lunedì 30 dicembre 2024

30 DICEMBRE 2024

 

Mangiavano in silenzio. Riflettevano su quanto si erano detti e su quanto già sapevano. Chi aveva inviato l’anello? Perché? Fino a che punto i capi europei temevano Marco? Le ultime rivelazioni di mister X spostavano ancora l’obiettivo sulla società. Anche se Paolo continuava a credere che non c’entrasse. E quali erano i collegamenti con l’incendio al postribolo?

Pianificarono mosse e analizzarono la questione da tutte le prospettive. Di moventi possibili per l’omicidio del giornalista ce n’erano almeno due e così pure di mandanti.  Da una parte, la società off-shore e i personaggi ad essa collegati. Dall’altra, qualcosa che Marco doveva aver visto nel postribolo e che qualcuno temeva svelasse. L’incendio del postribolo doveva essere collegato a questo segreto. Avrebbero ripreso le indagini dall’incendio del postribolo.

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“Parlerò ancora con Paula e incontrerò Maria. Tu, invece, rintraccerai Rossy. La ragazza che lasciò la casa per sposarsi”, disse Paolo,

“Rossy potrebbe essere chiunque. Non l’ho mai vista senza trucco”,

“E che vuol dire? Una donna senza trucco non è irriconoscibile”,

“Ti sbagli. Madame Roxy tutelava la privacy delle ragazze, per così dire, facendole truccare come geishe. Fuori dal postribolo nessuno sarebbe stato in grado di riconoscerle”,

“Quindi, solo le ragazze conoscevano le rispettive identità”,

“Praticamente, si”,

“Potrebbe essere una spiegazione. Qualcuna non voleva essere riconosciuta. Escludendo Paula, che ha ammesso di aver lavorato per madame Roxy, rimangono Maria e Rossy. Aspetta… Quando ho parlato con Paula mi ha raccontato che un’altra ragazza aveva lasciato il bordello. Juana. Si devo controllare nei miei appunti, ma mi pare proprio si chiamasse Juana. Se ne andò dopo Maria e prima di Paula. Dovremo rintracciare anche lei”,

“Uno scherzo! Guarda… con una sfera di cristallo, un voodoo, e chissà un po’ di fortuna…”,

“Paula e Maria siamo in grado di rintracciarle. Cominciamo con loro”,

“Quando pensi di tornare in Brasile?”,

“A febbraio. Devo chiarire la faccenda di Massimo. Ho anche in ballo il furto della formula…”,

“Quanta carne hai al fuoco?”,

“Tanta. D’altronde, non posso prendere un caso per volta. Tenere in piedi la baracca ha dei costi. Prendo su tutto quello che arriva. Non riuscirei a mantenere venti collaboratori…”,

“Per chi lo fai tutto questo?”,

“Per me stesso. Mi piace la professione che ho scelto. All’inizio era per guadagnare tanto. Adesso è la mia vita”,

“Non pensi di farti una famiglia?”,

“Non più. Mi piace vivere in questo modo. Senza legami che mi costringano in un ruolo pianificato. Voglio godermi la libertà”,

“Per Massimo cosa intendi fare?”,

“Sto aspettando i risultati delle prime indagini dal collega. Dopodiché, pianificherò la seconda fase. Credo la sua scomparsa sia collegata alla questione brasiliana e non con il furto della formula. Come ti ho detto, lui aveva sentito una conversazione tra il fratello di Bauer e un altro uomo. Che non riconobbe. Mi disse soltanto che aveva qualcosa di familiare. Non sapeva cosa. Adesso basta parlare di lavoro. Stacchiamo fino a lunedì”,

“Sorprendente. Che un’idea così pazzesca parta da te. Che si fa?”,

“Sei troppo arrugginito o ce la fai ancora a sciare?”,

In un paio di ore raggiunsero Sauze d’Oulx. Il breve tratto di strada che la separava da Torino era affollato di auto che salivano per week-end e vacanze di Natale.

La città rimpiccioliva per far posto ai paesi, via via più grandi sui pendii della Val di Susa, fino a scoprire i fianchi delle montagne. Dall’alto del crinale, la sagoma scura della Sagra di San Michele si ergeva nella luce morbida del tramonto precoce dell’inverno. Già si vedevano i primi spruzzi di neve. Bianco candido nei prati e negli orticelli delle case. Mentre sui bordi delle carreggiate  la neve ammucchiata era annerita dalla polvere e dai gas di scarico. L’auto, ora, si arrampicava sulla statale verso Sauze. La neve copriva quasi tutto, come un mantello, strappato qua e là da ciuffi di erba secca e rocce. La luce si era smorzata ancora. Ma non era buio. Luci ed ombre demarcavano la sera. Dalle finestre bagliori di luce.

Dal piazzale in fondo al paese raggiunsero l’albergo a piedi. Una baita in legno. Popolato per lo più da inglesi che anni prima avevano scelto il paese per le vacanze e nel tempo vi si erano stabiliti. Per le vie si parlava inglese più dell’italiano. Uscirono quasi subito per immergersi nel vecchio cuore del paese e fare un aperitivo in compagnia di due biondine nel locale del momento. Risero come matti. Paolo finì la serata con una delle due. Loris rientrò solo.

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