EUROPA PARTE 1733 - Stati dell' Europa Parte 1625
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EUROPA PARTE 1733 - Stati dell' Europa Parte 1625
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L'età delle rivoluzioni b
Nel 1803 Napoleone, esasperato, fece ridiventare la Svizzera uno Stato confederale tramite l'Atto di Mediazione, ma conservò importanti elementi della Repubblica elvetica: gli ex baliaggi (Argovia, Ticino, Turgovia e Vaud) e l'ex alleato Grigioni vennero ammessi come cantoni a pieno titolo. Crollato il sistema napoleonico a Lipsia, la Svizzera recuperò dalla Francia i vecchi territori (con l'eccezione della Valtellina e Valchiavenna, e di Mulhouse) che vennero ammessi come cantoni: Neuchâtel, Vallese e Ginevra. Il Congresso di Vienna riconobbe inoltre le frontiere esterne della Svizzera e quelle interne tra cantoni e impose al Paese la neutralità armata permanente per sottrarlo all'influenza francese. Il movimento restauratore si arrestò nel 1830 quando il tumultuoso sviluppo industriale impose sempre nuove modifiche al vecchio quadro legislativo (la Rigenerazione). Nel 1845 i cantoni conservatori-cattolici (i Waldstätten, Vallese, Lucerna e Friburgo), scontenti per il crescente centralismo federale, costituirono una propria lega, il Sonderbund (ted. “Lega separata"). I legami fra i secessionisti e l'Austria provocarono l'intervento dell'esercito federale (→ Guerra del Sonderbund) che trionfò a Gislikon (generale G.H. Dufour) nel 1847. Nel 1848 entrò in vigore la nuova costituzione federale che trasformava la Svizzera da una Confederazione di cantoni in uno Stato federale, moderno e liberale; ponendo le basi per un'accelerazione dello sviluppo economico.
EUROPA PARTE 1726 - Stati dell' Europa Parte 1618
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L'età delle rivoluzioni a
Sotto l'influsso dei Lumi si verificarono numerosi cambiamenti: progressi in ambito agricolo (propagati dai fisiocratici), incremento demografico (+25% dal 1700 al 1800) e diffusione del lavoro proto-industriale a domicilio fra i contadini (Verlagssystem; filatura e tessitura del cotone, assemblaggio di orologi). La diffusione di un'economia di tipo commerciale nelle campagne portò a contrasti sempre maggiori con i patriziati urbani. Scoppiarono rivolte a Ginevra (1737 e 1782), a Berna (1749), in Valle Leventina (1755, → Rivolta della Leventina) e nella campagna zurighese (1794). Nel 1798 le truppe rivoluzionarie francesi occuparono il Giura. A Basilea la popolazione (guidata da Peter Ochs) insorse contro il patriziato e rinunciò alla sovranità sui baliaggi a sud delle Alpi (che si proclamarono Liberi e Svizzeri pochi giorni dopo, respingendo un tentativo d'invasione dei Cisalpini). Nel Vaud Frédéric-César de La Harpe proclamò la Repubblica del Lemano, separata da Berna. Insorsero il Vallese, l'Argovia, le campagne di Zurigo e di Sciaffusa. Berna si oppose alla Francia, ma venne sconfitta a Grauholz. La Svizzera venne trasformata in una repubblica unitaria, senza confini interni e divisa in dipartimenti (su modello francese): la Repubblica Elvetica. Venne abolita la differenza fra i cittadini delle campagne e quelli delle città e quella fra cantoni sovrani e baliaggi. Si formarono allora due schieramenti (che si sarebbero successivamente organizzati in partiti): da una parte i favorevoli allo Stato egualitario e liberale, dall'altra i conservatori che chiedevano un ritorno allo Stato precedente; tra il 1800 e il 1802 si susseguirono cinque colpi di stato.EUROPA PARTE 1723 - Stati dell' Europa Parte 1617
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La Confederazione
I cantoni rurali individuarono nella Riforma un movimento cittadino e vi si opposero. La vittoria cattolica nella Seconda guerra di Kappel (1531) segnò l'arresto del movimento riformato nella Svizzera centrale. Nel 1536 Giovanni Calvino cominciò la Riforma a Ginevra e si accordò con le città zwingliane per una confessione elvetica comune (Confessiones Helveticæ, 1536 e 1566). I cantoni cattolici, poco popolati (circa un terzo della popolazione), ma più numerosi, tennero il controllo della Dieta e imposero ai baliaggi comuni (i territori soggetti sia ai cantoni cattolici, sia a quelli protestanti) la religione cattolica. I contrasti confessionali nei territori dell'Impero, sfociati nella guerra dei trent'anni, spinsero la Confederazione ad allontanarsi sempre di più dal potente vicino e cementarono l'alleanza militare fra cantoni (codificata nel Defensionale di Wil del 1647) nonostante le differenze religiose: normalmente la pace di Vestfalia del 1648 viene considerata come il riconoscimento ufficiale da parte dell'Impero dell'indipendenza svizzera, per quanto aspetti come l'utilizzo delle insegne imperiali o la lettura pubblica dei privilegi imperiali impiegarono decenni a svanire del tutto, sintomo di come il concetto moderno di sovranità fosse ancora immaturo. Nel 1674 la Dieta, in risposta all'occupazione francese della Franca Contea, proclamò la neutralità armata, che dura tuttora. Se, con la Seconda guerra di Villmergen (o guerra del Toggenburgo) del 1712, si chiusero definitivamente i conflitti religiosi, si acuirono quelli economici e sociali: le campagne svilupparono una precoce modernizzazione e tolleravano sempre meno i privilegi dei patriziati urbani.EUROPA PARTE 1722 - Stati dell' Europa Parte 1616
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La Confederazione
I 13 Cantoni sovrani che allora componevano la Confederazione inviavano più volte all'anno i propri rappresentanti (landamani o borgomastri) alla Dieta Federale (ted. Tagsatzung, fr. Diète, dal lat. med. dies, “giorno”) che costituiva l'unico organo sovra-cantonale, sviluppatosi dai precedenti trattati (la “Carta dei preti” del 1370 e la Convenzione di Sempach del 1393). A partire dal 1415 la Dieta andò rafforzando le sue prerogative, soprattutto riguardo al governo dei baliaggi (Convenzione di Stans, siglata con la mediazione di Nicolao della Flüe, nel 1481). Le decisioni prese dalla Dieta dovevano poi essere riferite (lat., ad referendum) alla popolazione dei cantoni e ratificate. Nel 1525 il Consiglio cittadino di Zurigo approvò le idee riformatrici di Ulrico Zwingli: le proprietà fondiarie dei conventi e della Chiesa cattolica vennero incamerate dalla città e crebbero le prerogative del municipio e delle corporazioni cittadine ai danni delle campagne. La Riforma si estese a Sciaffusa, a Basilea, a Berna e nelle campagne di San Gallo e dei Grigioni.EUROPA PARTE 1721 - Stati dell' Europa Parte 1615
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La Confederazione
Preoccupati per la crescente forza dei Confederati, gli Asburgo intervennero a due riprese, ma i fanti svizzeri sconfissero ancora la cavalleria a Sempach (1386) e a Näfels (1388). Nello stesso anno si unì ai Confederati Glarona, poi, dopo le Guerre borgognone (1474-1477), aderirono Friburgo e Soletta (1481), dopo la Guerra sveva aderirono Sciaffusa e Basilea (1501) mentre, durante le Guerre d'Italia, aderì l'Appenzello (1513). Oltre ai territori cantonali, i Confederati conquistarono altre regioni di interesse strategico, i baliaggi (ted. Vogteien, dal lat. (ad)vocatiae): l'Argovia (1415), Uznach (1437), i territori a sud delle Alpi che oggi formano il Canton Ticino (acquisiti fra il 1439 e il 1513 nell'ambito delle campagne transalpine dei Confederati), Turgovia (1460) e Sargans (1483). Infine, accanto ai Cantoni confederati, vi erano gli alleati: la Repubblica del Vallese (1416), l'abbazia di San Gallo (1451), la città di San Gallo (1454), la Repubblica delle Tre Leghe (1497), le città di Mulhouse (dal 1515 al 1586), Rottweil (dal 1519 al 1643) e Ginevra (1519). Nel 1515 la battaglia di Marignano (in cui i confederati, alleati del Ducato di Milano, vennero sconfitti dalle forze francesi e venete) segnò invece la fine della politica espansionista della Svizzera; da allora non vi furono più campagne militari al di fuori dai confini elvetici.[33] La pace di Basilea del 1499, siglata al termine della Guerra sveva, ricopre un ruolo fondamentale nella storia svizzera, in quanto l'imperatore Massimiliano I riconosceva di fatto l'autonomia della Confederazione. I Confederati continuarono comunque a considerarsi parte dell'Impero, con i privilegi imperiali visti come fonte di legittimazione politica ancora all'inizio del XVII secolo.
EUROPA PARTE 1720 - Stati dell' Europa Parte 1614
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La Confederazione
Nell'esercito imperiale militavano contingenti di mercenari svizzeri provenienti dai quattro cantoni originari della Svizzera: Nidvaldo, Obvaldo, Svitto e Uri (i primi due facenti parte della regione di Untervaldo). Erano parecchio contrariati dal lungo assedio così, quando l'imperatore propose loro un premio extra se avessero preso Faenza, invece del denaro chiesero di essere liberati dalle tasse imperiali e di dipendere direttamente dall'Imperatore. L’imperatore accettò la richiesta e così, nel dicembre 1240, quando la città fu espugnata, con la “Lettera di Faenza" Federico II concesse ai quattro cantoni originari di passare sotto al suo dominio diretto, affrancandosi dal vessante giogo dei conti d’Asburgo.
Per difendersi dallo strapotere degli Asburgo le comunità rurali strinsero numerosi trattati di alleanza e di mutua assistenza. Tra questi il Patto eterno confederale, stipulato a Grütli intorno ai primi giorni di agosto del 1291 (per convenzione il 1º agosto), che costituisce il primo documento noto della Confederazione elvetica. In esso, le comunità di Uri, Svitto e Untervaldo si giurarono reciproco aiuto in caso di conflitto, formando il primo nucleo della Confederazione. Nel testo del trattato, in realtà, si fa riferimento ad altri accordi precedenti, che sono tuttavia andati perduti: l'inizio della confederazione è quindi convenzionalmente associato con la stipula dell'accordo fra i tre cantoni iniziatari nel 1291. Nel 1313 i contadini di Svitto attaccarono l'abbazia di Einsiedeln e quando, due anni dopo, intervennero i cavalieri degli Asburgo, i Confederati li affrontarono uniti e li sconfissero a Morgarten (1315). Subito dopo la vittoria, Ludovico il Bavaro (anch'egli rivale della casa d'Asburgo) riconobbe ai Confederati l'immediatezza imperiale. Negli anni seguenti alla Confederazione aderirono Lucerna (1332), Zurigo (1351), Berna (1353) e Zugo (1365).