mercoledì 29 novembre 2023

29 NOVEMBRE 2023

 EUROPA PARTE 1275 - Stati dell' Europa Parte 1169

ROMANIA  AA

Economia a

Dopo il collasso del Blocco Sovietico nel 1989-91, la Romania è rimasta con una base industriale obsoleta e un paniere di capacità industriali totalmente inadatto ai suoi bisogni.
Nel febbraio 1997 la Romania intraprese un programma comprensivo di stabilizzazione macroeconomica e riforma strutturale, ma questa riforma fu successivamente un frustrante processo a singhiozzo. I programmi di ristrutturazione includevano la privatizzazione o liquidazione di grandi industrie ad alto consumo elettrico (combinat) e maggiori riforme nel settore dell'agricoltura e della finanza. Nel 1999 l'economia della Romania si è contratta per il terzo anno consecutivo di circa il 4,8%.
La Romania ha raggiunto in agosto 1997 un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari, ma il rilascio della seconda rata è stato procrastinato in ottobre a causa dei requisiti non raggiunti sul prestito per il settore privato e cambiamenti nelle spese budgetarie.
Bucarest ha evitato di dichiararsi insolvente per gli interessi di metà anno, ma ha dovuto usare le riserve per farlo, riserve che sono arrivate approssimativamente a 1,5 miliardi di dollari alla fine dell'anno 1999.
Le priorità del governo includevano: ottenere un rinnovo del prestito del FMI, concentrarsi sulla politica fiscale, accelerare la privatizzazione e ristrutturare le imprese senza profitto.
Dal 2002 vi sono stati anni di successo di crescita economica che è stata stimata essere del 4,5% per anno, tasso che è cresciuto a più del 5% nel 2005. Dal 2003 l'aumento dei salari supera il tasso di inflazione, che era di circa 1,2% per mese, ma che successivamente è decresciuta. Nel 2005 l'inflazione si è abbassata al 7,8% annuo ed era stimata in calo anche per il 2006. Sono però in forte aumento anche i prezzi immobiliari. Col calo dell'inflazione, è stata possibile una riforma monetaria che ha introdotto il nuovo Leu (RON) in luogo di 10 000 vecchi Lei, e che nel 2006 valeva circa 3,6 volte meno dell'euro. Il peso del settore agricolo, che ancora di recente sfiorava il 40% del PIL complessivo, sta diminuendo in favore dei settori industriale e dei servizi ed attualmente è sotto il 10%; sempre di rilievo è l'immensa produzione mensile di sale estratto dalle miniere rumene che riforniscono buona parte dell'Europa. Nel 2007 l'economia è aumentata dell'8% e del 7,2% nel 2008. L'anno di crisi 2009 ha quasi del tutto annullato la crescita precedente, con un ribasso pari allo 7,05%. La retromarcia dell'economia nel periodo di crisi è stata causata dalla falsa crescita avvenuta negli anni precedenti, ovvero una crescita economica basata sul boom immobiliare e sui prestiti bancari destinati al consumo, senza investimenti concreti del governo nelle infrastrutture e nella produttività del paese. La contrazione dell'economia ha causato una notevole riduzione degli incassi delle tasse, costringendo il governo a richiedere un prestito pari a circa 20 miliardi di dollari / $ al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Il finanziamento richiesto dal governo è stato ampiamente criticato dai media e dalla popolazione. Inoltre, nel maggio 2010 i salari degli statali sono stati ridotti del 25% e l'IVA aumentata dal 19% al 24%, misure prese per contrastare l'aumento del deficit budgetario.
Nel 2010 il salario netto medio mensile è stato di circa 2 322 lei (RON), pari a circa 540 , calcolato a un corso di 4,3 lei/Euro.
La Romania è entrata nell'UE il 1º gennaio del 2007 insieme con la Bulgaria.

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