mercoledì 24 gennaio 2024

24 GENNAIO 2024

EUROPA PARTE 1302 - Stati dell' Europa Parte 1196

RUSSIA  X

Storia Z

L'Unione Sovietica P.6

Dopo l'estromissione di Khruščёv nel 1964, seguì un altro periodo di governo comune fino a quando Leonid Brežnev non divenne il leader incontrastato dell'Unione Sovietica. Gli anni settanta e i primi anni ottanta furono in seguito denominati la "stagnazione brezneviana", un periodo in cui la crescita economica si arrestò e le politiche sociali furono paralizzate. La riforma Kosygin del 1965 puntò a una parziale decentralizzazione nel controllo dell'economia sovietica e a spostare l'enfasi dall'industria pesante e della produzione militare all'industria leggera e dei beni di consumo, ma tutto ciò venne soffocato dalla leadership comunista, su posizioni fortemente conservatrici.
Nel 1979, dopo una rivoluzione guidata dai comunisti in Afghanistan, le forze armate sovietiche entrarono nel Paese su richiesta del nuovo regime. L'occupazione militare prosciugò le risorse economiche e si trascinò senza raggiungere risultati politici significativi. Alla fine l'esercito sovietico si dovette ritirare dall'Afghanistan nel 1989, a causa dell'opposizione internazionale, della persistente guerriglia anti-sovietica e della mancanza di sostegno da parte dei cittadini sovietici al conflitto.
Dal 1985 in poi l'ultimo leader sovietico, Michail Gorbačëv, cercò di introdurre alcune riforme nel sistema sovietico, tra cui la glasnost' ("trasparenza") e la perestrojka ("ricostruzione"), nel tentativo di porre fine al periodo di stagnazione economica e di democratizzare il governo. Tuttavia ciò condusse alla nascita di forti movimenti nazionalisti e separatisti. Prima del 1991 l'economia sovietica era la seconda più grande del mondo, ma durante i suoi ultimi anni venne afflitta dalla carenza di merci nei negozi di alimentari, da enormi deficit di bilancio e dall'inflazione causata dalla crescita eccessiva dell'offerta di moneta.
Nel 1991 la crisi economica e il subbuglio politico cominciarono a straripare e le repubbliche baltiche scelsero di separarsi dall'Unione. Il 17 marzo si tenne un referendum, in cui la maggioranza dei votanti si espresse a favore del mantenimento dell'Unione Sovietica in una federazione riformata. Nell'agosto del 1991 un tentato colpo di Stato militare per deporre Gorbačëv e preservare l'Unione Sovietica portò invece alla fine del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e il 26 dicembre 1991 l'Unione Sovietica si dissolse in quindici Stati post-sovietici.

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