lunedì 22 febbraio 2021

22 FEBBRAIO 2021

 EUROPA PARTE 457 - Stati dell' Europa Parte 361

FINLANDIA F

Popolazione b

Evoluzione Demografica 1

Quando l'uomo nei Paesi mediterranei aveva già raggiunto un grado notevole di civiltà, la Finlandia da poco era stata abbandonata dagli ultimi ghiacci dell'era glaciale. Soltanto a partire dai primi secoli dopo Cristo vennero a insediarsi nelle regioni meridionali del Paese popolazioni finniche provenienti dall'attuale Estonia; altri gruppi aggirarono il golfo di Finlandia e s'installarono nella Carelia. I Finni provenivano da un territorio situato tra le sorgenti del Dnepr e della Dvina e gli Urali, dove abitavano altre popolazioni dello stesso gruppo, dedite alla caccia e alla pesca, le quali a partire dal secondo millennio a.C. cominciarono a differenziarsi. Nella loro marcia verso nord i Finni s'erano avvicinati al Baltico secoli prima e, varcato il golfo di Finlandia (probabilmente alla ricerca di animali da pelliccia), seguirono come linee di penetrazione i fiumi, le rive dei laghi, le parti asciutte delle torbiere, mentre le zone forestali non vennero popolate. Intanto nelle regioni settentrionali s'insediarono i lapponi, mentre le coste di sudovest vennero popolate da svedesi. Fin verso la metà del XVI secolo la Finlandia aveva una vita quasi esclusivamente costiera, dato che l'internom anche se in parte sfruttato, lo era solo attraverso battute temporanee. La popolazione cominciò ad aumentare sensibilmente a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, in rapporto con l'insediamento nelle regioni interne, ottenuto ricavando campi e prati a spese del bosco, attraverso un'opera faticosa, basata talvolta sull'incendio. In cinquant'anni la popolazione raddoppiò, passando dai 421.000 abitanti del 1750 agli 832.00 del 1800; tuttavia la frequenza di guerre, epidemie e calamità naturali fece rallentare verso la metà del XIX secolo l'incremento demografico: negli anni 1860 si raggiunsero, infatti, tassi elevatissimi di mortalità, pari all'80‰. Verso la fine del secolo, le trasformazioni strutturali dell'economia, l'estensione dei centri urbani insieme al miglioramento delle condizioni sanitarie si tradussero in un boom demografico: questo fenomeno portò la Finlandia a 2 milioni di abitanti nel 1880, facendo registrare vent'anni dopo un ulteriore incremento di oltre 656.000 unità. Poco prima dell'indipendenza dall'Impero russo, nel 1917, fu superata la soglia dei 3 milioni di abitanti e nel 1950 venne raggiunta quella dei 4 milioni, anche perché il Paese accolse fra il 1940 e il 1945 circa 400.000 profughi provenienti dai territori ceduti all'Unione Sovietica con la fine della guerra. L'incremento demografico non fu peraltro accompagnato da un conseguente sviluppo di posti di lavoro, tant'è che ben 300.000 finlandesi (circa il 7,5% della popolazione totale del Paese) furono costretti a emigrare all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, nel Canada o verso la Svezia.


Ermal Meta - Volevo dirti

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