martedì 5 novembre 2024

TRE MICROFONI PER LA CRONACA DI NOVEMBRE

BRICS è un raggruppamento delle economie mondiali emergenti formato dai Paesi del precedente BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con l'aggiunta di Sudafrica (nel 2010) e di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia ed Iran (nel 2024). L'acronimo originale "BRIC" fu coniato nel 2001 dall'economista della Goldman Sachs Jim O'Neill per descrivere le economie in rapida crescita che nelle sue previsioni avrebbero dominato collettivamente l'economia globale entro il 2050.
Questi Paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo e abbondanti risorse naturali strategiche, ma, soprattutto, sono stati caratterizzati da una forte crescita del prodotto interno lordo (PIL) e del peso nel commercio mondiale, specie agli inizi del XXI secolo.
Tali economie, dunque, si propongono di costruire un sistema commerciale e finanziario globale attraverso accordi bilaterali non basati sul dollaro (de-dollarizzazione); in particolare, ciò potrebbe avvenire con il lancio di una nuova moneta, potenzialmente condivisa.




Nel novembre 2010 il Fondo Monetario Internazionale ha incluso i Paesi BRIC tra i dieci Paesi suoi maggiori azionisti, insieme a Stati Uniti d'America, Giappone e ai quattro Paesi più popolati dell'Unione europea (Francia, Germania, Italia e Regno Unito).
A seguito della mancata ripartizione delle quote, giacente presso il Congresso degli Stati Uniti, una cui redistribuzione era stata avanzata dai Paesi del BRICS, questi ultimi hanno dato vita a una propria strutturazione finanziaria autonoma alternativa al FMI, la Nuova Banca di Sviluppo, durante il loro sesto vertice a Fortaleza, in Brasile, il 15 luglio 2014.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha annunciato l’accelerazione del processo di espansione dei BRICS ad Argentina e Iran in occasione del 14º incontro dei capi dei BRICS a Pechino a fine giugno 2022. L’Iran e l’Argentina hanno annunciato di aver presentato richiesta formale di adesione al gruppo. A maggio, per la prima volta nella storia del gruppo, hanno partecipato alla riunione dei ministri degli Esteri dei BRICS i loro omologhi di Kazakistan, Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Indonesia, Nigeria, Senegal, Emirati Arabi Uniti, Thailandia e di altri Paesi. Sempre nel 2022 l’Algeria ha presentato la domanda di adesione ai BRICS, mentre Arabia Saudita, Indonesia ed Egitto ne hanno espresso l'intenzione.

In via ipotetica, è stato utilizzato anche l'acronimo BRICST, per l'inclusione della Turchia tra i Paesi emergenti nell'ambito dell'economia mondiale, sebbene comunque questa non faccia parte dell'associazione. Il 2 settembre 2024 la Turchia ha chiesto formalmente di entrare a far parte del gruppo BRICS.
Nel 2023 Il Parlamento egiziano ha ratificato un decreto del governo che consentirà al Paese di aderire alla Nuova Banca di Sviluppo, mentre il Venezuela ha depositato la domanda per l’ingresso nei BRICS.
Durante il summit a Johannesburg del 22-24 agosto 2023, i 5 membri del BRICS hanno ufficialmente invitato ad unirsi al gruppo Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran; di questi, solo Egitto, Emirati Arabi, Etiopia e Iran sono ufficialmente diventati membri effettivi a partire dal 1º gennaio 2024.
L'Arabia Saudita, pur inizialmente accreditata come entrata a far parte dell'organizzazione, confermò in seguito di non aver ufficialmente aderito ai BRICS.

Con l'insediamento del governo Milei in Argentina, la ministra degli affari esteri Diana Mondino ha dichiarato l'intenzione del nuovo esecutivo di allontanarsi dai BRICS e chiedere, in alternativa, l'adesione all'OCSE. Più in generale, durante la campagna elettorale presidenziale del 2023, Milei e il suo partito avevano più volte espresso l'appoggio a una collocazione internazionale filo-atlantista e meno legata a Russia e Cina.

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