martedì 9 aprile 2024

DALLA PARTE DELLE VITTIME: FATTI E PAROLE CONTANO

La paura è un'emozione primaria, intensamente spiacevole, che deriva dalla naturale avversione al rischio o alla minaccia, presente sia nel genere umano che nel genere animale




Umberto Galimberti, nel suo Dizionario di psicologia, così la definisce:
"Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l'organismo alla situazione di emergenza, disponendo, anche se in modo non specifico, all'approntamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga"

Contrariamente ad altre emozioni primarie, la paura presenta una manifestazione che è per definizione patologica: la fobia. Questa è definita come una reazione esagerata di paura di fronte a un determinato oggetto, animale o evento, sproporzionata rispetto alla situazione che si sta affrontando. Per tale motivo il soggetto che presenta delle fobie evita accuratamente tutte le situazioni che potrebbero scatenare la sua ansia: tale evitamento può inficiare la qualità della vita di una persona con fobia, rinforzandola in un circolo vizioso. Sono esempi di fobia la claustrofobia, l'agorafobia e la centrofobia.

La paura è un'emozione dominata dall'istinto (cioè dall'impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione di pericolo; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.

Principali controffensive alla paura possono essere:
intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di accortezza
difficoltà di applicazione intellettiva
fuga
protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali)
ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso)
calo della temperatura corporea
sudorazione
aumento adrenalinico
aumento dell'ansia

La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio. In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.
La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.

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