martedì 9 maggio 2023

DALLA PARTE DELLE VITTIME: STALKERS

La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di aggressione - sia accompagnata da comunicazione verbale e non - oppure con attività quali appostamenti e intrusioni nella privatezza e nella vita privata di un individuo. Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale, è un modello comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone. Esso può realizzarsi ad esempio tramite l'invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS e oggetti non richiesti; più difficile è l'attribuzione del reato di stalking a messaggi indesiderati di tipo affettuoso - specie da parte di ex partner o amici - che può variare a seconda dei casi personali. Oppure producendo scritte sui muri o atti vandalici con il danneggiamento di beni, in modo persistente e ossessivo, in un crescendo culminante in minacce, scritte e verbali, degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento o, addirittura, l'uccisione della vittima. Tutto ciò, o parte di esso se compiuto in modo persistente e tenace in modo da indurre anche solo paura e malessere psicologico o fisico nella vittima, sono atti persecutori, e chi li attua è un persecutore: un soggetto che commette un atto criminale, in alcuni Paesi punito come tale dalla legge. Si differenzia dalla "semplice" molestia sessuale per l'intensità, la frequenza e la durata della variegata congerie comportamentale.




Talvolta può trattarsi di narcisismo maligno di soggetti che hanno sviluppato un delirio persecutorio nei confronti della persona che non riescono più a controllare. In altri casi ci si trova, invece, davanti a persone con problemi di interazione sociale, che agiscono in questo modo con l'intento di stabilire una relazione sentimentale imponendo la propria presenza e insistendo anche nei casi in cui si sia ricevuta una chiara risposta negativa. Meno frequente il caso di individui affetti da disturbi mentali, per i quali l'atteggiamento persecutorio ha origine dalla convinzione di avere effettivamente una relazione con l'altra persona. Questi soggetti manifestano cioè sintomi di perdita del contatto con la realtà e sette volte su dieci hanno un'organizzazione di personalità borderline. Solitamente questi comportamenti si protraggono per mesi o anni, il che mette in luce l'anormalità di questo genere di condotte.
Il "Centro Presunti Autori – Unità Analisi Psico Comportamentale dell'Osservatorio Nazionale sullo Stalking" (CPA), un'organizzazione italiana che segue il fenomeno, ha proposto un profilo del presunto autore e una descrizione delle condotte riferibili allo stalking, o meglio un identikit psico-comportamentale, con il presupposto che qualsiasi categorizzazione può risultare riduttiva dell'unicità e irripetibilità della persona. Secondo la CPA, oltre il 50% dei persecutori ha vissuto almeno una volta nella vita l'abbandono, la separazione o il lutto di una persona cara che non è riuscito a razionalizzare.
Sheridan e Boon nel 2003 hanno proposto la classificazione S.I.L.Vi.A (Stalking Inventory List per vittime e autori), che distingue cinque tipologie di stalker: ex partner, adolescente o giovane adulto, psicopatici con tratti di disturbo borderline e di schizofrenia, deliranti empatici e molestatori sadici.








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