giovedì 10 luglio 2025

10 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1737 - Stati dell' Europa Parte 1629

SViZZERA X

Geografia d

I maggiori fiumi svizzeri, tra cui i grandi fiumi europei Reno e Rodano, nascono dal massiccio del San Gottardo, che dà alla luce anche il Ticino, che scorre verso sud, e la Reuss, che forma a nord il lago dei Quattro Cantoni. Il corso d'acqua più lungo nel territorio svizzero è il Reno, lungo 375 km, seguito dal suo affluente Aar con 295 km e dal Rodano con 264 km. Il bacino idrografico del Reno e dell'Aar, suo affluente, raccoglie il 68% delle acque svizzere e le conduce nel Mare del Nord. Il 18% delle acque, raccolte dal Rodano e dal Doubs, confluisce nel Mediterraneo occidentale. Il 9,6% confluisce invece nell'Adriatico (il 9,3% attraverso il Ticino e il Po e lo 0,3% attraverso il Rio Ram e l'Adige). Il 4,4% delle acque, raccolte interamente dall'Inn, confluisce nel Mar Nero attraverso il Danubio.
La prossimità di alte vette rende i fiumi elvetici pericolosi durante vari mesi dell'anno (a causa della fusione delle nevi in primavera o delle forti precipitazioni in autunno), nel 1877 è stata perciò approvata la Legge federale sulla polizia delle acque. Le grandi correzioni fluviali erano però cominciate decenni prima. Tra il 1711 e il 1714 venne incanalato il Kander (deviandolo verso il lago di Thun); tra il 1807 e il 1822 è stato corretto il corso della Linth; tra il 1865 e il 1885 il Rodano (tra Briga e il lago Lemano); tra il 1868 e 1878 l'Aar (deviato nel lago di Bienne); tra il 1888 e il 1914 il Ticino (→ Piano di Magadino) e la Maggia; infine tra il 1892 e il 1923 è stato corretto il corso del Reno tra Coira e il lago di Costanza.

A causa della sua struttura topografica e dell'eredità lasciata dalle glaciazioni, il territorio svizzero ospita circa 1 500 laghi; per la maggior parte si tratta di piccoli laghi di montagna (→ Lago glaciale). Nel suo insieme, circa il 3,7% del territorio è coperto da acque, ma a formare questa superficie concorrono in massima parte pochi grandi laghi. Lo specchio d'acqua con la maggior estensione in Svizzera è il lago Lemano, al confine con la Francia (580,03 km², di cui il 60% in territorio svizzero), formato dal Rodano, sulle cui rive si trovano Ginevra e Losanna. Con i suoi 536 km² (di cui il 23,73% in territorio elvetico) il lago di Costanza (ted. Bodensee), al confine con Austria e Germania e formato dal Reno, è solo leggermente meno esteso. A sud delle Alpi, il Lago di Lugano (o Ceresio) e il lago Maggiore (o Verbano) sono posti al confine con l'Italia. I laghi più grandi completamente in territorio elvetico sono: il lago di Neuchâtel (215,20 km²), il lago dei Quattro Cantoni (ted. Vierwaldstättersee, 113,72 km²) e il lago di Zurigo (88,17 km²).

Yello - Bostich


mercoledì 9 luglio 2025

9 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1736 - Stati dell' Europa Parte 1628

SViZZERA Z

Geografia c

In Svizzera svettano complessivamente 74 cime oltre i 4 000 metri, di cui 55 completamente nel territorio svizzero e 19 al confine con l'Italia. Le dodici cime più elevate sono tutte nelle Alpi vallesane. Il punto più elevato è rappresentato dai 4634 m sul livello del mare della Punta Dufour del massiccio del Monte Rosa, poco distante dall'Italia, mentre la montagna più alta interamente nel territorio della Confederazione è il Dom, di 4545 m s.l.m., tra Zermatt e Saas Fee. Il monte svizzero (condiviso con l'Italia) più noto al mondo è probabilmente il Cervino, anche conosciuto come Matterhorn (4478 m s.l.m.), a sud di Zermatt. Anche il gruppo composto da Eiger (3970 m s.l.m.), Mönch (4107 m s.l.m.) e Jungfrau (4158 m s.l.m.) nelle Alpi bernesi è uno dei panorami più fotografati.

Yello - Mean Monday

Differenti fenomeni geologici hanno concorso alla formazione dell'attuale paesaggio e della natura del suolo elvetico. La geologia della Svizzera è fortemente marcata dalla formazione delle Alpi (Orogenesi alpina). Geologicamente le Alpi sono montagne giovani: pur essendo costituite in massima parte da rocce del Mesozoico, sono sorte solo nel Cenozoico. Nel tardo Cretaceo avvenne una prima collisione fra la placca africana e quella euroasiatica (fase Eo-Alpina). In un secondo tempo (Oligocene e Miocene) la spinta fra le due placche portò in superficie gli strati che si erano depositati sul fondo della Tetide durante il Triassico e il Giurassico (arenarie, marne, calcari e argille). Dai rilievi sgorgarono i primi fiumi che depositarono nel mare materiale di erosione, formando la molassa. In un'ultima fase (coincidente con il Pliocene) la collisione generò l'innalzamento della catena del Giura, portando in superficie anche gli strati di molassa.

Ai nostri giorni continua la convergenza delle due placche facendo proseguire l'innalzamento delle Alpi (dal millimetro al centimetro annui), bilanciato però dall'attività erosiva. La Svizzera si ritrova oggi su una zolla tettonica relativamente calma, anche se la città di Basilea è stata distrutta da un sisma il 18 ottobre 1356 (forse il principale evento sismico dell'Europa centrale). Le regioni geologicamente più attive sono la Fossa Renana e il Vallese. Riguardo alla natura del suolo, partendo da nord, il Giura è costituito da pieghe calcaree, cui si sovrappongono nell'Altipiano (sino al Rigi) gli strati sovrapposti (non piegati) di molassa. Scomparsa la Molassa, riaffiora il calcare nelle Alpi settentrionali (Alpi calcaree del Nord). Le Alpi centrali (Bristen, San Gottardo) sono costituite da un massiccio granitico e nella falda pennidica (Sopraceneri) da gneiss, micascisti e dolomie. Ricompare il calcare nelle Prealpi meridionali (Sottoceneri) con gneis, dolomie, porfiriti e marmi.

lunedì 7 luglio 2025

7 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1735 - Stati dell' Europa Parte 1627

SViZZERA V

Geografia b

Il territorio elvetico può essere diviso in tre grandi regioni tra loro differenti: le Alpi (e le loro appendici prealpine), l'Altipiano e la catena del Giura (latinizzato in Juria; il termine deriva forse dalla radice celtica jura ‘foresta di montagna, monte boscoso’, da cui il francoprovenzale dzor, jour). La regione alpina e le Prealpi coprono insieme il 60% del territorio svizzero (rispettivamente il 48% e il 12% del totale) e costituiscono, nel cuore d'Europa, un importante spartiacque e il punto d'incontro di due diversi climi. Il versante sud delle Alpi comprende il Canton Ticino, le valli Mesolcina, Calanca, Bregaglia, Poschiavo, Monastero e Divedro. Le tre grandi valli anteriori del Rodano (Vallese) del Reno (Surselva) e dell'Inn (Engadina) separano chiaramente il versante sud delle Alpi da quello nord. Solo in prossimità del massiccio del San Gottardo, le tre vallate si avvicinano, permettendo di valicare le Alpi con un solo passo: dalla Leventina (versante sud) alla valle della Reuss (versante nord).
A nord delle Alpi e delle Prealpi (quando si raggiunge un'altitudine inferiore ai 1500 m) si estende l'Altipiano, delimitato a nord-ovest dai rilievi del Giura, a nord-est dal Lago di Costanza e a sud-ovest dal Lago Lemano. La regione ha un'altitudine compresa fra i 400 e i 600 metri ed è interrotta da numerosi laghi. Poco a sud di Ginevra, dall'arco alpino si stacca la catena del Giura, che continua la sua estensione in territorio francese (Franca Contea). È un massiccio poco elevato, mediamente attorno ai 1000 m che delimita per 300 km l'Altipiano verso ovest e verso nord, il punto più alto - la Crête de la Neige - si trova in territorio francese a 1720 m. Due fiumi delimitano a loro volta il Giura: il Rodano a ovest e l'Aare a nord. Poco sopra, all'estremità nord-occidentale della Svizzera, si trova la città di Basilea che giace sul Bassopiano renano.

Yello - Call it love

domenica 6 luglio 2025

6 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1734 - Stati dell' Europa Parte 1626

SViZZERA U

Geografia a

La Svizzera è situata tra il 46º e il 47º parallelo nord e tra il 5º e 10º meridiano est. La sua morfologia ne fa il tetto d'Europa e i fiumi che nascono in territorio elvetico sfociano in quattro diversi mari. La massima estensione nord-sud (da Bargen a Chiasso) misura 220,1 km, mentre quella est-ovest (da Chancy alla Val Monastero) misura 348,4 km. La cima più alta è la Punta Dufour a 4 634 metri s.l.m.; il punto più basso è il pelo del Lago Maggiore a 193 m. La località più elevata è Juf a 2126 m, quella più bassa è Ascona a 196 m. La Svizzera ha una frontiera di 1858 km: due terzi dei confini sono costituiti da elementi naturali (spartiacque, laghi, fiumi), il resto è segnato convenzionalmente da termini di confine.
Il confine di Stato più esteso è quello in comune con l'Italia, a sud, che misura 741 km (compresi i 7,1 km dell'enclave di Campione d'Italia). A ovest la frontiera con la Francia misura 572 km. A nord e a est la frontiera, costituita in gran parte dal corso del Reno e dal lago di Costanza, si estende per 346 km con la Germania (compresi i 16,8 km dell'enclave di Büsingen), per 165 km con l'Austria e per 42 km con il Principato del Liechtenstein. Il 23,9% della superficie svizzera è utilizzato per attività agricole e il 13% per gli alpeggi. Gli insediamenti coprono il 6,8% della superficie totale. Oltre un quarto del territorio (la parte più elevata dell'arco alpino) è inutilizzato (25,5%), mentre il restante 30,8% è coperto da foreste.

Yello - Tiger dust

sabato 5 luglio 2025

5 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1733 - Stati dell' Europa Parte 1625

SViZZERA T

Storia q

Lo Stato federale f

Pochi anni dopo l'ottenimento del diritto di voto a livello federale, nel 1984 Elisabeth Kopp divenne la prima donna a entrare nel governo, mentre nel 1999 - dopo che nel 1990 anche l'Appenzello Interno (ultimo cantone ad adeguarsi) introdusse il suffragio femminile per decisione del Tribunale federale - Ruth Dreifuss venne eletta alla presidenza della Confederazione. Durante gli anni novanta la Svizzera ha vissuto una lunga crisi caratterizzata da bassi tassi di crescita economica e dal venir meno della fiducia dei cittadini in alcuni ambiti e settori pubblici (lo scandalo delle schedature, la vicenda degli averi ebraici, le grandi fusioni nel settore bancario, il fallimento della compagnia aerea Swissair). Con una nuova votazione popolare, questa volta con esito positivo, la Svizzera entrò ufficialmente nelle Nazioni Unite il 10 settembre 2002, lo stesso anno si tenne l'esposizione nazionale Expo.02. Con il nuovo millennio l'economia elvetica ha ricominciato a crescere con tassi superiori alla media europea. Pur continuando a osservare una stretta neutralità, si è accentuata l'internazionalizzazione dell'economia svizzera (4º paese più globalizzato secondo il Politecnico di Zurigo e l'OCSE), considerata fra le più competitive al mondo (nel 2009, nel 2010, nel 2011 e nel 2012 al primo posto) mentre il reddito pro capite, la qualità di vita nelle sue città e le opportunità offerte ai suoi cittadini sono stabilmente ai vertici delle classifiche internazionali.

Yello - Lost again

venerdì 4 luglio 2025

4 LUGLIO 2025

 EUROPA PARTE 1732 - Stati dell' Europa Parte 1624

SViZZERA S

Storia p

Lo Stato federale e

Nel 1971, dopo un tentativo infruttuoso nel 1959, popolo e cantoni concessero il diritto di voto anche all'elettorato femminile, i diritti politici divennero per la prima volta nel paese veramente universali. Nel 1978, dopo una serie di consultazioni popolari (a livello cantonale e federale), tre distretti francofoni del Canton Berna si separano da esso e andarono a costituire il Canton Giura, che divenne il ventiseiesimo cantone della Svizzera. Le tendenze isolazioniste riemersero nel 1986 quando in un referendum gli elettori rifiutarono di entrare nelle Nazioni Unite e nel 1992 quando il popolo bocciò l'entrata della Svizzera nello Spazio economico europeo: in quest'ultima occasione il paese si divise tra la Romandia, favorevole a un'integrazione continentale, e la Svizzera tedesca e quella italiana, che votarono invece per mantenere la totale indipendenza del Paese; la Svizzera accederà comunque al Mercato europeo comune e allo Spazio europeo di libera circolazione, a partire rispettivamente dal 2002 e dal 2008, attraverso i due accordi bilaterali con l'Unione Europea (sottoscritti nel 1999 e nel 2004, e approvati con referendum popolari nel 2000 e nel 2005). Sempre nel 1992, la Svizzera entrò invece a far parte delle maggiori organizzazioni capitalistiche mondiali: la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale.

Yello - Domingo

giovedì 3 luglio 2025

3 LUGLIO 2025

EUROPA PARTE 1731 - Stati dell' Europa Parte 1623

SViZZERA R

Storia o

Lo Stato federale d

Terminato il conflitto gli Alleati obbligarono la Svizzera a versare 250 milioni di franchi (circa l'1,7% del PIL elvetico di allora) per la ricostruzione dell'Europa. Nei confronti dei rifugiati la politica svizzera oscillò da una moderata apertura alla politica della barca piena (ted. vollen Boot), che portò al respingimento di parecchi profughi, anche su pressione delle autorità tedesche e italiane. Il ruolo della Confederazione durante la seconda guerra mondiale è stato indagato criticamente dalla Commissione Bergier (dal nome dello storico che ha presieduto il gruppo di lavoro) istituita dal governo federale negli anni novanta. Nel 1947 venne introdotta l'assicurazione sulla vecchiaia (Assicurazione vecchiaia e superstiti, AVS) ponendo le basi per lo stato sociale odierno. Al crescente internazionalismo dell'economia elvetica fece da contrappeso l'attaccamento popolare alla neutralità e all'isolazionismo del paese: nel 1948 gli elettori rifiutarono di aderire all'Organizzazione delle Nazioni Unite (la cui sede principale venne posta a Ginevra, nei locali della Società delle Nazioni). Nel 1959 venne eletto un secondo socialista nel Consiglio federale e per la prima volta l'assegnazione dei seggi nell'esecutivo divenne proporzionata alla forza elettorale dei quattro grandi partiti: la ripartizione (chiamata formula magica) costituì un elemento di grande stabilità e durò sino al 2004 (quando entrò in governo un secondo esponente UDC a scapito del rappresentante PPD). La stabilità politica interna accompagnò la crescita economica nella seconda metà del Novecento: il reddito pro capite crebbe più rapidamente che nel resto del continente, beneficiando anche dello sviluppo del settore finanziario. Le buone condizioni di partenza e una spesa costante permisero di mantenere all'avanguardia la ricerca elvetica, assicurando il prestigio dei prodotti esportati sui mercati esteri e attraendo nel paese ricercatori stranieri.

Yello - Drive, driven

mercoledì 2 luglio 2025

2 LUGLIO 2025

  EUROPA PARTE 1730 - Stati dell' Europa Parte 1622

SViZZERA Q

Storia n

Lo Stato federale c

Nel 1920 il Paese aderì alla Società delle Nazioni che aveva posto la sua sede proprio in Svizzera, a Ginevra. La Società riconobbe la neutralità permanente della Svizzera e la esonerò dalla partecipazione alle azioni militari. La crisi economica del 1929 determinò un aumento massiccio della disoccupazione in Svizzera e nel 1936 il franco venne svalutato per aiutare le esportazioni; l'anno successivo fu quindi possibile siglare la pace del lavoro nell'industria metallurgica (allora la più importante del paese). Il riconoscimento del Romancio come lingua nazionale (1938), la costruzione di un sistema di fortificazioni nelle Alpi (Ridotto nazionale, 1940) e l'entrata del primo esponente socialista nel Consiglio federale (1943) rafforzarono la coesione nazionale durante gli anni della seconda guerra mondiale. Tuttavia la neutralità elvetica venne messa a dura prova dagli eventi bellici: se durante i precedenti conflitti la Svizzera confinava con entrambi gli schieramenti, dopo il crollo della Francia nel giugno del 1940, la Svizzera si trovava circondata dalle forze dell'Asse. Il commercio aereo era all'epoca poco sviluppato e il Paese finì per intrattenere relazioni economiche principalmente con i paesi confinanti e segnatamente con la Germania.

Yello - Livve stream

martedì 1 luglio 2025

3 MICROFONI PER LA CRONACA DI LUGLIO

OBIETTIVO 11

Le città sono centri per nuove idee, per il commercio, la cultura, la scienza, la produttività, lo sviluppo sociale e molto altro. Nel migliore dei casi le città hanno permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed economica.
Tuttavia, persistono molte sfide per mantenere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, e che allo stesso tempo non danneggino il territorio e le risorse. Le sfide poste dall’ambiente urbano includono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture.
Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che vogliamo include città che offrano opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro.

Fatti e cifre

• Oggi metà dell’umanità, vale a dire 3,5 miliardi di persone, vive in città
• Entro il 2030, quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane
• Il 95% dell’espansione urbana nei prossimi decenni avverrà nei Paesi in via di sviluppo
• Attualmente 828 milioni di persone vivono in baraccopoli, e il numero è in continuo aumento
• Le città occupano solamente il 3 per cento della superficie terrestre, tuttavia sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio
• La rapida urbanizzazione esercita pressione sulle forniture di acqua dolce, sulle fognature, sull’ambiente e sulla salute pubblica
• L’alta densità delle città può portare efficienza e sviluppo tecnologico, riducendo il consumo di risorse e di energia.

Traguardi

11.1 Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri poveri

11.2 Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici, con particolare attenzione ai bisogni di coloro che sono più vulnerabili, donne, bambini, persone con invalidità e anziani

11.3 Entro il 2030, potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano che sia partecipativo, integrato e sostenibile

11.4 Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo

11.5 Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di decessi e il numero di persone colpite e diminuire in modo sostanziale le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale causate da calamità, comprese quelle legate all’acqua, con particolare riguardo alla protezione dei poveri e delle persone più vulnerabili

11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti

11.7 Entro il 2030, fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili

11.a Supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale

11.b Entro il 2020, aumentare considerevolmente il numero di città e insediamenti umani che adottano e attuano politiche integrate e piani tesi all’inclusione, all’efficienza delle risorse, alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla resistenza ai disastri, e che promuovono e attuano una gestione olistica del rischio di disastri su tutti i livelli, in linea con il Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030

11.c Supportare i paesi meno sviluppati, anche con assistenza tecnica e finanziaria, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali.

lunedì 30 giugno 2025

30 GIUGNO 2025

  EUROPA PARTE 1729 - Stati dell' Europa Parte 1621

SViZZERA P

Storia m

Lo Stato federale b

Nella seconda metà del secolo le diverse correnti politiche si organizzarono in partiti: nacquero il Partito cattolico-conservatore (oggi Partito Popolare Democratico, nel 1848), il Partito Socialista Svizzero nel 1888 e il Partito Liberale Radicale nel 1894. Come durante la Guerra franco-prussiana (1870-1871), la Svizzera si mantenne neutrale anche durante la prima guerra mondiale (1914-1918), ma il degrado delle condizioni di vita di gran parte della popolazione a causa della guerra condusse le organizzazioni operaie (riunite nel Comitato di Olten) a lanciare il primo sciopero generale nel 1918: le principali rivendicazioni (la settimana lavorativa di 48 ore e l'istituzione di un'assicurazione sulla vecchiaia) vennero rifiutate, ma l'anno seguente il Consiglio nazionale venne eletto con il sistema proporzionale e fecero il loro ingresso nel parlamento elvetico esponenti delle organizzazioni operaie, segnando la fine dell'egemonia del Partito Liberale Radicale.

Yello - Kiss in blue

domenica 29 giugno 2025

29 GIUGNO 2025

 EUROPA PARTE 1728 - Stati dell' Europa Parte 1620

SViZZERA O

Storia l

Lo Stato federale a

Le basi per lo Stato federale moderno vennero poste all'indomani della guerra del Sonderbund. La costituzione del 1848 (in seguito rivista solo nel 1874 e nel 1999) diede alla Svizzera un governo maggiormente centralizzato: competenze fino ad allora appannaggio dei cantoni vennero delegate alla Confederazione (la difesa nazionale, la moneta, le dogane e il servizio postale). Con la creazione di uno spazio economico comune (vennero unificati pesi e misure e abolite le dogane fra cantoni), lo Stato federale si fece promotore dello sviluppo economico e la Svizzera venne radicalmente trasformata dall'industrializzazione e dalle ferrovie. Il Paese seppe sfruttare alcune buone condizioni di partenza (il basso tasso di analfabetismo tra gli adulti, le conoscenze artigianali, la coesione interna e il quadro legislativo liberale) e puntò sin dall'inizio sull'esportazione di prodotti ad alto valore aggiunto (orologi, alimentari lavorati, tessuti particolari, prodotti chimici, telai meccanici e macchinari complessi). Non più soddisfatti del solo diritto di voto (divenuto universale, per gli uomini, nel 1848), i cittadini si attivarono per ottenere maggiori strumenti democratici e ottennero che nella Costituzione fossero iscritti il diritto di lanciare un referendum (1874) e il diritto di lanciare un'iniziativa popolare (1891).

Yello - Capri calling

sabato 28 giugno 2025

28 GIUGNO 2025

EUROPA PARTE 1727 - Stati dell' Europa Parte 1619

SViZZERA N

Storia i

L'età delle rivoluzioni b

Nel 1803 Napoleone, esasperato, fece ridiventare la Svizzera uno Stato confederale tramite l'Atto di Mediazione, ma conservò importanti elementi della Repubblica elvetica: gli ex baliaggi (Argovia, Ticino, Turgovia e Vaud) e l'ex alleato Grigioni vennero ammessi come cantoni a pieno titolo. Crollato il sistema napoleonico a Lipsia, la Svizzera recuperò dalla Francia i vecchi territori (con l'eccezione della Valtellina e Valchiavenna, e di Mulhouse) che vennero ammessi come cantoni: Neuchâtel, Vallese e Ginevra. Il Congresso di Vienna riconobbe inoltre le frontiere esterne della Svizzera e quelle interne tra cantoni e impose al Paese la neutralità armata permanente per sottrarlo all'influenza francese. Il movimento restauratore si arrestò nel 1830 quando il tumultuoso sviluppo industriale impose sempre nuove modifiche al vecchio quadro legislativo (la Rigenerazione). Nel 1845 i cantoni conservatori-cattolici (i Waldstätten, Vallese, Lucerna e Friburgo), scontenti per il crescente centralismo federale, costituirono una propria lega, il Sonderbund (ted. “Lega separata"). I legami fra i secessionisti e l'Austria provocarono l'intervento dell'esercito federale (→ Guerra del Sonderbund) che trionfò a Gislikon (generale G.H. Dufour) nel 1847. Nel 1848 entrò in vigore la nuova costituzione federale che trasformava la Svizzera da una Confederazione di cantoni in uno Stato federale, moderno e liberale; ponendo le basi per un'accelerazione dello sviluppo economico.

Yello - Limbo

venerdì 27 giugno 2025

27 GIUGNO 2025

 EUROPA PARTE 1726 - Stati dell' Europa Parte 1618

SViZZERA M

Storia h

L'età delle rivoluzioni a

Sotto l'influsso dei Lumi si verificarono numerosi cambiamenti: progressi in ambito agricolo (propagati dai fisiocratici), incremento demografico (+25% dal 1700 al 1800) e diffusione del lavoro proto-industriale a domicilio fra i contadini (Verlagssystem; filatura e tessitura del cotone, assemblaggio di orologi). La diffusione di un'economia di tipo commerciale nelle campagne portò a contrasti sempre maggiori con i patriziati urbani. Scoppiarono rivolte a Ginevra (1737 e 1782), a Berna (1749), in Valle Leventina (1755, → Rivolta della Leventina) e nella campagna zurighese (1794). Nel 1798 le truppe rivoluzionarie francesi occuparono il Giura. A Basilea la popolazione (guidata da Peter Ochs) insorse contro il patriziato e rinunciò alla sovranità sui baliaggi a sud delle Alpi (che si proclamarono Liberi e Svizzeri pochi giorni dopo, respingendo un tentativo d'invasione dei Cisalpini). Nel Vaud Frédéric-César de La Harpe proclamò la Repubblica del Lemano, separata da Berna. Insorsero il Vallese, l'Argovia, le campagne di Zurigo e di Sciaffusa. Berna si oppose alla Francia, ma venne sconfitta a Grauholz. La Svizzera venne trasformata in una repubblica unitaria, senza confini interni e divisa in dipartimenti (su modello francese): la Repubblica Elvetica. Venne abolita la differenza fra i cittadini delle campagne e quelli delle città e quella fra cantoni sovrani e baliaggi. Si formarono allora due schieramenti (che si sarebbero successivamente organizzati in partiti): da una parte i favorevoli allo Stato egualitario e liberale, dall'altra i conservatori che chiedevano un ritorno allo Stato precedente; tra il 1800 e il 1802 si susseguirono cinque colpi di stato.

Yello - Waba Duba