venerdì 6 gennaio 2023

6 GENNAIO 2023 - RACCONTI DELL'EPIFANIA

La vacanza in montagna era già un ricordo. Anche se erano passati solo pochi giorni. Ciascuno era tornato ai suoi impegni.

Enya - Only Time

Paolo e Loris erano in ufficio quando arrivò la notizia del ritrovamento del cadavere di Massimo. Paolo e Giuliana sarebbero partiti quello stesso pomeriggio per Zurigo. La moglie doveva andare all’obitorio per il riconoscimento del cadavere, benché non ci fossero dubbi sulla sua identità. L’uomo steso sul tavolo di marmo corrispondeva alla foto dei documenti che portava.

Paolo e Giuliana si incontrarono in aeroporto. L’aria contrita di lei e quella desolata di lui, non lasciavano spazio a parole inutili. Le si avvicinò e l’abbracciò con affetto, lei si lasciò cadere sulla sua spalla, quasi fosse un fantoccio senza vita. Salirono sull’aereo ed andarono a sedersi. Paolo era molto comprensivo e cercava di starle vicino senza essere invadente. Cosa che lei apprezzò molto, come in seguito ci disse.

“Temevo questo momento. Ne ho avuto paura fin dal primo istante”, disse quasi sussurrando Giuliana,

“Mi dispiace molto, credimi. Ma devi farti forza, perché la parte peggiore deve ancora venire”,

“Lo so. Tu starai con me, vero?”,

“Certo. Non ti lascio da sola”,

“Mi hanno detto che lo hanno ritrovato ieri. Tu sai quando è morto?”,

“La morte risale a poche ore prima del ritrovamento”,

“Potremo portarlo via subito?”,

“Credo di no. Dovranno fare l’autopsia. Ci vorrà qualche giorno”,

“Dio! Un altro funerale!”, disse Giuliana scoppiando a piangere.

Arrivarono a destinazione in fretta e altrettanto in fretta si trovarono sotto il cielo plumbeo e gelido di Zurigo.

Giuliana si guardava attorno come un automa, la vita continuava a scorrere come se niente fosse successo. Invece no! Per lei era cambiato il mondo, che ora le si parava dinanzi con i suoi confini infiniti, di cui non vedeva delinearsi il limite. Si sentiva minuscola in un uragano che la stava inghiottendo. Sentiva la paura del domani attanagliarle la gola.

Scelsero un albergo vicino all’ospedale, dopodiché si misero in contatto con le autorità per concordare l’appuntamento in ospedale.

Era per il mattino seguente. Cenarono in silenzio. Uscirono a fare due passi ancora senza parlare. Paolo avvertiva un disagio che non riusciva ad identificare. Si trovava da solo con Giuliana e non aveva nulla da dirle se non frasi di circostanza o parole di consolazione che servivano a ben poco. E lei taceva. Facendogli pensare di tutto. Tranne ciò che di lì a poco sarebbe stato palese. Quasi grottesco.

“Mi sembra di essere di un altro pianeta. Come se fossi sospesa a metà. E’ una sensazione molto strana. Non l’avevo mai provata prima. Si è chiuso tragicamente un capitolo e non riesco a capire se mi importa oppure no. Puoi aiutarmi?”, esordì Giuliana,

“Vorrei, ma non so come”,

“Un tempo mi amavi….”,

“E’ stato molto tempo fa…”,

Tratto da "Il Reporter & il Detective"

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