italia estese la pena capitale per il reato di tentato assassinio del Papa sul proprio territorio equiparandolo a quello di tentato assassinio del Re:
«Considerando la persona del Supremo Pontefice sacra e inviolabile, l'Italia dichiara che qualunque attentato alla Sua persona o qualunque incitamento a commettere tale attentato sia punibile con le medesime pene previste per tutti i simili attentati o incitamenti condotti contro la persona del Re. Tutte le offese o gli insulti commessi all'interno del territorio italiano contro la persona del Supremo Pontefice, causati dal significato di discorsi, atti o scritti, saranno punibili allo stesso modo che come offese e insulti contro la persona del Re.»
(Patti Lateranensi)
Non ci furono tentativi di assassinio del papa fintanto che lo statuto vaticano prevedeva la pena capitale. Papa Paolo VI rimosse la pena di morte dagli statuti vaticani, abrogandola per qualsiasi reato, annunciando la modifica nell'agosto del 1969. Tuttavia il cambiamento divenne di pubblico dominio solo nel gennaio del 1971, quando alcuni giornalisti accusarono Paolo VI di ipocrisia per le sue critiche alle esecuzioni capitali in Spagna e Unione Sovietica.


Enya - Only Time

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