martedì 16 settembre 2025

TERZA PAGINA:CHE C' È DI MEGLIO? TURISMO E CIBO?

La narrazione del territorio continua ancora nell' astigiano. Zona vitivinicola importante e con una storia lunghissima....

Mi torna in mente un leit motiv... 

"A mille c'è n'è di storie da narrar" e poi partiva il racconto dal famoso c'era una volta...

Ecco nell' astigiano c'erano un tempo potenti signori e religiosi che determinarono  Asti per un lungo periodo durante il Medioevo.

Oggi, la storia viene ricordata attraverso le rievocazioni. Sfilate, tornei, giochi....


"Secondo i testi antichi di Plinio il vecchio (Naturalis historia) e Tolomeo (Geographia, III, 1), il primo insediamento fortificato fu costruito dalla tribù celtico-ligure degli Statielli, nella zona più elevata della città, compresa tra il Castel Vecchio e il Castello dei Varroni (o Valloni).
Dopo la conquista romana, l'oppidum ligure fu emarginato, per l'espansione della colonia più a valle su un territorio pianificato, pur tenendo conto del preesistente insediamento.[2]
La perimetrazione e l'impianto romano condizionò la forma della città anche nelle fasi storiche successive. Ancora oggi l'arteria principale della città, la via maestra, (l'attuale Corso Alfieri), corrisponde all'asse portante del decumano massimo romano.
In seguito al deteriorarsi dell'impero, anche la città di Asti subì un progressivo degrado con una notevole contrazione demografica ed una riduzione del perimetro urbano. È probabilmente di questo periodo (IV secolo) la costruzione della prima cinta muraria, in rapporto alle sempre più frequenti invasioni barbariche.
Il perimetro delle cosiddette mura di Onorio (moenia vindicis Hastae), citate da Claudiano nel suo Sextu consulatu Honorii Augusti, era sicuramente inferiore all'antica estensione cittadina, limitato a salvaguardare la zona di maggior prestigio edilizio sorta ai lati del decumano massimo.
La Asti di Onorio era probabilmente una città di circa 30 ettari di superficie, dalla forma allungata e poligonale che si estendeva da Via Cattedrale a nord, a Via Q. Sella a sud, da Via Varrone ad ovest, a Piazza Statuto ad est.
Il periodo longobardo vede lo spostamento della zona di comando, nuovamente al Castel Vecchio.
Questo processo si consolida intorno al X secolo, quando la Chiesa assume anche il potere temporale della città. In questo periodo il Castel Vecchio diventa Castrum episcopi."

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