martedì 9 settembre 2025

TERZA PAGINA: VINO E TURISMO CHE C'È DI MEGLIO?

 La narrazione di un territorio è l'insieme di più sfaccettature, dalla sua storia alla vita nel quotidiano. L'importanza delle gesta belliche dei cavalieri e dei potenti va a braccetto con la vita dura e semplice dei contadini che hanno tramandato la vita e il rispetto del territorio.

"Secondo un'errata interpretazione dei cronisti Guglielmo Ventura ed Antonio Astesano, "Casteglolis" nacque in seguito alla distruzione della località di Loreto ad opera degli astigiani nel (1255). Esistono, invece, notizie della località già nell'elenco dei dominii del vescovo di Asti nel 1041. È indubbio che, in seguito alla distruzione di Loreto, la località accrebbe la propria popolazione.
Durante le guerre civili tra le famiglie astigiane, Costigliole passò più volte in mano ai guelfi Solaro ed ai ghibellini De Castello, fino a che questi ultimi la vendettero alla famiglia Asinari nel (1315).

Nel 1382, Antonio Asinari, rimanendo unico proprietario della località, astutamente fece atto di sottomissione ad Amedeo VI di Savoia, sciogliendosi definitivamente dalla dipendenza del comune di Asti. Da quel momento in poi Costigliole venne sempre amministrata secondo le leggi sabaude, anche quando Asti, perdendo la propria indipendenza, passò prima sotto il dominio visconteo, poi monferrino ed infine orleanese." (Fonte Wikipedia)

Direttamente da Cascina Castlet...



"Fiocchi e sguardi. Sorrisi timidi e gambe magre di chi deve ancora crescere, ma ha già l’agilità delle gazzelle contadine. Quattro giovani vite a cavalcioni di una Vespa. E’ la giostra dei grandi colma immobile per un’istantanea nel cortile di casa, in un giorno di festa. Un attimo dopo le bambine torneranno ai giochi. Si rincorreranno nei prati attente a non sporcare il vestito buono. I filari saranno le quinte del teatro di una vita che si sta appena assaggiando. Sono fatta di Barbera d’Asti, traggo forza dal passato con quattro volti che guardano il futuro divenuto presente. Ecco il vigore che c’è in me. Quattro vite colte insieme in un attimo, intrecciate per sempre. Sono semplice e calorosa, quotidiana e giusta, potevo avere icone diverse: colline, botti, grappoli. Era più facile. Così divento promessa e speranza. Mi faccio notare e racconto un piccolo sogno italiano divenuto realtà."

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