martedì 30 ottobre 2018

Agroalimentare: Coltivazioni e Bestiame cantano la canzone della Terra

Di agroalimentare se ne può parlare in termini semplici o complessi, non importa ma i capisaldi devono essere chiari. Se parlo (in questo caso scrivo) come mangio dico che questo settore è quello dedicato al cibo ed a tutto il percorso che compie per raggiungere la tavola, partendo dal campo o dall'allevamento.
Altresì se ne può parlare in termini forbiti come l'Enciclopedia Treccani:

"L’insieme delle attività di produzione agricola, trasformazione industriale, distribuzione e consumo di prodotti alimentari. A sua volta, tale insieme fa parte di un sistema più esteso, denominato agroindustriale, in cui a valle della produzione agricola si situano le attività di trasformazione dei prodotti agricoli, mentre a monte operano le industrie che forniscono mezzi tecnici (macchine agricole, prodotti chimici ecc.) e le istituzioni che erogano servizi. L’insieme di questi processi viene indicato anche con l’espressione agribusiness. I prodotti agro;alimentari arrivano al consumatore finale dopo una serie di complessi passaggi tecnologici ed economici. Si distinguono di norma tre sottosistemi: l’agricoltura e l’allevamento; l’industria; il sistema distributivo.

Il sistema a. ha rapporti di interdipendenza con il resto dell’economia; quanto più l’economia è sviluppata, tanto più cresce la quota dei beni agricoli utilizzati come beni intermedi da altri settori, diminuisce la percentuale degli stessi avviata verso il mercato finale, e tende a riequilibrarsi il rapporto tra agricoltura e industria alimentare. Allo stesso tempo aumenta l’integrazione con l’industria dei mezzi tecnici, parallelamente al processo di destrutturazione delle imprese agrarie, che porta a svolgere sempre più numerose funzioni al di fuori dell’azienda. I cambiamenti intervenuti in questo settore sono efficacemente esemplificati dalla ripartizione del valore dei beni alimentari: nel 1980, in Italia, per ogni 100 lire di spesa per prodotti alimentari, il 54,6% andava al sottosettore agricolo, il 22,6% a quello industriale e il 22,8% a quello distributivo; nel 2005, per ogni 100 euro di spesa delle famiglie italiane, solo 19 euro sono stati utilizzati per acquistare prodotti alimentari e bevande. La spesa per l’acquisto di carne è la più alta tra le spese alimentari e rappresenta il 4,3 % della media mensile.

In puntata molto altro ancora...

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