EUROPA PARTE 1654 - Stati dell' Europa Parte 1548
SPAGNA BZ
La Corrida 4
Tercio de varas
Nella prima parte (tercio de varas) il toro esce dalla porta del toril, recando sul dorso l'arpón de divisa, un nastro con i colori dell'allevamento, fissato a un arpioncino che gli è stato appena conficcato nel garrese. Solitamente il toro compie un giro completo dell'arena dirigendosi alla sua destra, alla ricerca di una via d'uscita o per misurare lo spazio in cui si trova. Se il bovino appena uscito compie il giro verso sinistra, si dice che il toro ha salido contrario. Il torero ne studia le mosse per determinarne le capacità fisiche, la rapidità dei riflessi, la direzione preferita nell'attacco e via dicendo. Per provocare le cariche (embestida) del toro egli utilizza il capote, un grande drappo di tela irrigidita e appesantita da bagni in gomma liquida. Questo drappo ha solitamente un colore rosa acceso sulla faccia esterna e giallo su quella interna. È il turno quindi dei picadores che a cavallo contengono l'assalto del toro con una picca mentre l'animale tenta di rovesciare il pesante cavallo bardato, a volte riuscendoci. Il cavallo indossa il peto, o caparazón, una sorta di armatura trapuntata che protegge ventre e arti, e anche il picador indossa parastinchi e calzature pesantemente imbottite.
Nel colpire il toro, il picador utilizza la vara de picar o puya, una picca con un manico in legno di frassino lungo 280 cm e una punta in acciaio forgiata a piramide a tre lati, fornita alla base di un arresto anch'esso metallico (fino agli anni Settanta un disco, oggi in forma di sbarretta trasversale) che ha la funzione di impedire la penetrazione del manico nelle carni dell'animale. La legge spagnola 4 aprile 1991 n. 10 o Ley Nacional Taurina che regola le corride prevede che il toro venga colpito con quest'arma alla base del morrillo, cioè nel muscolo del collo, almeno due volte. Alcuni tori continuano tuttavia a caricare cavallo e cavaliere dopo aver ricevuto anche cinque o sei puyazos (cioè colpi di puya o vara de picar); in questi casi in genere il picador rovescia la vara e simula il colpo colpendo il toro con il manico di quest'ultima, per non debilitarlo oltre il dovuto prima del tempo. Il compito del picador è quello di mettere il toro in condizioni di inferiorità, costringendolo a tenere la testa abbassata.
A questo punto i peones si occupano, con i capotes, di distrarre il bovino, consentendo l'uscita di scena a cavalli e cavalieri.
Il tercio de varas ha un duplice obiettivo: valutare e valorizzare la reale bravura del toro e ridurne la forza e l'ardore.
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