EUROPA PARTE 1125 - Stati dell' Europa Parte 1019
REGNO UNITO AC
Etnie q: Gli Italo-britannici b
Storia 2
Secondo lo storico Michael Wayatt, vi era una piccola ma influente comunità di italiani nell'Inghilterra dei Tudor, costituita da artisti, mercanti, umanisti e finanzieri che diede un'impronta fondamentale al nascente Impero britannico. La stessa scoperta del continente nordamericano per conto degli Inglesi è dovuta al navigatore Giovanni Caboto (1497).Nel Cinquecento numerosi furono i protestanti italiani che si rifugiarono nelle isole britanniche: tra di loro si ricordano Jacopo Aconcio, Pietro Martire Vermigli (che dal 1548 al 1566 fu Regius Professor of Divinity all'Università di Oxford), Michelangelo Florio, Giacomo Castelvetro, e Alberico Gentili (anch'egli professore di legge a Oxford). John Florio, nato a Londra nel 1553, fu il più rinomato figlio di quella generazione, avendo tradotto in inglese molte opere che servirono allo stesso Shakespeare. Nel Cinquecento giunsero in Gran Bretagna anche numerosi italiani chiamati a lavorare come musicisti di corte: Davide Rizzio (che fu anche segretario privato di Maria Stuarda) e intere famiglie, come i Bassano (Antonio Bassano...), i Lupo (Joseph Lupo, Thomas Lupo...), e i Ferrabosco (Alfonso Ferrabosco l'Anziano, Alfonso Ferrabosco il Giovane).
Durante il regno di Giacomo II (1685-88), Ferdinando d'Adda fu a Londra come nunzio apostolico con il compito di indurre il re a intercedere con Luigi XIV a favore degli oppressi protestanti francesi.
Dalla fine del Seicento e per tutto il Settecento l'Inghilterra divenne una meta favorita di musicisti, artisti e intellettuali italiani; alcuni di loro vi si stabilirono, contribuendo a diffondere la conoscenza della cultura e della lingua italiana. Tra i più influenti furono i musicisti Giovanni Bononcini, Giacobbe Cervetto, Francesco Geminiani e Muzio Clementi, i cantanti Valentino Urbani, Nicolò Grimaldi e Farinelli, l'architetto Giacomo Leoni, il fisico Tiberio Cavallo, e gli artisti Maria Cosway e Giuseppe Ceracchi.
L'arrivo del letterato Gaetano Polidori a Londra nel 1790 apre un nuovo capitolo nella presenza italiana in Gran Bretagna. L'ex segretario di Vittorio Alfieri contribuì alla traduzione di opere letterarie inglesi in italiano. Suo figlio, John William Polidori, fu medico personale di Lord Byron e autore della prima storia di vampiri in lingua inglese, Il vampiro (1819). Sua figlia Frances Polidori sposò un altro letterato ed esule italiano, Gabriele Rossetti, dal quale ebbe quattro figli, i quali tutti ebbero una straordinaria carriera come poeti, letterati e artisti: Maria Francesca Rossetti, Dante Gabriel Rossetti, William Michael Rossetti e Christina Rossetti.
Negli stessi anni due famiglie ebree italiane acquisirono enorme prestigio in Gran Bretagna: i Montefiore (da Livorno) e i Disraeli (da Cento, Ferrara). Il mercante Moses Vita (Haim) Montefiore era giunto a Londra attorno al 1745. Il nipote Moses Montefiore (nato a Livorno) emerse come uno degli uomini più ricchi e influenti dell'Ottocento come imprenditore e filantropo. Anche il mercante Benjamin D'Israeli si era stabilito in Inghilterra nel 1748; suo figlio Isaac D'Israeli fu un noto letterato e padre di Benjamin Disraeli che sarà Primo ministro del Regno Unito due volte: nel 1868 e nel 1874-80.
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