EUROPA PARTE 1779 - Stati dell' Europa Parte 1671
SViZZERA BN
Economia c
Energia
Lo sviluppo dell'economia energetica è stato analogo al resto dell'Europa. Ci sono tre periodi nella storia dello sfruttamento energetico. Prima della metà del XIX secolo, l'economia energetica era circoscritta all'ambito locale e impiegava soprattutto legname (industria del legno, carbonaia) e biomassa (lavoro umano e animale), risorse quindi in gran parte rinnovabili. In maniera limitata venivano anche sfruttate l'energia eolica per la navigazione e quella idrica, la torba e, dal XVIII secolo, anche il carbone indigeno. Dal 1860 per un secolo, la società industriale usava il carbone come principale fonte energetica, che doveva importare in grandi quantità.
Dal 1940 prese piede l'uso dell'energia idroelettrica, venne sfruttata grazie a centrali fluviali e alle prime grandi dighe, tra le quali alcune superiori ai 200 metri di altezza: Mauvoisin (1957), Grande Dixence (1961), Luzzone (1963) e Vogorno (1965); occupò comunque una percentuale limitata rispetto al carbone per quanto riguarda i consumi. Dopo gli anni 1960, la società dei consumi coprì il proprio fabbisogno energetico principalmente con il petrolio e il gas naturale e in misura minore con l'energia idroelettrica e il carbone e più tardi anche con l'energia nucleare (Gösgen, Leibstadt). La decisione di munirsi di centrali nucleari era stata determinata, durante il periodo della guerra fredda, dalla necessità di produrre uranio arricchito per la produzione di ordigni nucleari, atti alla difesa del paese da parte di paesi aggressori. Con l'occasione, furono pure approntati rifugi antiatomici, al fine di dare rifugio e accoglienza, limitati però a solo il 30% della popolazione medesima.
In seguito alla crisi petrolifera e al crescente inquinamento dell'ambiente si è ricorso anche a fonti energetiche alternative, sebbene in un modo limitato. I due assi portanti della politica energetica svizzera sono diventati la promozione delle energie rinnovabili e l'incoraggiamento dell'efficienza energetica.
Nel 2011, il governo svizzero si è prefissato di arrivare nel 2050 a una riduzione del 100% della produzione di energia nucleare, sostituendola con fonti pulite, senza però fissare obiettivi intermedi graduali.
Teddy Reno - Cchellalà
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